All'Infedele su La7, ieri c'è stata un'intera puntata sulla Fiat e, di riflesso, sul futuro industriale del paese.
Ieri sera Della Valle è andato giù duro sugli Agnelli e su Marchionne: chissà, forse anche lui sta preparando la discesa in campo che tanto sconsiglia a Montezemolo.
Alla famiglia proprietaria della Fiat ha consigliato di "tornare a fare quello che ha sempre che
ha sempre saputo fare meglio, sciare, veleggiare e giocare a
golf".
Il governo dovrebbe occuparsi della Fiat, sosteneva Della Valle: ma da quanto si capisce, il governo non ne ha molta voglia. Da buon liberale Monti ha messo le mani avanti. Meglio delegare il problema a questione di ordine pubblico, come con Alcoa.
Ma Marchionne è fortunato anche perché gode di stampa amica.
Il titolo di Repubblica prima pagina, rassicurante.
E quello de Il fatto:
In Serbia si che c'è un bel clima liberale ed economico per le imprese.
Nel salotto di Lerner, tra le altre cose, si è anche parlato di Monti, del fatto che con tutti i paletti messi (fiscal compact, pareggio di bilancio), non c'è molto altro da fare per l'economia.
E, ovviamente, di Marchionne, di Berlusconi, del precedente governo. Bello scoprire quanti antiberlusconiani a nostra insaputa ci siano in Italia. Bello (ma triste) scoprire che avevamo ragione noi, a dubitare sul piano Italia.
E mentre qui si discute di che fine fare all'industria dell'auto, in Germania la Volkswagen ha convertito i motori dell'auto per riscaldamento. Si chiama cogenerazione, e sono partiti da un brevetto Fiat.
Ne parlava, nel disinteresse generale, quel Maurizio Pallante, fondatore del movimento per la decrescita.
Nessun commento:
Posta un commento