Documento segreto
Berlino 18 febbraio 1941
Comando supremo della Wehrmacht
Strumento di resa - testo in inglese- di tutte le forze armate britanniche nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, isole incluse.
«Il comando britannico accetta la resa di tutte le forze armate nel Regno Unito e Irlanda del Nord […]. Le ostilità su terra, mare e aria devono cessare simultaneamente alle ore 8,00, ora di Greenwich, il 19 febbraio 1941. […] il comando britannico è tenuto a eseguire senza discussione o commento, ogni e qualsivoglia ordine del comando tedesco» - Berlino, 18 febbraio 1941
Incipit
«Gli inglesi muoiono di curiosità e non fanno che chiedere: "Perché non viene?". Calma, calma. Arriverà presto!»Adolf Hitler, il 4 settembre 1940 a Berlino, a un'adunata di infermiere e assistenti sociali.
Capitolo uno
«Himmler ha fatto rinchiudere il re nella Torre di Londra» dichiarò Harry Woods.
«Adesso, però, i generali tedeschi dicono che a tenerlo d'occhio dovrebbe essere l'esercito».
L'altro uomo, immerso nelle carte sparse sulla sua scrivania, non fece commenti. Premette il timbro di gomma sul tampone, poi lo impresse sul ruolino: «Scotland Yard. 14 nov. 1941». Pareva incredibile che la guerra fosse cominciata solo due anni prima. E che fosse finita; finiti gli scontri, persa la causa. C'era una quantità di scartoffie da smaltire che si era fatto ricorso a due scatole di scarpe: décolleté di vernice, marca Dolcis, misura 39, tacco alto, pianta stretta. Il soprintendente Douglas Archer conosceva una sola donna capace di acquistare scarpe simili: la sua segretaria.
«Beh, così si dice in giro», aggiunse Harry Woods, l'anziano sergente che costituiva l'altra metà della «squadra omicidi».
Europa 1941, la Germania ha occupato l'Inghilterra:
l'invasione dell'isola, con l'operazione “Sea lion” ha portato
alla cattura del re, imprigionato nella Torre di Londra, e di Winston
Churchill, giustiziato.
L'ex monarchia è ora guidata da un
regime fantoccio, dove i tedeschi controllano ogni ganglio
dell'amministrazione statale: perfino Scotland Yard, la prestigiosa
polizia londinese, ha ora a capo un generale delle SS.
Fantastoria? Invenzione letteraria?
Mi sono convinto a leggere questo bel
romanzo di Len Deighton dopo aver letto l'incipit e poi la terza di
copertina: è lui l'autore di due thiller ben congegnati da cui sono
poi sono stati tratti dei film, “La pratica Ipcress” e “Funerale
a Berlino”, entrambi ambientati in piena guerra fredda ed entrambi
interpretati da sir Michael Caine.
Anche in questo romanzo ci sono
intrighi, spie che fanno il doppio gioco e colpi di scena: ma ci
troviamo nel novembre 1941, a guerra ormai conclusa.
L'Europa è sotto il controllo di
Hitler e delle sue truppe: non c'è stata nessuna invasione dell'orso
russo, con cui la Germania ha mantenuto l'accordo di pace siglato da
Ribbentrop e Molotov.
Anzi, proprio in quelle settimana dove
si svolge tutta l'azione, si svolgeranno a Londra le celebrazioni per
la settimana dell'amicizia tra Russia e Germania.
Incredibile, la svastica e la falce e
martello assieme, fianco a fianco.
E, come detto sopra, le strade di
Londra presidiate da soldati con l'elmetto tedesco e la placca in
acciaio della Feldgendarmerie...
Archer Douglas è uno degli
investigatori di punta di Scotland Yard: Archer dello Yard viene
chiamato nell'ambiente, dopo aver risolto brillantemente alcuni casi.
È lui il protagonista di tutto il
romanzo, capo della sezione omicidi, viene chiamato ad indagare su un
delitto avvenuto in una casa di Shepard Market.
Un uomo ucciso da un colpo di pistola,
con delle strane bruciature su un braccio, come se si fosse
ustionato.
Uno strano delitto, prima di tutto
perché forse la persona morta non si chiama Thomas come dicono i
documenti, poi ci sono quelle carte che sono state bruciate nel
caminetto. E, infine, la casa: una casa piena di oggetti, forse per
la borsa nera o per il traffico di opere d'arte (i tedeschi erano già
allora i più grandi ladri d'Europa). Tra questi, la lampada di un
flash e uno strano oggetto metallico..
Nonostante nel caso sia implicato anche
un sottufficiale della Luftwaffe (che frequentava la casa), il caso
rimane a Scotland Yard (e non all'esercito o all'aviazione) e alla
squadra omicidi che, sebbene dipenda dalle SD (la polizia delle SS),
è comunque composta da inglesi.
Un caso apparentemente poco importante:
forse una storia di borsa nera o un furto in casa. Eppure interessa
ad una giovane giornalista americana (l'America non era entrata in
guerra ed era di fatto un paese neutrale) e ad un colonnello delle SS
venuto espressamente da Berlino.
