22 luglio 2023

Colpo di ritorno di Giancarlo De Cataldo

 


La vibrazione insistente del cellulare sorprese Manrico nel bel mezzo di un sogno delicato e gaio. Era al centro di un prato verdissimo, circondato da margherite bianche. Cani dai vari colori scorrazzavano tutt’intorno, e in un laghetto, o forse uno stagno, apparso all’improvviso, si bagnavano ragazze svestite.

Ritornano le indagini del procuratore Manrico Spinori, pm nella procura di Roma, amante della musica lirica tanto dall’andare a cercare nelle opere l’ispirazione per la risoluzione dei casi che deve affrontare perché

.. Manrico era profondamente convinto che non esistesse situazione umana, incluso il delitto, che non fosse già stata raccontata da un melodramma

Ma in quest’ultima indagine, che gli verrà affibbiata dal procuratore capo, sarà complicato trovare un’opera adatta, tanto che il guizzo finale, l’intuizione che gli consentirà di mettere le mani sull’assassino arriverà solo alla fine, quando tutte le piste si sono rivelate delle porte chiuse.

Il procuratore Gaspare Melchiorre viveva in un elegante attico vicino al Palazzaccio, il monumentale complesso di fine Ottocento che ospitava la Cassazione e dove lui ambiva a chiudere la sua carriera, sempre di non inciampare, nel frattempo, in qualche imprevisto.
– Manrico. Grazie per essere venuto così di corsa, ma è… una specie di emergenza.
– Gaspare, non per metterti fretta, ma se venissi al punto.
– Hai sentito parlare dell’omicidio del mago di Trastevere?
– Vagamente, perché?
– Devo sostituire il titolare del caso, e data la delicatezza della situazione ho pensato che tu potessi essere l’uomo giusto… Manrico si sporse in avanti. La domanda che rivolse al procuratore suonò, forse, ironica ai confini del sarcastico.
– C’è qualcosa che devo sapere, Gaspare?

Come mai quella vecchia volpe del procuratore capo, un magistrato partito con tanti ideali per una giustizia uguale per tutti, poi convertiti ad un maggiore pragmatismo “politico” che ha consentito una più serena carriera, ha pensato a Manrico Spinori per quel caso?

Perché in una notte di tempesta abbattuta sulla città eterna, con tanto di black out, è stato ucciso nel suo studio il mago Narouz, il mago di Trastevere, che aveva tra i suoi clienti, oltre a vip della televisione, anche un’importante senatrice della repubblica (non mancano i riferimenti reali a cui ispirarsi, nella politica di oggi).

Una che ha fondato la sua carriera su un’immagine di donna tradizionale, sul populismo gridato via social per acchiappare tanti like in modo facile. Sarebbe un bel colpo sua immagine se si venisse a sapere che frequentava un mago e chissà per quali motivi poi..

Il procuratore capo, oltre che amico della senatrice, spiega a Manrico che il governo (di cui il partitino della senatrice Olivieri fa parte) è in crisi, potrebbe aprirsi un rimpasto tra i ministri, tra i papabili ci sarebbe anche il suo nome

L’attuale maggioranza zoppica, Manrico… Di là dalle apparenze di compattezza che venivano sciorinate a una stampa piú o meno asservita

Ecco l’incarico che cade tra capo e cosa a Manrico Spinori: un’indagine in cui dovrà muoversi con molto riservo, guai a spifferare qualcosa ai giornalisti, per capire chi possa aver ucciso, colpendolo alla testa con un corpo contundente, il mago di Trastevere.

Spinori è un magistrato progressista, toga di sinistra secondo i tanti nemici, ben introdotto nel mondo che conta nella capitale per le sue origini. Manrico Leopoldo Costante Severo Fruttuoso Spinori della Rocca dei conti di Albis e Santa Gioconda, questo il suo nome completo ultimo “rampollo” di un’antica famiglia della nobiltà romana, finita in disgrazia per causa della ludopatia della signora madre, con cui ha un rapporto “complicato”: “adorava la sua inveterata e irredimibile follia, quella vena di cupio dissolvi che in qualche misura sentiva di aver ereditato”.

Assieme alle sue collaboratrici dovrà prima di tutto capire chi erano i clienti che andavano dal mago Narouz fiduciosi nelle sue capacità, almeno quelle da lui decantate.

Uno di loro potrebbe essere l’assassino: l’interrogatorio con la senatrice avviene nel “Centro Dati”, un palazzo di epoca fascista lontano da giornalisti e altri occhi indiscreti

Il mio dono, – rispose la Olivieri, fissandolo negli occhi con uno sguardo ai confini del languido, – è nella determinazione. Il Mago Narouz, Pino Capomagli, mi ha insegnato a non dubitare della mia determinazione

Tipa tosta questa senatrice, tanto dura di facciata, tanto ipocrita nel suo modo di essere: ma a parte una frecciata a compagni di partito non racconta nulla di rilevante alla squadra di Manrico.

Che è una squadra tutta al femminile: dall’ispettrice Cianchetti, alle prese con un suo problema personale, alla segretaria Sandra Vitale fino a Gavina Orru esperta nelle indagini in rete.

Chi è l’assassino del mago? Uno dei suoi clienti che, di fronte ad un insuccesso, a un evento che il mago non aveva preventivato, si è gettato contro di lui in un momento di rabbia?

Oppure è solo una questione tra maghi, ce ne sono tanti in giro, tutti gelosi tra di loro, pronti a fregarsi i clienti promettendo alle loro vittime qualcosa che non potremmo mai avere: Manrico deve seguire anche questa pista e percorrerla fino in fondo.

Ma c’è un’altra ipotesi, che piace molto ad una parte del mondo dell’informazione, quella che si rivolge alla pancia delle persone e che piace molto meno al magistrato: si tratta della pista delle sette sataniche, ovvero un delitto maturato nel mondo dell’esoterismo, della stregoneria, di gente che crede veramente in satana, nei demoni e via cantando..

Qual è la pista giusta? Qual è l’opera lirica che ha già raccontato questo dramma?

Nonostante le apparenze in questo “Colpo di ritorno” (forse tra i meno convincenti della serie) non si parla solo di magia in quest’ultimo romanzo di Giancarlo De Cataldo che, in ogni caso, si è ben documentato sull’argomento (come da bibliografia a fine libro).

La clientela del mago rappresenta uno specchio del paese, o di una parte diciamo: le attricette in cerca di una parte disposte a tutto, il politico che di fronte ai suoi elettori deve mostrare una faccia, diversa da quella che si ha in privato, con tutte le paure, la signora di buona famiglia che insegue la cabala al gioco.. E poi l’enigma del magistrato, che vorrebbe fare il suo mestiere senza guardare in faccia a nessuno: ma sempre è così.

La scheda del libro sul sito di Einaudi e il pdf del primo capitolo

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