La manifestazione di Libera contro tutte le mafie: sul palco a Napoli, tante le testimonianze dei parenti delle vittime della mafia. Gli eroi di questa battaglia, raccontata e testimoniata dal palco da Don Luigi Ciotti e Roberto Saviano.
Assente ingiustificato la politica (se escludiamo i sindaci e gli amministratori locali): assenza che va capita. Il PD che si sta chiedendo che strada percorrere; An che si scioglie nella PDL (con la formula del 70-30) ….
A proposito di mafie e Libera: dopo la puntata di Report, l'editore Ciancio ha scelto di querelare la trasmissione della Rai (chiedendo un risarcimento di 10 milioni). Poteva chiedere una rettifica; dare la sua versione dei fatti durante la trasmissione. Invece ha scelto la via legale.
Cosa dirà la Rai, l'ordine dei giornalisti, il mondo dell'informazione e i partiti? Nulla.
Non è un paese per una informazione libera? Una cattiva informazione non fa bene alla lotta alla mafia.
Consigli di lettura.
Il primo si intitola “Lotta civile” di Antonella Mascali (qui il link per ordinare il libro), che ha intervistato e raccontato l'impegno dei parenti delle vittime di mafia nella loro volontà di portare avanti la memoria e la lotta alla per la legalità nella società civile.
Così come a Napoli, c'è un Italia che sceglie di non guardare dall'altra parte, che non si arrende, che pretende dallo stato una legalità che non sia a giorni alterni.
Rimanendo nell'ambito dell'informazione, il libro di Daniele Biacchessi “Passione reporter” (qui il link per acquistarlo) che racconta le storie di giornalisti morti per aver voluto svolgere il proprio lavoro, di fare informazione con passione, senza timori.
Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, Raffaele Ciriello, Anna Maria Cutuli, Antonio Russo, Enzo Baldoni.
Anche qui, come per la lotta alla mafia, è importante tenere viva la memoria dei fatti, affinchè non si sbiadiscano, non si dimentichi l'eroismo dei morti, non ci siano distorsioni nel ricordo.
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