10 luglio 2014

Viva la spesa pubblica

Quante volte avete sentito dire dal politico (o giornalista, o economista) di turno, che per uscire dalla crisi serviva rilanciare la spesa pubblica?
Ormai, il partito dell'austerità (dopo i fasti dell'era dei tecnici) è terminato.
Lo stato può spendere, nel rispetto però dei vincoli, dei patti, degli accordi.
E ora l'Europa dovrebbe concedere maggiore flessibiiltà per questa spesa pubblica.
Ma è veramente così? In Italia abbiamo poca spesa pubblica oppure, la spesa pubblica è spesa male (scusate il gioco di parole)?

I casi di cronaca dicono altre cose: miliardi spesi in grandi opere di dubbia utilità, che finiscono pure nelle tasche sbagliate.

E' questo l'argomento centrale del libro scritto dagli economisti Francesco Giavazzi e Giorgio Barbieri e "Corruzione a norma di legge", dove si parla del Mose (e dell'alta velocità) e delle norme dello stato che hanno portato a questo scandalo.

"Le vicende giudiziarie che hanno coinvolto il MoSE, la “grande opera” ideata per risolvere il problema dell’acqua alta a Venezia, dimostrano invece il fitto ntreccio che legava controllori e controllati, con conseguenze nefaste per la città, la regione e il bene comune. In questo libro Francesco Giavazzi e Giorgio Barbieri ricostruiscono la palude che per due decenni ha pervaso non solo il MoSE, ma anche l’Alta Velocità, l’Expo di Milano e altre grandi opere italiane. Dal libro emerge un sottile ma resistente filo rosso che collega la Tangentopoli degli anni Novanta al Sistema MoSE. Corruzione delle leggi prima ancora che violazione delle leggi".
Insomma, la corruzione è anche colpa delle norme, contrariamente a quanto dicono Renzi &c.

Ma ci sono altri esempio di come, in Italia, oggi, nonostante i proclami contro la Casta, contro le spese improduttive, i soldi pubblici siano utilizzati male.
La Camera che boccia la proposta del M5S sul blocco dell'indennità ai deputati condannati o arrestati.
E poi anche lo specchietto sugli stipendi dei dipendenti della Camera, confrontati con i colleghi del privato.
Alla Camera, un operatore tecnico prende in media € 89.379.
Nel privato gli stipendi medi si attestano a € 39.167.
Per non parlare del barbiere da 136000 €.

Insomma, forse si tratta solo di spendere meglio i soldi (o di redistruirli meglio).

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