04 gennaio 2009

Decisionismo, populismo e dittatura

Iniziamo con una serie di definizioni e pezzi di alcuni saggi e articoli sul tema del populismo, del decisionismo.

Cos'è lo statista? Leggo il Devoto Oli “Uomo di stato legato alla vita politica di un paese per una funzione di grande rilievo o addirittura storica”.
Massimo Giannini, Lo statista.

Il populismo.
Quali sono i valori della nuova destra populista, che pretende innanzitutto di essere pragmatica e anti-ideologica? Si chiede.
La vera chiave sta nel termine “populismo” . Ma inteso in senso proprio, e non in senso generico.
“Il populismo democratico ha quattro ingredienti: un popolo elettore che tende ad esprimersi in uno stile plebiscitario con un rapporto di finta immediatezza con il leader; la dominanza di una leadership personale, gratificata di qualità carismatiche; un sistema partitico semplificato con un ricambio di elite politiche che è di supporto immediato al leader; il ruolo decisivo e insostituibile dei media alleati ”
Gian Enrico Rusconi, La Stampa 13 settembre 2008.

Decisionismo.
C’è in giro una pesante aria decisionista. A parole almeno. Comincia dai vertici dei ministri, indaffarati a fare proclami, cui non sappiamo che cosa davvero seguirà.
Colpisce l’irresponsabilità e il dilettantismo di ministri che parlano (pensando in realtà soltanto ai media) come se tutto dipendesse dalle loro parole. Come se la scuola - per fare un esempio - non fosse una grande complessa istituzione tenuta in piedi da migliaia di professionisti che hanno una loro competenza ed esperienza, di cui tener conto. No. Sono trattati come zelanti esecutori di decisioni calate dall’alto.
Ma da dove è spuntata fuori questa classe ministeriale? Da quale cultura? Dalla destra storica liberale? Dal fascismo riciclato democraticamente? No, per carità - si obietta subito -, non incominciamo con le genealogie ideologiche. Ciò che conta è «fare ordine» contro il «disordine della sinistra» - come dice il Cavaliere.
Mettere ordine, ripulire, punire, comandare. Se è il caso, mettere in galera clandestini, teppisti di stadio, prostitute di strada. Come se fossero la stessa cosa.
Gian Enrico Rusconi, La Stampa 13 settembre 2008.

Ancora sul pupulismo: “uno stile politico basato sul ricorso sistematico alla retorica dell'appello al popolo e sull'utilizzo di un sistema di legittimazione di tipo carismatico, il più adatto ad enfatizzare il cambiamento”.
Telepopulismo: “una forma di populismo adattata alle esigenze della mediatizzazione televisiva e in grado di declinare contemporaneamente tutte le forme classich del populismo”.
Pierre Andrè Taguieff “L'illusion populiste”

La definizione di dittatura, secondo De Mauro “governo autoritario, in cui il potere è concentrato nelle mani di uno solo.”

Il berlusconismo è una dittatura? Da una articolo di Asor Rosa sul Manifesto:
Quel che mi sembra di vedere dal mio angolo visuale è la crescita di una sorta di dittatura (De Mauro: «governo autoritario, in cui il potere è concentrato nelle mani di uno solo»), ma di tipo nuovo, democratico-populista, fondata non sulla violenza e sulla coercizione esplicite ma sul consenso (come faceva, a modo suo, anche il fascismo...) ed esercitata con un astuto, davvero inedito in Europa mix di suggestioni mediatiche, stravolgimenti istituzionali e intermediazioni affaristiche.
Il «modello» - che, come tutti i modelli forti, è politico, culturale e persino antropologico - sta penetrando in profondità e sta facendo fuori la continuità storica su cui si sono fondati finora l'identità e i valori «italiani» al cospetto del mondo. Alla fine del processo non ci sarà una nazione (pur nei limiti ben noti in cui tale processo si è sviluppato nei centocinquant'anni che ci stanno alle spalle) ma solo un mero aggregato di stati-vassalli (di varia natura: economici, corporativi, regionali, ecc.), che troveranno la loro unità unicamente nel fare riferimento al solo Capo.

Teniamo a mente queste definizioni, ciò che viene raccontato in questi pezzi di articoli. Mi tornerà utile più avanti, quando parlerò dell'ultimo libro di Massimo Giannini "Lo statista"

Nessun commento: