29 novembre 2020

Oregon Hill di Howard Owen

 


Il South Anna non è mai stato un gran fiume, e quell’autunno aveva piovuto meno del solito.

Il corpo era incagliato su un ramo a una cinquantina di centimetri di profondità. Sono arrivato mezz’ora dopo l’annuncio del vicesceriffo, quando nessuno si preoccupava di “preservare la scena del crimine” o idiozie del genere. Almeno non ancora. In realtà ho anticipato di qualche minuto perfino gli agenti della polizia di Richmond.

Oregon Hill è un quartiere storico di Richmond in Virginia, un quartiere popolare, dove i ragazzini crescevano secondo delle leggi note a tutti anche se non scritte. Mai tenersi un'offesa, sapersi difendere con le proprie mani, mai indietreggiare di fronte ad un nemico.

A Oregon Hill, se all’una di domenica mattina qualcuno ti spintona e ti chiama ‟ladro di birra” di fronte a una buona metà dei ragazzi del quartiere, restare con le mani in mano non è una possibilità ..

Da qui arrivano tutti i protagonisti di questo noir scritto da un ex giornalista e raccontato in prima persona da Willie Black, giornalista vecchio stampo, tre matrimoni falliti alle spalle, una figlia dal primo matrimonio, un'incapacità di smettere di bere e di fumare.

Willie ci porta dentro questo mondo e dentro questa storia, un passo alla volta: non ci racconta tutto fin da subito. Non ci racconta del suo essere per metà di colore, un fatto non da poco nell'ambiente razzista che era il suo quartiere, da cui è riuscito ad andarsene.

Non ci racconta subito dei tre matrimoni, di come sia stato capace di rovinare quei rapporti, specie con Janette, la prima moglie.

A quei tempi, Oregon Hill era bianco come il vestito da sposa di una vergine. Era nato come quartiere popolare, una specie di villaggio operaio nascosto nelle viscere di una città, ..

Un poco alla volta veniamo a conoscere la madre, Peggy, una vera calamita per disgraziati, diventata madre giovanissima dopo essersi innamorata di un sassofonista di colore e, successivamente, abbandonata dalla famiglia. Un specie di hippie, con tante relazioni sbagliate ma che ora convive con un ex giocatore di baseball che, ma solo ogni tanto come un sonnambulo, deve salire sul tetto di casa. E qualcuno lo deve riportare giù.

E poi Abe, un nativo americano, cresciuto nello stesso quartiere di Willie e, di fatto, uno dei pochi amici veri dell'infanzia. Uno di quelli che gli è sempre rimasto vicino. Anche ora, coinquilino nell'appartamento nel quartiere di Prestwould.

In quei primi anni Abe è stato il mio migliore amico, e forse anche l’unico. Solo in quarta elementare decidemmo di allearci con Goat, R.P., Andy e Sammy.

Tutto ruota attorno a quel quartiere e alle persone che li sono nate e cresciute, tanti anni prima. Anche le radici di quell'omicidio di cui Willie si deve occupare quella mattina di martedì.

Isabel Ducharme, una studentessa che frequentava la Virginia Commonwealth University e che era scomparsa da qualche giorno: è lei la ragazza ritrovata morta nelle acque del fiume South Anna.

Tutti hanno capito la domanda: perché qualcuno dovrebbe rapire una ragazza, ucciderla e gettarla nel South Anna per poi lasciarla in balìa degli uccelli e dei ratti? E perché, nel nome di dio, dovrebbe tagliarle la testa?

Sembra un delitto complicato, ma la polizia arriva subito al presunto assassino: si tratta del ragazzo di Isabel, con cui aveva litigato quella sera, l'ultima in cui era stata vista in giro.

Si chiama Martin Fell, uno studente molto fuori corso che amava frequentare le studentesse giovani come Isabel, spacciandosi per uno studente. Gli piaceva le ragazzine ingenue che sapeva ammaliare.

E poi, c'è quella confessione, che la polizia ha raccolto proprio dal sospettato: ad interrogare Martin è stato proprio un poliziotto venuto da Oregon Hill, David Shiflett. Come Willie e Abe.

