Fosse successo qualche anno fa, parleremmo di un ministro o di un ras del PDL, condannato in un processo (per questioni non legate alla sua attività politica), che presenta le dimissioni, subito respinte dal presidente del consiglio e da tutto il suo partito.
Solo che il potente ora si chiama Errani e il suo partito (da Renzi a Fassino) si chiama PD.
In ogni caso, sono tutti sicuri dell'innocenza del politico di turno.
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