Alla fine la scelta per la candidatura agli oscar è caduta su Gomorra, il film di Matteo Garrone tratto dal libro di Roberto Saviano. La nuova economia criminale che, da una parte crea una ricchezza che finanzia i clan criminali, dall'altra deturpa l'economia sana (tagliata fuori da questo mercato) e l'ambiente. Che una volta distrutto, è distrutto per sempre.
Gomorra ha vinto su “Il Divo”, la storia di Andreotti, altro emblema di questa Italia tra mafia, misteri e scandali. “Tutta la vita davanti”, commedia che usa un'ironia amara per raccontare della schiavitù dell'evo moderno.
E' questa l'immagine dell'Italia: un'economia in mano alla criminalità, vertici della politica condannati per mafia che ancora siedono come senatori a vita nelle aulee del potere e una società che toglie speranze e ambizioni ai giovani?
Vorrei aggiungere a questa composizione, un'altra immagine:quella di Marian Danilà, il Rom bruciato vivo a Sesto S. Giovanni. Tragedia annunciata: se si costringe una parte della popolazione a vivere nascosta, in ghetti, senza nessun supporto di uno stato che addirittura gli ha dichiarato guerra ...
Ma il morale della truppa è alto: spezzeremo le reni ai Casalesi, sembra dire Maroni, che parla di terrorismo e guerra civile oggi, dopo la strage di Castelvolturno.
Con che armi, visti i tagli alle forze dell'ordine e i tagli ai tribunali (come quella dei minori a Milano)?
Ridaremo alle città il giusto decoro, risponde Alemanno da Roma (con la norma anti prostituzione) e fa eco De Corato da Milano (con la norma anti spinello all'aperto). Il decoro all'aperto innanzitutto: occhio non vede, cuore non duole.
Semplice non vedere la notizia del killer della mafia arrestato in viale Abruzzi a Milano; o le discariche abusive gestite dalla 'ndrangheta in Brianza.
Così come il morale, anche il consenso cresce, vola, sale alto nel cielo, come gli aerei di Alitalia. Pardon, della Cai.
Gomorra ha vinto su “Il Divo”, la storia di Andreotti, altro emblema di questa Italia tra mafia, misteri e scandali. “Tutta la vita davanti”, commedia che usa un'ironia amara per raccontare della schiavitù dell'evo moderno.
E' questa l'immagine dell'Italia: un'economia in mano alla criminalità, vertici della politica condannati per mafia che ancora siedono come senatori a vita nelle aulee del potere e una società che toglie speranze e ambizioni ai giovani?
Vorrei aggiungere a questa composizione, un'altra immagine:quella di Marian Danilà, il Rom bruciato vivo a Sesto S. Giovanni. Tragedia annunciata: se si costringe una parte della popolazione a vivere nascosta, in ghetti, senza nessun supporto di uno stato che addirittura gli ha dichiarato guerra ...
Ma il morale della truppa è alto: spezzeremo le reni ai Casalesi, sembra dire Maroni, che parla di terrorismo e guerra civile oggi, dopo la strage di Castelvolturno.
Con che armi, visti i tagli alle forze dell'ordine e i tagli ai tribunali (come quella dei minori a Milano)?
Ridaremo alle città il giusto decoro, risponde Alemanno da Roma (con la norma anti prostituzione) e fa eco De Corato da Milano (con la norma anti spinello all'aperto). Il decoro all'aperto innanzitutto: occhio non vede, cuore non duole.
Semplice non vedere la notizia del killer della mafia arrestato in viale Abruzzi a Milano; o le discariche abusive gestite dalla 'ndrangheta in Brianza.
Così come il morale, anche il consenso cresce, vola, sale alto nel cielo, come gli aerei di Alitalia. Pardon, della Cai.
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