Ma quale fascismo, quale rischio di una nuova dittatura.
Quello che ci dobbiamo aspettare, da questo governo di patrioti difensori degli italiani (si, ma quali?) è una restaurazione: nessuna marcia su Roma, semmai una marcia indietro. Perché c'è un preoccupante passato davanti a noi che ci aspetta.
Basta mettere assieme i fatti.
Lo sciopero dei dipendenti dell'handling negli aeroporti è stato presentato dal ministro Salvini come un ricatto a chi lavora, ai turisti. Ma anche i dipendenti degli aeroporti sono lavoratori che aspettano il rinnovo del contratto da sei anni.
Nei canali di informazione Rai quest'ultimo pezzo se lo sono un po' scordato: ci dobbiamo aspettare un attacco al diritto allo sciopero?
Oggi chi si permette di fare picchetti, azioni dimostrative davanti i cancelli delle fabbriche o dei poli della logistica, rischia la manganellate e di finire a processo.
Perché questo stato, queste istituzioni possono accettare che ci siano lavoratori sfruttati (ma non eravamo una repubblica fondata sul lavoro? Dove l'avevo letto?), aziende che usano le cooperative che spuntano come funghi come sistema per non pagare le tasse e non pagare i loro dipendenti (lo dice la Finanza che ha indagato sul sistema BRT e Geotis).
Questo governo ha eliminato il reddito di cittadinanza, che stava strettino anche al governo dei competenti: basta fannulloni sui divani pagati coi soldi pubblici, rimboccatevi le maniche. Bisogna tornare a fare sacrifici - dice il senatore di Rignano, tra le altre cose anche editore e consulente di nuovi paesi rinascimentali, i giovani devono imparare dall'umiliazione.
Si sente nell'aria questa voglia di tornare alla Londra di Dickens, ai tempi dei padroni delle ferriere, al lavoro a cottimo, ad un paese diviso in caste.
Stai nell'élite del paese, quella che vive su posizioni di rendita non tassate o tassate poco, quella capace di generare soldi dai soldi? Bene.
Stai nella parte sbagliata del paese? E pretendi pure di frequentare l'università trovando una casa a poco prezzo? Pretendi pure una sanità pubblica che si prenda cura di te?
C'è una parte del paese che rimane sempre più indietro, che non vede nella politica una via per risolvere i propri problemi: è l'Italia che non va più a votare che si contrappone a quella dove il voto è una sorta di do ut des con la politica per avere mano libera.
Il governo che non da fastidio a chi vuole fare - non diceva così la presidente?
Gli ultimi casi sulla giustizia, da Santanché (e il tfr non pagato ai dipendenti) fino a La Russa (che si è erto a giudice del figlio), indicano che anche su questo tema si vuole tornare indietro: fine della legge uguale per tutti, dell'obbligatorietà dell'azione penale, dell'indipendenza della magistratura (sarebbero poi i capisaldi di un paese veramente democratico, mica penserete che basti il voto?).
Basta perfino a questa odioso reato chiamato "concorso esterno" in associazione mafiosa. Torneremo alla mafia come questione tra banditi, coppole storte, questione che sta tutta al sud. Gente che si ammazza tra di loro. Avete visto, abbiamo perfino arrestato Matteo Messina Denaro?
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