17 gennaio 2010

Come funzionano i servizi segreti di Aldo Giannuli

Spunto per la stesura di questo saggio sul funzionamento dei servizi di sicurezza o di intelligence, è la tesi per cui, nei libri di storia moderna viene spesso sottovalutato o omesso il ruolo dei servizi. Come mai storici e politologi non hanno approfondito il contributo di questi nelle vicende sia del nostro paese?
La loro presenza aleggia nella storia del nostro paese in molto episodi dove spesso ci si riferisce a loro come “servizi deviati”. Deviati rispetto all'operato democratico e rispettoso della Costituzione che hanno gli altri corpi di polizia dello stato.
Eppure, come segnala Giannuli, storico anch'esso che si è occupato per lavoro sui tanti “misteri d'Italia”, poco sappiamo dell'organizzazione della nostra intelligence, come lavora, quali i suoi compiti, quali le metodologie adottate, quali gli ambiti in cui opera.
Questo libro colma questa lacuna affrontando il mondo dei servizi segreti: il mito della spia bella e tenebrosa, alla James Bond (con cui spesso identifichiamo i suoi agenti) è ben lontano dalla realtà. Gli agenti con compiti “operativi”, che ne costituiscono solo una parte, son ben lontano dal candidato ideale, che deve essere bensì una persona comune, capace di affrontare una conversazione senza passare nell'occhio.

Il libro è diviso in due parti: nella prima si esamina il funzionamento dei servizi. Si parte da brevi cenni storiografici su questa professione (che sembra abbastanza antica quanto quella delle prostitute, con tutto il rispetto): le spie dei regni europei (Francia e Prussia); il ruolo degli agenti durante il secolo passato, per azioni di spionaggio industriale, propaganda.
Le guerre che si sono trasformate in guerriglie (con i partigiani durante la seconda guerra mondiale, contro i Vietcong, in Algeria) spingendo così nell'importanza di avere un sistema nascosto in grado di infilarsi dietro le linee del nemico per prevederne le mosse.
Infine la “guerra fredda”, una guerra combattuta non fra eserciti, ma giocando sull'equilibrio fragile del mondo diviso in due da Yalta.
Tanto più, nel corso degli anni le guerre si sono trasformate in guerriglie, le battaglie in rivoluzioni, colpi di stato, attentati (dietro cui spesso si è celato il ruolo di una potenza avversaria, si pensi al caso di Trujillo).
Tanto più le democrazie sono passate dagli atti di guerra ufficiali allo spionaggio industriale e all'intossicazione informtiva per indebolire lo stato nemico, tanto più il ruolo dell'intelligence è diventato via via più strategico.
Successivamente il libro entra nel dettaglio del lavoro dei servizi: la raccolta delle informazioni, le fonti aperte e le fonti chiuse; le varie forme di segreti di Stato, il controllo dei flussi informativi.
Giannuli è molto chiaro nel sostenere come non abbia senso parlare di servizi deviati: per i compiti che devono svolgere, gli strumenti a disposizione e le deroghe rispetto al diritto, i servizi sono per loro natura deviati, perchè programmaticamente istituiti per deviare dall'azione legale.
Altrimenti sarebbero sufficienti, per la sicurezza del paese, le normali forze di polizia.
E questo vale putroppo anche per le intelligence non statali, come i servizi di sicurezza delle aziende private, ma che operano in ambiti sensibili, come quello delle Telecomunicazioni.
Ma chi sono gli agenti: partiamo dagli informatori, classificati in base alla loro importanza e affidabilità; gli agenti doppi; quelli addetti alla raccolta e alla classificazione dell'informazione (da usare subito, o da tenere in un archivio pronta all'uso).
Infine gli agenti dedicati alla disinformazione: quella di massa, quella mirata contro una piccola comunità, il depistaggio industriale (vedi quanto successo nel caso Ustica).
Infine gli agenti operativi, destinati ad operazioni di spionaggio e anche paramilitari; destinati a fare opera di ingerenza ai consiglieri dell'avversario.

La seconda parte del libro, è probabilmente la più articolata e complessa da digerire. Come operano oggi i servizi segreti?
Se il loro compito è permettere al loro paese di prendere le decisioni migliori (migliori non per il paese, ma per il gruppo dirigente che lo governa, il paese) in politica interna e in politica internazionale, queste sono rese difficili da due ordini di problemi.
La complessità nel prevedere scenari futuri (assumere decisioni in situazioni di ignoranza).
La complessità nell'analizzare e comprendere un mondo destinato a cambiamento sempre più repentini (cambiamenti politici, sociali e anche climatici), un mondo spesso sconosciuto. Si pensi alla nostra ignoranza del mondo arabo, prima dell'11 settembre. E alla nostra poca conoscenza del mondo cinese, diventata potenza economica mondiale.

Giannuli analizza il ruolo nello scacchiere mondiale, dell'Europa, della Cina, degli USA e del mondo islamico.
La pirateria nell'evo moderno: non solo quella sui mari, ma anche quella informatica; il suo ruolo nelle guerriglie moderne.

Il ruolo dei servizi è destinato a diventare sempre più critico negli anni a venire:
Quindi i nuovi tipi di guerra e le nuove sfide. Molta attenzione è dedicata al tema della guerra economica ed alla convergenza fra i servizi segreti statali e quelli privati delle multinazionali nel mondo dell’ipercapitalismo finanziario, quindi alla trasformazione dell’idea stessa di guerra che non è più riducibile al solo aspetto militare. Gli studi strategici, ormai intrecciano senza soluzione di continuità i dati militari con quelli politici, economici, sociali, finanziari, tecnologici ecc. e prendono in considerazione modelli operativi che mescolano indifferentemente i vari piani (dall’uso del terrorismo alle manovre di destabilizzazione finanziaria, dall’appoggio alla criminalità ed alla pirateria all’aggressione batteriologica o informatica) secondo le dottrine della “guerra
asimmetrica”.


Una considerazione finale.
Giannuli non lo affronta il tema, i servizi italiani e gli scandali emersi dalle cronache giudiziarie di questi anni, ma al termine della lettura, non si può non pensare a quanto si è letto sui vari Pollari e Pio Pompa, sui rapporti tra Mancini (il dirigente del Sismi) e Tavaroli (il direttore della Security di Telecom). Ovvero all'intelligence adoperata come mano “occulta” dell'esecutivo.

Non possiamo pretendere, per il loro lavoro, la completa trasparenza ai servizi. Né possiamo, in un mondo non ideale come quello in cui oggi viviamo, farne a meno.
Possiamo solo sperare di poterci fidare ciecamente, quello sì, dei nostri governanti, e da loro possiamo e dobbiamo pretendere una vera trasparenza.
Perchè temo, più che la deviazione istituzionale dei servizi, la deviazione istituzionale del mondo politico che oggi (non solo in Italia), pare stia assorbendo molte delle tecniche, viste nel libro, di spionaggio.

Il sito di Aldo Giannuli
Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
La scheda del libro sul sito della casa editrice "Ponte delle Grazie"
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