Chi sono i capitani coraggiosi.
Lo ha spiegato Marco Travaglio: industriali senza esperienza sul trasporto aereo. Banchieri, immobiliaristi, armatori. E infine Carlo Toto di Air One, società indebitata per 1,1 miliardi di euro (non proprio un modello di efficienza).
In nome della italianità, abbiamo scelto una soluzione che accolla i debiti della bad company ai cittadini: circa 100 euro a testa (una sorta di piccola Ici).
Aponte ha la residenza in Svizzera. Maccagnini aveva società immobiliari vendute agli inglesi. Gli industriali hanno preteso di non avere esuberi né concorrenza. Nessun rischio di impresa.
Imprenditori con qualche problema di conflitto di interesse: Benetton, Gavio, Ligresti sono dietro il Ponte sullo Stretto. Sono dietro gli appalti per l'Expo del 2015 (16 miliardi di euro pioveranno su Milano).
Benetton, Gavio sono concessionari dello stato per le autostrade: con un decreto il governo ha concesso loro di aumentare anche le tariffe.
Benetton, Esposito sono dietro Fiumicino (per cui da una parte pagheranno le tariffe come Cai, dall'altra incasseranno come gestori di aeroporto).
Bellavista Caltagirone ha anche lui interessi in aeroporti e nel porto di Imperia (patria del ras Scajola).
Aponte lavora sui trasporti marittimi.
Poi c'è Tronchetti, che farà affari d'oro con l'Expo.
Fratini farà affari d'oro con la Fiera di Roma.
Poi c'è Banca Intesa: da una parte debitrice di Air One, dall'altra Advisor scelto dal governo per la scelta della cordata di salvataggio; dall'altra compratore di Alitalia.
Dietro Banca Intesa c'è Colaninno e Salvatore Mancuso del fondo Equinox (con Mediaset e gruppo Marcegaglia). Il fondo Eqinox ha sede in Lussemburgo.
Carlo Riva stava alla Ilva di Taranto, che il governo precedente voleva chiudere per le emissioni di Diossina. Salvata poi dalla ministra Prestigiacomo.
Riassumendo: capitani poco italiani e poco coraggiosi. Come potrà Marcegaglia parlare agli imprenditori di rischio di impresa, quando lei entra in Cai senza portare nemmeno un obolo.
Carlo Toto gestisce una società che con un quintuplo dei voli di Alitalia ha un 1,1 miliardo di euro di debiti.
Questi sono i nuovi padroni di Alitalia: cui il governo ha concesso di fissare il prezzo di acquisto, con una trattativa in esclusiva.
Tramite decreto si è stabilito che:
- Nessuna responsabilità civile di chi sta operando.
- Le norme antitrust saranno bloccate per tre anni.
- Inoltre se la Unione Europea chiederà alla Cai di restituire i 300 milioni del prestito ponte allo stato, l'accordo di non vendere prima dei cinque anni, salta.
Il peso degli stipendi.
Prima voce da sfatare, il peso di stipendi sul bilancio di Alitalia.
Confrontando Alitalia con i principali vettori internazionali si vede che i piloti costano meno in base al rapporto viaggiatori trasportati per dipendente; in base a quanto frutta un dipendente; in base al peso di stipendi sul totale costi (18% dei costi, rispetto al 29% di Air France, 25% Lufthansa).
Certo poi può arrivare il Castelli (inteso come sottosegretario della Lega) di turno a fare i paragoni con Air One, facendo intendere che un'azienda che non ha gli stessi volumi e maggiori debiti sia più efficiente.
Antonio Di Pietro metteva in luce tre aspetti che hanno portato alla crisi di Alitalia: la politica che ha gestito l'azienda in modo spendaccione; clientele varie (la linea per Imperia per favorire un certo politico); la soluzione trovata che i dipendenti dovevano accettare con la pistola alla tempia. L'assenza di un vettore internazionale che dia sicurezza al piano industriale della nuova azienda.
