Aspettando gli 80 euro in busta paga (con quali coperture, saranno
per sempre o solo un bonus?), il jobs act che darà i suoi frutti
nella perenne fase due, i tagli di Cottarelli, le solite sforbiciate
ai costi della politica .. nel paese cresce una sacca sempre più
grossa di insofferenza da parte di quanti, da questo stato, non si
sentono rappresentati. Gli esclusi.
Dietro gli indipendentisti, in Veneto, ci sono molte altre persone
che vorrebbero farla finita con questa Italia, con l'Euro, col resto
del paese.
Sono giovani, che nel nordest del miracolo economico riscoprono la
povertà. Imprenditori in crisi, per la crisi e per la chiusura del
credito dalle banche.
Ci sono le proteste dei senza casa, dei senza lavoro: giovani e
non, le cui manifestazioni sfociano in scontri con le forze
dell'ordine. L'unica risposta dello stesso Stato di cui sopra.
Abbiamo i palazzi sfitti, vuoti, e gli occupanti scacciati fuori,
per strada, perché ci sono le leggi.
Spesso sono immigrati e allora vale il ragionamento “non
abbiamo case per noi italiani ..”.
La politica dovrebbe saper cogliere queste tensioni e dare delle
risposte. Non cavalcare l'onda emotiva.
Ieri, la puntata di servizio pubblici, mi è sembrata poco utile a
questo fine: inconcludente mi è sembrato il dibattito in studio tra
i politici presenti.
Sembra ormai che né i partiti, né i singoli esponenti vogliamo
più parlarli e confrontarsi tra di loro.
Colpa anche di una classe dirigente di oggi, in stile“sciamaninn”, che rende persino nobile la pacchianeria della
classe politica della prima repubblica.
“Chi lo avrebbe detto che io sarei diventata ministro ...”.
La lega cavalca l'onda populista del no euro, no Europa e, già
che ci siamo, no anche Italia.
Salvini è quello che sta coi poliziotti (anche quelli che han
fatto il blitz nella sede di via Bellerio? Anche coi carabinieri che
hanno arrestato gli indipendentisti): perché rischiano la pelle per
1200 euro al mese, mentre quelli che protestano sono magari figli di
papà.
Pensavo che certe sciocchezze le avevamo lasciate alle nostre
spalle, dai tempi dei baluba di Feltri e dei pirla in piazza.
Altra perla del segretario: “dopo tre giorni, l'immigrato è in
un hotel a 3 stelle sul lago di Lecco”. Quanta ignoranza del
presente, della realtà di come stanno le cose.
Di fronte a questi, perfino una giovane parlamentare come la
Sarti, con tutti i suoi limiti, fa la figura dello statista.
Ieri sera Emiliano e Sarti han provato a dialogare: “avremmo
potuto fare grandi cose”, riferendosi all'accordo PD e M5S. Ma la
realtà, passati tutti mesi possiamo dire che nessuna delle due parti
aveva intenzione di farlo, quell'accordo.
Il PD al massimo voleva solo i voti, il M5S non si sarebbe mai
fidato.
Il paese è stato consegnato così alle larghe intese: quelle del
taglio all'Imu prima, e delle riforme con l'asse Renzi Berlusconi,
oggi.
Quelle delle finte abolizioni, degli 80 euro, del lavoro sempre
precario.
Delle trivelle al sud, dei tagli alla sanità, ..
Le persone senza casa continueranno a non averla, la casa e un
lavoro, e i poliziotti guadagneranno sempre i loro 1200 euro al mese.
Emiliano ha almeno ammesso “per noi è un problema fare le
riforme con Berlusconi”. È un problema soprattutto per gli
elettori e per il paese.
Per fortuna che il problema era l'antiberlusconismo: il partito
democratico l'ha superato assorbendolo al suo interno. B. è vivo e
continua la sua politica personale, sebbene i continui abbandoni.
Le promesse di Renzi ricordano quelle di Berlusconi, ha spiegato
ieri l'onorevole Sarti. Slogan facili che parlano alla pancia del
popolo. I professoroni, la palude, i tagli agli enti inutili.
Dimenticandosi però che anche Grillo parla alla pancia dei suoi:
il referendum sull'euro (e poi come la paghiamo l'energia?), il no
all'abolizione del reato di immigrazione clandestina, le polemiche inutili e pesanti con la comunità ebraica...
Sta prendendo piede la tendenza della piccola patria: Santoro ha
commentato così in studio, quanto sta succedendo in Italia e anche
in Europa. Contro i rischi della globalizzazione ci si chiude in se
stessi: una moneta locale (panacea di tutti i mali, diceva il signore
dal Veneto), le barriere ai confini.
Rivangando un'epoca del benessere a cui ormai non possiamo più
tornare.
Con una certa difficoltà ha cercato di spiegarlo Guido Brera, manager di una società di investimenti, ospite in
studio e autore del libro “I diavoli”, secondo cui l'uscita dall'euro è una follia.
L'intervento di Gianni Dragoni su Eni e Marcegaglia: saprà
separare gli affari suoi affari da quelli dell'Eni?
L'intervento di Travaglio: come può un condannato continuare a
fare politica e andare in TV?
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