Ieri abbiamo scoperto che dobbiamo stare attenti anche all'eccesso di altruismo (con tutti i poveri che abbiamo da curare a casa nostra, e poi paga sempre pantalone ...).
Oggi sul giornale leggo delle sciopero dei medici di base e dei penalisti.
I primi che protestano per avere più fondi e per il rinnovo del contratto di lavoro.
I secondi contro la riforma del codice penale che blocca la prescrizione al processo di primo grado (come succede in altri paesi).
Diversamente dai macchinisti (ATM o Trenord) non trovo giornalisti che scrivano del week end lungo, dell'Italia ostaggio di queste categorie rimaste al secolo passato etc etc..
Grazie al cielo aggiungo: il problema della sanità è tremendamente importante, specie nelle regioni del sud, ma anche qui al nord dove rischiamo di trasformare la sanità come servizio per ricchi.
Il problema dei penalisti è che proprio non riescono ad accettare che la giustizia debba essere uguale per tutti, non solo per gli imputati che possono pagarsi un avvocato disposto ad andare per le lunghe.
Sono ormai dieci anni e passa che sento parlare di sanità pubblica (a rischio), di processo penale trasformato in una gara ad ostacoli e dove a furia di cavilli, rinvii (e per un sistema dove si fanno troppi processi) i processi terminano in prescrizione (e il diritto delle vittime a vedersi riconosciuta giustizia?).
E temo che ne sentiremo parlare ancora, vista la tendenza a regredire rispetto alle conquiste del passato: e non posso non pensare alla battaglia delle donne di "non una di meno" (ieri al Consiglio comunale milanese) per la difesa delle fasce più deboli della nostra società.
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