Ma qualcosa in questo caso non torna a Willie. Lo abbiamo detto: Willie Black non è come si dice un vincente: la tolleranza estrema all'alcool, i matrimoni, la figlia Andi che non ha visto crescere e poi la sua carriera al giornale.

Fa parte di quella categoria che chiameremo dei “vecchi tromboni”, quei giornalisti che hanno delle regole da osservare nel proprio lavoro, nel rispetto del giornalismo e del lettore.

Per questo è stato retrocesso dalla cronaca politica alla cronaca nera, ad un passo dal licenziamento, cosa che ogni tanto succede nel suo giornale perché la direzione deve far quadrare i conti e l'unico modo che sa per farlo è licenziare giornalisti. Specie quelli anziani, specie quelli che in tanti anni hanno avuto degli aumenti di stipendio.

Troppe cose non tornano nella soluzione del caso: l'alibi della madre, un pezzo della registrazione dell'interrogatorio che manca, il carattere del ragazzo, non certo uno capace di uccidere e tagliare la testa ad una ragazza. E inviarla al padre.

E poi c'è il caso Leonard Pikarski, uno dei primi a cui Willie aveva lavorato (una storia di omicidi con stupri), sposando in pieno la tesi colpevolista. Tesi franata quando il vero assassino era stato trovato.

I primi dubbi, le prime perplessità le scrive sul blog del giornale. Andando a prendersi una lavata di capo dal direttore. E un pestaggio da due tizi incappucciati in un parcheggio.

Ed è proprio questo a spingerlo ad andare avanti, oltre al fatto che la terza moglie, Kate, è l'avvocato del presunto assassino.

Scoprire il vero responsabile della morte di Isabel è anche un modo di dimostrare a Kate di valere qualcosa.

«L’ho vista. Quella sera. La ragazza a cui hanno tagliato la testa». Grande Amico adesso ha tutta la mia attenzione.

C'è un altro personaggio di Oregon Hill, Grande Amico, un vagabondo amico di Willie e della madre, che quella sera ha visto qualcosa: non è che perché una persona viva all'addiaccio, senza un tetto sulla testa, ci veda male. E Grande Amico (chiamato così per il suo modo di rivolgersi alle persone) quella sera ha visto Isabel salire su un'auto. E non era Martin Fell.

Ormai posso andare solo avanti. Non si torna più indietro. Devo infilarmi nello strettissimo tunnel in cui mi sono cacciato e procedere verso la luce.

Con ostinazione, con metodo, mettendo assieme tutti i pezzi di questo puzzle, il cui disegno porta indietro ad un fatto di cronaca avvenuto proprio a Oregon Hill quasi quaranta anni prima, Willie Black riuscirà a scrivere il suo pezzo, la verità sul delitto di Isabel Ducharme, perché “tutti nella vita hanno la possibilità di fare almeno una cosa giusta”.

Un noir in cui al centro troviamo il classico delitto, ma dove attorno, come cerchi concentrici vediamo allargarsi altri piani di lettura: il racconto della vita di quartiere di Oregon Hill dove tutto e nato e tutto torna. La distanza tra quel quartiere popolare e quello dell'alta borghesia classista e anche un po' razzista di Prestwould. Il mondo del giornalismo vissuto e raccontato dal di dentro: il confronto tra i “vecchi tromboni” e le giovani generazioni, in un mondo dove contano i numeri (le copie vendute, i conti, ..) non sempre la qualità dell'informazione.

Willie Black è un esempio di anti-eroe imperfetto ma proprio per questo credibile e che impareremo a fine lettura ad apprezzare. Perché, nonostante tutto, ama il suo lavoro, ama ancora le sue ex mogli e la sua figlia.

Perché non si è fermato di fronte alla verità di comodo, scegliendo la strada più complessa, anche più rischiosa.

Perché è uno dei ragazzi che viene da Oregon Hill!

La scheda sul sito di NN Editore

I link per ordinare il libro su Ibs e Amazon

Nessun commento: