02 settembre 2012

La cura non funziona, ma dobbiamo andare avanti


La cura non funziona, ma dobbiamo andare avanti.
Questo in sintesi, il ragionamento di alcuni partiti della strana maggioranza, con poche sfumature. C'è Casini che vede bene Monti al Quirinale o a Palazzo Chigi. L'importante è che si continui con l'agenda Monti, che poi è l'agenda Tremonti, per gli accordi europei.
Bersani dice si alle alleanze allargate, ma il governo deve cambiare marcia. Quando non si sa, visto che fino ad ora il PD ha pesato poco.


Oggi su tutti i giornali si parla di lavoro, dei tavoli aperti al ministero, della crisi (150 tavoli di crisi, 180000 lavoratori, 30000 esuberi). Si leggono poi le ricette per uscirne: l'altro ieri erano le dismissioni dei beni pubblici, oggi il via a infrastrutture.
Si sfornano nuove riforme (e si aspettano gli effetti benefici delle riforme passate), come quella sui concorsi nella scuola, che fa fuori le vecchie graduatorie e che potrebbe portare ad un nuovo problema esodati, per tutti i precari che negli anni hanno fatto corsi di aggiornamento, master e che ora si vedono superati dal concorso. 

Il punto è che si continua ad affidare la soluzione dei nostri problemi, antichi, allestesse persone che ragionano con la stessa mentalità. Quella del referendum di Pomigliano, quella che l'articolo 18 frena lo sviluppo, quella che il TAV serve e basta. Quella dei condoni e che non possiamo tassare i ricchi altrimenti scappano. Quella della cultura che non da da mangiare.


Tra i mali antichi, di cui si parla pure poco, anche la mafia, anzi le mafie. Il superprocuratore Grasso parla di "menti raffinatissime", riferendosi agli articoli che hanno parlato, con angolature diverse, delle telefonate Mancino Napolitano.
Ha ragione, tanto è vero che oggi chi parla più dei contenuti dell'inchiesta sulla trattativa stato mafia? 
C'è un complotto contro le istituzioni, anzi, c'è già stato (visto che la trattativa non è più presunta, per le sentenze passate in giudicato). E gli effetti di questo complotto credo che si trascinino fino ad oggi. Da una parte quelli che intendono condizionare Napolitano negli ultimi mesi. Dall'altra quelli che, proprio strumentalizzando questa vicenda, vogliono arrivare a quella grande coalizione di centro.
Meglio non parlare di mafia. 

1 commento:

Unknown ha detto...

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