23 gennaio 2009

Il sistema dimostra di avere gli anticorpi

Approvato il federalismo fiscale al senato, il PD si astiene.

Scrive sull'editoriale del Corriere:
Il voto di ieri sdrammatizza le divisioni fisiologiche in una democrazia liberale e sottrae alla rituale demonizzazione gli accordi tra forze politiche diverse e opposte che smettono di puntare sulla demolizione reciproca. Un possibile preludio per altre, singole convergenze (a cominciare dalla riforma della giustizia). E anche la prova che i conflitti che ancora divideranno maggioranza e opposizione saranno ispirati dai contenuti, e non dai pregiudizi. Due frutti di una svolta insperata.

E la moglie del
premier rincara la dose (cosa ti abbiamo fatto, Veronica?):
«Oggi da noi manca un'opposizione forte. Mio marito al governo per altri 10 anni».
Anche lei dunque per il grande dialogo? Si guardi i trascorsi giudiziari di Obama. Poi ne riparliamo.

Dalla lettera di Gabriella Nuzzi al presidente del ANM Luca Palamara:
Mi dica, Signor Presidente, quali sarebbero gli anticorpi che esso è in grado di generare?
Punizioni esemplari a chi è ligio e coraggioso e impunità a chi palesemente delinque?
E quali i virus?
E mi spieghi, ancora, quale sarebbe “il modello di magistrato adeguato al ruolo costituzionale e alla rilevanza degli interessi coinvolti dall’esercizio della giurisdizione” che l’Associazione intenderebbe promuovere?
Ora, il “sistema” che io vedo non è affatto in grado di saper funzionare. Al contrario, esso è malato, moribondo, affetto da un cancro incurabile, che lo condurrà inesorabilmente alla morte.
E io non voglio farne parte, perché sono viva e voglio costruire qualcosa di buono per i nostri figli.
Ho giurato fedeltà al solo Ordine Giudiziario e allo Stato della Repubblica Italiana.

La repentina violenza con la quale, in risposta ad un gradimento politico, si è sommariamente decisa la privazione delle funzioni inquirenti e l’allontanamento da inchieste in pieno svolgimento nei confronti di Magistrati che hanno solo adempiuto ai propri doveri, rende, francamente, assai sconcertanti i vostri stanchi e vuoti proclami, ormai recitati solo a voi stessi, come in uno specchio spaccato. Mentre siete distratti dalla visione di qualche accattivante miraggio, faccio un fischio e vi dico che qui sono in gioco i principi dell’autonomia e dell’indipendenza della Giurisdizione.
Non gli orticelli privati.

Non vale mai la pena calpestare e lasciar calpestare la dignità degli esseri umani.Per quanto mi riguarda, so che saprò adempiere con la stessa forza, onestà e professionalità anche funzioni diverse da quelle che mi sono state ingiustamente strappate, nel rispetto assoluto, come sempre, dei principi costituzionali, primo tra tutti quello per cui la Legge deve essere eguale per deboli e potenti. So di avere accanto le coscienze forti e pure di chi ancora oggi, nonostante tutto, crede e combatte quotidianamente per l’affermazione della legalità.
Ed è per essa che continuerò sempre ad amare ed onorare profondamente questo lavoro.

Signor Presidente, continui a rappresentare se stesso e questa Associazione.
Io preferisco rappresentarmi da sola.

Dott.ssa Gabriella NUZZI
Magistrato

1 commento:

Anonimo ha detto...

La crisi economica in Italia la avvertono solo gli onesti.

Saranno pure tempi duri, ci sarà pure la crisi economica, ma è pur vero che bar, ristoranti e pizzerie sono sempre strapieni, che in città ad ogni ora del giorno le strade sono ostaggio di un traffico disumano che intasa vie e caselli autostradali con auto sempre più spesso di grossa cilindrata, com'è altrettanto vero che i centri commerciali sono un formicaio di gente. Senza trascurare poi il fatto, un po’ anomalo in tempi di "sventagliate" ristrettezze, che tanti stanno ore e ore attaccati al telefonino, hanno la pay tv ed il digitale terrestre, vanno ogni settimana dal parrucchiere, ogni inverno in settimana bianca ed ogni estate ai tropici, tant'è che se non ci si organizza in tempo per le vacanza si rischia immancabilmente il tutto esaurito! Eppure a guardare i dati ufficiali, tra licenziamenti, cassa integrazione, stipendi fermi da quindici anni e carovita, non c’è dubbio che molti se la passino male. Allora come si spiega tutto questo spendere e spandere? Una ricerca "Eurispes", uscendo fuori dal coro, svela un dato allarmante: il lavoro sommerso, il cosiddetto “nero”, in Itlia vale oltre 550miliardi di euro, una cifra pari al 35% del pil! Tra secondi lavori e lavoretti nel week end e compravendite-esentasse nei salotti domestici, tra ricevute mai emesse e affitti mai denunciati, per non parlare del grosso, quanto ormai diffuso giro di droga e prostituzione, all’erario sfuggono ingenti quantità di denaro! Da qui il divario tra le stime ufficiali di una crisi da tutti dichiarata, ma da pochi realmente vissuta, almeno stando a quello che si percepisce guardandosi un pò intorno! Così si spiega come tanti continuino a mantenere un tenore di vita medio-alto in netta antitesi con i "dati ufficiali della crisi" e tanti altri ancora continuino ad arricchirsi senza pagare le tasse, ricorrendo ad espedienti di ogni genere, anche illegali, e con furberie di ogni tipo: con quei soldi il paese tira avanti. O meglio, quei soldi mandano avanti i "furbi", perché chi campa di solo stipendio, chi non pratica trucchi, chi è onesto, la crisi la sente davvero!