Lo Standartenfuhrer Oskar Huth:
“Quest'uomo alto e magro aveva qualcosa del manichino, a dispetto delle condizioni della sua divisa, stirata con cura e pulita, ma senza ombra di dubbio vecchia. Aveva più o meno trentacinque anni, un fisico forte e muscoloso, il passo e il portamento energici ...”
Cosa è
venuto a fare in Inghilterra un aiutante stretto del Reichfuhrer
Himmler e perché si interessa così tanto del caso, tanto da
prendere come suoi collaboratori proprio i due, Archer e Woods?
«Mi sta dicendo di aver già visto una cosa simile?».
«L’hanno già vista alcuni membri del mio staff, ci troviamo al cospetto di qualcosa che potrebbe rivelarsi talmente letale, che neanche la Peste nera terrebbe il passo con le conseguenze».
Il morto si chiama Spode ed è un
ricercatore di fisica nucleare. A quelle ricerche sono dovute quelle
ustioni sulle braccia: Spode, assieme al fratello, lavorava assieme
al professor Frick sulla scissione dell'atomo, per la realizzazione
di un prototipo di pila nucleare.
Ma con l'obiettivo di produrre una
bomba, dagli effetti così devastanti per cui il paese che ne fosse
venuto in possesso per primo avrebbe sicuramente potuto vincere la
guerra.
Archer è un investigatore capace, che
ha accettato di lavorare anche coi tedeschi, purché gli lascino fare
il suo mestiere: a differenza dell'amico Woods, il suo sergente che
l'ha visto crescere nella polizia londinese, ha sempre evitato
atteggiamenti troppo antinazisti, che finirebbero per ostacolare le
sue indagini e portarlo di fronte ad un tribunale.
Ma questa indagine non è come le
altre: si trova all'improvviso coinvolto in qualcosa di grosso, che
non riguarda solo un caso di omicidio.
Ci sono dei documenti segreti su cui in
tanti vogliono mettere le mani.
C'è una guerra interna anche
all'interno degli occupanti tedeschi: c'è la rivalità tra esercito
ed SS per un discorso di potere e c'è anche uno scontro tra
Kellerman, il superiore di Archer e Huth.
Una guerra in cui Archer si trova
dentro e in cui fa fatica a distinguere gli amici dai nemici: di chi
fidarsi?
In questo scontro di potere, in cui
sono coinvolti anche ex ufficiali dell'esercito di sua Maestà e
ufficiali dell'Abwehr, ci sono troppe persone che giocano su più
tavoli con obiettivi palesi e altri molto nascosti.
SS-GB non è solo un romanzo di
spie, ricatti e complotti: è molto bello il racconto della vita
nella Londra occupata dai tedeschi, occupazione che ha fatto nascere
una nuova classe sociale che si è arricchita proprio grazie
all'occupazione, ai soldi dei soldati, al contrabbando di opere
d'arte.
C'è il racconto di come sarebbe funzionata la
macchina di occupazione tedesca, dell'opprimente burocrazia con cui i nazisti avrebbero organizzato l'amministrazione e tutta la vita delle persone: burocrazia che veniva
usata come “arma” per ammantare di un velo di legalità le loro
azioni spregevoli o brutali
«Farà meglio a capire, colonnello Mayhew» ribatté lui in tono incolore «che i tedeschi sono dei burocrati. La burocrazia è la chiave di tutto quello che dicono e fanno .. e di tutto quello che non dicono e non fanno».
Infine,
il protagonista del romanzo, Douglas Archer, bravo a seguire
le piste e gli indizi di una indagine, meno nel comprendere l'animo
delle persone che gli stanno a fianco, come il collega e amico Woods, come Huth
e Kellerman.
Una
persona all'apparenza fredda, distaccata: ma l'intrigo in cui si
troverà coinvolto (e che lo coinvolgerà anche dal punto di vista
sentimentale per quella giornalista americana) gli farà aprire gli
occhi su quello che è il suo lavoro e quello che è diventata la sua
nazione:
Che cosa ci hanno fatto, pensò. Che cosa sono diventato? Intravide la moltitudine di prigionieri da dietro la vetrina striata di condensa. Riusciva a sentirli al sopra dello sfrigolio della friggitrice e del tintinnio delle monete.Versò aceto e sale sul pesce e sulle patatine. Il suo lavoro si ammantava da sempre di quello squallore. Fino ad allora, tuttavia, si era fatto forte della convinzione di protegger l'ordine costituito. Ma mentre guardava dall'altra parte della strada, quella convinzione vacillò.Pensò al padre che non aveva quasi conosciuto e al suo matrimonio felice, stroncato con tanta crudeltà. Ormai gli restava solo il figlio. Nella sua vita non c'era posto per le complicazioni che Barbara Barga avrebbe portato. Tuttavia, a dispetto dei ragionamenti, si era innamorato di lei. Inutile negarlo, la desiderava.
Buona
lettura!
La scheda del libro sul sito
dell'editore Sellerio
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