Dice Renzi, in uno dei suoi slogan pubblicitari che la sinistra
che non cambia diventa destra. Cioè conservatrice.
Potremmo anche dire che una sinistra coerente coi suoi valori non
diventa conservatrice, ma rimane sinistra.
La realtà è che 20 anni di Berlusconi hanno già trasformato il
centro sinistra in qualcosa di molto simile alla destra. Oggi il PD è
un partito estremamente conservatore che considera atto di sinistra
gli 80 euro in busta paga (una tantum? A che costi? Coi tagli a sanità e servizi?).
Un partito che appoggia le grandi opere in deroga alle leggi e
alle norme come Forza Italia.
Un partito favorevole alle missioni di guerra e ai progetti di
acquisto d'armi.
Un partito che fa le riforme costituzionali assieme al partito
dove il presidente è condannato per frode fiscale e dove il numero
due è condannato in appello per concorso esterno in mafia.
Un partito che non parla più di evasione né di mafia.
Dove in Sicilia candida un professore favorevole alla trattativa
stato mafia.
E dove in Piemonte candida un ex politico, poi banchiere.
Un partito che nomina il capo dei vigili di Firenze come capo
ufficio legislativo di Palazzo Chigi, alla faccia della democrazia.
Un partito che, con la grandi intese, ha fatto il lavoro sporco
per la destra. La riforma delle pensioni con la vergogna degli
esodati. La riforma del lavoro che taglia l'articolo 18.
La riforma in senso presidenziale dello stato, tanto cara a
Berlusconi e ad una certa destra. Senza pesi e contrappesi. Senza opposizione.
E non venitemi a dire che ha preso i voti: è stato votato soloalle primarie, da 1,8 ml di elettori PD. E gli altri?
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