21 dicembre 2012

Forti di cuore


In casa fiat, Monti ha fatto il suo discorso di inizio campagna elettorale, basato sull'ottimismo:
da Melfi «parte un’operazione che non è per i deboli di cuore, ma noi sappiamo che può emergere un’Italia forte di cuore», un’Italia che chiede «un linguaggio di verità» e che non vuole «ripiombare in uno stato nirvanico». Perché sa che ora è  «irresponsabile dissipare i tanti sacrifici» che i cittadini hanno sopportato nel 2012, annota il premier, con «una disponibilità non registrata» in altri Paesi e che in futuro «potrebbero essere facilmente spazzati via».
Fuori dalla fabbrica sono rimasti i lavoratori Fiom, quelli che a Pomigliano (in  un altro stabilimento) sono rimasti fuori. Come i tre operai denunciati dall'azienda per il blocco della produzione, e poi assolti in appello.

Chissà cosa intende per linguaggio della verità. Magari la veirtà sullo stato di salute dell'Alitalia.

Dopo quello che ci hanno raccontato del salvataggio Alitalia (nel caso può chiedere a Passera o a Berlusconi, se lo chiama).

Oppure parla della situazione di Rosarno, dove sta per esplodere un'altra rivolta. Che ne pensa il ministro (ex) Riccardi?

Il discorso di ieri si concludeva con:
Un Paese che «tredici mesi fa aveva la febbre, anche alta, e non si poteva curare con un’aspirina, serviva una medicina amara non facile da digerire, ma assolutamente necessaria».

L'amaro Monti, appunto  ....

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