Gianni Dragoni, autore di “La paga dei padroni” ha parlato dei manager che portano le aziende in perdita e che se ne escono con buonuscite milionarie.
Come Cimoli, scelto da Berlusconi nel 2004: ha causato 1,5 miliardi di perdite, con uno stipendio di 2 milioni di euro, passato poi a 2,6 milioni di euro (mentre il corrispettivo in Lufthansa prende 1,4 milioni) e una buonuscita di 8 milioni di euro (forse non pagata?).
Come ha potuto il ministro del Tesoro garantire certi stipendi d'oro?
Nel corso della tramissione sono intervenuti Nicola Porro (Il giornale), Piero Schlesinger (economista), Federico Rampini (che parlava della crisi delle banche USA).
Se l'Italia è al quinto posto nella classifiche delle destinazioni turistiche, dipende anche dalla situazione delle infrastrutture; dall'assenza di un piano di trasporto.
I conflitti di interessi dietro la cordata.
La scelta adottata dal governo per Alitalia, più che una privatizzazione ricorda le vecchie politiche delle partecipazioni statali. Dove gli imprenditori sanno che facendo un favore al presidente del Consiglio ne avranno un ritorno (Turani parlava a proposito di paese borbonico da questo punto di vista).
Nella vertenza si è chiesto ai piloti maggiore produttività, meno salari e più esuberi.
A pagare saranno solo loro?
E se questa trattativa diventasse poi la base per i futuri accordi contrattuali: Telecom, Rai ....
O questa minestra o vi buttate dalla finestra.
Luca Piana de l'Espresso ha messo in luce un aspetto poco noto: la banca che ha valutato la parte sana di Alitalia si chiama Banca Leonardo, che ha tra gli azionisti anche alcuni esponenti della cordata (Ligresti e Benetton).
Chi ha comprato è stato anche dietro a chi valutava il prezzo.
Carlo Toto posiede una serie di società in Irlanda con cui ha comprato gli aerei di Air One: non si capisce, dai bilanci, chi ha finanziato questo acquisto, per una azienda indebitata per il 100% del valore della flotta.
Bruno Tabacci lanciava l'ipotesi che l'esposizione di Toto fosse garantita da Banca Intesa stessa; che guarda caso era Advisor dell'operazione.
Ma quanto vale Alitalia: la valutazione è stata di 300 milioni di euro. Altri fanno valutazioni diverse: Sergio Cusani la valuta in 5 miliardi di euro.
In studio c'è stato un battibecco tra l'ex ministro Castelli (“in questa situazione dobbiamo salvare il salvabile”) e un comandante di Alitalia: “Voi non sapete di cosa state parlando? Il progetto è fatto da gente che non conosce gli aspetti industriali ”.
Finchè c'è emergenza c'è speranza: finchè c'è emergenza ci saranno persone come Castelli che si ergeranno esperti in materia.
A proposito di sprechi, Annozero ha parlato di Corleri, un paese nel Ponente dove il ministro Scajola. Lì vicino sta l'aeroporto di Albenga. Aeroporto ad personam. Charter Roma Albenga: 65 posti di aereo, carico zero.
Ciro Mai lo paga 6000 euro il volo; poi tiene 3 giorni in pista fermi gli ATR 72,e sono circa 100000 euro di soldi sprecati.
Come si diceva, “Roma ladrona ...”?
L'angolo di Vauro:
Berlusconi da tutte le colpe alla sinistra.
Che tanto i morti non si possono difendere.
Vogliono togliere le prostitute dalle strade.
Per far posto agli esuberi di alitalia, delle scuole ..
Caso Abdul:
Secondo il pm: “Negro di merda” non è una espressione razzista, ma una espressione di antipatia.
Vale anche per nano di merda?
Technorati: Annozero, Alitalia
1 commento:
Ho citato questo post nel mio blog
http://antoniomontanarinozzoli.blog.lastampa.it/antoniomontanari/2008/09/fregoli-alitali.html
Antonio Montanari
Posta un commento