Tutto il mondo instituzionale si stringe attorno al giornalista Sallusti, dopo che la Cassazione ha confemrato la sentenza di condanna a 14 mesi.
Perché ha scritto il falso.
Non rischia la galera, ma la sentenza permette a tanti di gridare allo scandalo alla vergogna, all'offrirsi come vittima sacrificale.
La condanna consentirà, probabilmente, una riforma dell'articolo 595 c.p. (cosa che nel passato governi liberali o di centrodestra non hanno fatto).
Per evitare, però, che la gente pensi che governo, giornalisti e istituzioni (il colle che monitora la situazione) si mobilitano solo per giornalisti famosi, sarebbe opportuno che si rivedesse anche il meccanismo delle cause civili per diffamazione.
Tu potente, mi citi a giudizio chiedendo un risarcimento per milioni di euro? Bene. Se però si dimostra che hai torto e che hai fatto causa al giornalista solo per intimidirlo, non solo paghi le spese, ma gli versi il 50% di quello che gli hai chiesto.
Perchè non è vero che da oggi chi scrive sui giornali è un pò meno sereno, come ha scritto Padellaro su Il fatto. Non è vero che con la sentenza si aggredisce la libertà di stampa (perché la legge applicata dal giudice e confermata dalla Cassazione esisteva prima).
La libertà di stampa è minacciata da conflitti di interesse, dal precariato diffuso nei giornali, dal fatto che dietro i giornali ci sono interessi finanziari importanti che fanno pressioni sui direttori e sui giornalisti.
Chiedete alla Gabanelli e ai giornalisti di Report quanto è libera la stampa in questo paese.
Non si può finire in carcere per quello che si scrive: questo è il giusto principio che si sta rivendicando adesso.
Ma è giusto finire in carcere come successo al povero Stefano Cucchi?
E' giusto finire nei Cie per mesi, solo perché "clandestini"?
E le questioni di principio valgono solo per giornalisti (o per ex ministri chiamati a testimoniare) o anche per chi abita e lavora a Taranto?
E quale è il dirtto che deve prevalere? Quello della salute dei cittadini? Il diritto al lavoro (per il momento) per quelli dell'Ilva? Il diritto dell'Ilva a proseguire la produzione ma solo alle sue regole?
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