indegnità, disprezzo per i cittadini, manipolazione del denaro pubblico, intrallazzo con i petrolieri, con gli industriali, con i banchieri, connivenza con la mafia, alto tradimento in favore di una nazione straniera, collaborazione con la Cia, uso illecito di enti come il Sid, responsabilità nelle stragi di Milano, Brescia e Bologna (almeno in quanto colpevole incapacità di punirne gli esecutori), distruzione paesaggistica e urbanistica dell’Italia, responsabilità della degradazione antropologica degli italiani (responsabilità, questa, aggravata dalla sua totale inconsapevolezza), responsabilità della condizione, come suol dirsi, paurosa, delle scuole, degli ospedali e di ogni opera pubblica primaria, responsabilità dell’abbandono «selvaggio» delle campagne, responsabilità dell‘esplosione «selvaggia» della cultura di massa e dei mass media, responsabilità della stupidità delittuosa della televisione, responsabilità del decadimento della Chiesa, e infine, oltre a tutto il resto, magari, distribuzione borbonica di cariche pubbliche ad adulatori.
PPP, Bisognerebbe processare i gerarchi Dc « Il Mondo », 28 agosto 1975.
Questo scriveva Pasolini 45 anni fa, pochi mesi prima di essere ucciso, a seguito di un'aggressione sul Lido di Ostia.
Questo pensavo questa mattina, sentendo le notizie dalla radio (la televisione faccio sempre più fatica a seguirla, se non poche trasmissioni come Report o Presadiretta).
Presidenti di regione che considerano i "vecchi" come improduttivi.
Presidenti di regione che vogliono assumersi le loro responsabilità.
Ministri e presidenti arrivati a rappresentare lo stato senza nemmeno un minimo di esperienza. Come avessero vinto alla lotteria.
E comunque sempre meglio di ex ministri ed ex presidenti che oggi si indignano ma che nel passato hanno dimostrato cosa fossero capaci di fare. Come se i tagli alla sanità, la scuola abbandonata, il lavoro con sempre meno tutele, sempre meno dignità, non fossero farina del loro sacco politico.
Alla sbarra. Davanti ad una giuria popolare. Oggi suona tutto come populista, questo.
Perché dall'altra parte c'è un popolo sempre più arrabbiato, ignorante e spaventato. Che non saprebbe comprendere, milioni di persone che aspettano solo che qualcuno dica loro le parole che si aspettano.
Il nemico esterno a cui addossare tutte le colpe.
Per uscirne, solo la cultura, un tornare indietro alle basi, ai banchi della scuola, ai libri, all'incontrarsi di persona.
Ma solo quando questa pandemia ci lascerà stare.
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