13 aprile 2014

La sinistra che non cambia

Dice Renzi, in uno dei suoi slogan pubblicitari che la sinistra che non cambia diventa destra. Cioè conservatrice.
Potremmo anche dire che una sinistra coerente coi suoi valori non diventa conservatrice, ma rimane sinistra.
La realtà è che 20 anni di Berlusconi hanno già trasformato il centro sinistra in qualcosa di molto simile alla destra. Oggi il PD è un partito estremamente conservatore che considera atto di sinistra gli 80 euro in busta paga (una tantum? A che costi? Coi tagli a sanità e servizi?).
Un partito che appoggia le grandi opere in deroga alle leggi e alle norme come Forza Italia.
Un partito favorevole alle missioni di guerra e ai progetti di acquisto d'armi.
Un partito che fa le riforme costituzionali assieme al partito dove il presidente è condannato per frode fiscale e dove il numero due è condannato in appello per concorso esterno in mafia.
Un partito che non parla più di evasione né di mafia.
Dove in Sicilia candida un professore favorevole alla trattativa stato mafia.
E dove in Piemonte candida un ex politico, poi banchiere.
Un partito che nomina il capo dei vigili di Firenze come capo ufficio legislativo di Palazzo Chigi, alla faccia della democrazia.

Un partito che, con la grandi intese, ha fatto il lavoro sporco per la destra. La riforma delle pensioni con la vergogna degli esodati. La riforma del lavoro che taglia l'articolo 18.
La riforma in senso presidenziale dello stato, tanto cara a Berlusconi e ad una certa destra. Senza pesi e contrappesi. Senza opposizione. 


E non venitemi a dire che ha preso i voti: è stato votato soloalle primarie, da 1,8 ml di elettori PD. E gli altri?

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