30 gennaio 2009

Annozero: io non ti salverò

Da Davos, il ministro Tremonti torna a parlare di riforma della pensioni.
Il presidente di Confindustria, Marcegaglia, torna chiedere aiuti di stato alle industrie.
Il consiglio dei ministri scopre le carte sulle intercettazioni: niente intercettazioni per i reati finanziari (o solo un erroe di battitura).
Parte la procedura di infrazione dell'Europa contro le polveri sottili. Dopo la tassa per Rete 4 (1 miliardo di euro da dare ad Europa 7, ne aveva chiesti 3) un altra tassa.

In studio, ad Annozero, Casini, Cota, Bindi parlavano della situazione a Lampedusa.
Il leghista Cota ci informa che non esiste alcuna emergenza criminale (i reati sono in calo), ma esiste invece una emergenza immigrazione: aumentano gli sbarchi di immigrati, nonostante i proclami e gli accordi con la Libia.

A proposito: è stato firmato un accordo da 5 miliardi di dollari; in caso di guerra l'Italia negerà le basi Nato per fare azioni contro la Libia. Ci siamo schierati con Gheddafi....

Sono finiti i soldi e la programmazione economica prevede tagli a tribunali, forze di polizia e militari:

-il costo di 30000 militari è stimato in 620 ml di euro
-2,6 miliardi di euro è il taglio previsto alle FFAA (in 3 anni)
-1 miliardo è il taglio alle forze dell'ordine
-900 milioni è il taglio alla giustizia

Eppure costruiremo nuovi centri di identificazione: 10 centri per un costo di 233 milioni di euro.

Ma serviranno a qualcosa: quale è la situazione dell'emerenza clandestini in Italia? Le leggi in vigore funzionano?

Cosa sta accadendo a Lampedusa?
A Lampedusa, la piccola isola che potrebbe vivere di pesca e turismo, domenica scorsa ha manifestato contro l'intenzione del governo di trasformarla in un grande centro di identificazione per tutti gli immigrati in arrivo.

La proposta di Maroni prevede un tempo di permanenza che passerebbe da 48 ore a 18 mesi.

Gli accordi con la Tunisia parlano di un rientro di soli 7 immigrati al giorno.
Gli accordi con la Libia (evidentemente non ancora in piedi) parlano di respingere i migranti (che scappano da miseria, guerre e fame causate dallo sfruttamento dell'occidente) nel deserto. Dopo aver riempito il mediterraneo di scheletri, riempiremo anche il deserto di cadaveri.

Ecco, il principio sembrerebbe di spostare lontano dagli occhi i clandestini, gli immigrati: come i rom che vengono concentrati nelle periferie delle città, anche i tunisini, i ghanesi, i libici verranno tenuti ben nascosti nei centri a Lampedusa.

In quali condizioni? Non siamo tenuti a saperlo. Domenica scorsa i lampedusani hanno sfidato il governo: Davide contro Golia. In una marcia (ripresa dal giornalista scrittore Claudio Camarca) si sono uniti gli isolani con i migranti.
No: il centro, tutti quegli immigrati, gli isolani non li vogliono. Non vogliono sentire le rassicurazioni della senatrice Maraventano "la piazza è arrabbiata , ma io li perdono".

Troppo comodo, senatrice: le solite promesse da politico del sud, non le vuole sentire nessuno. Nessuna si fida della proposta del governo "soluzione provvisoria" per risolvere il problema (poi) una volta per tutte.
Perchè questa sarebbe la morte dell'isola: un'isola, che non ha strade, fogne, ospedali ... e lo stato non può presentarsi col ricatto. Il centro di accoglienza in cambio delle strade.
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