02 novembre 2023

A fuoco lento di Philip Kerr


Buenos Aires, 1950

Il transatlantico si chiamava SS Giovanni, nome perfettamente appropriato dato che almeno tre dei suoi passeggeri, me incluso, erano stati nelle SS. Era una nave di media grandezza con due fumaioli, vista sul mare, un bar ben fornito e un ristorante italiano.

Tre uomini di mezza età stanno attraccando con la nave al porto di Buenos Aires: sebbene i nomi segnati sui loro passaporti suonino come sudamericani, in realtà sono tutti e tre tedeschi, per la precisione sono ex ufficiali delle SS ricercati in Europa e che, grazie a delle organizzazioni fintamente umanitarie come Odessa, sono riusciti dalla Germania a scappare attraverso l’Italia per approdare ad una nuova vita qui, in Argentina.
Uno dei tre si chiama Bernie Gunthers, anche se sul passaporto della Croce Rossa c’è scritto Carlos Hausner: è un ex investigatore privato di Berlino e prima ancora un ex ispettore della Kripo, la polizia criminale, ai tempi della repubblica di Weimar.
È l’unico personaggio inventato in questo romanzo in cui è veramente difficile comprendere quale sia il confine tra storia e fiction, tra la realtà e l’invenzione dello scrittore scozzese Philip Kerr.
Lo abbiamo già incontrato nei precedenti romanzi della serie Bernie Gunthers: a Berlino nei primi anni del cancellierato di Hitler, quando tutti gli industriali tedeschi si riconvertirono al nazismo come “Violette di marzo”. Poi nel 1938, all’indomani della notte dei cristalli, alla caccia di un “Criminale pallido”, quando finalmente fu chiaro a tutti il volto feroce del nazismo contro gli ebrei.
Poi gli ultimi due capitoli: nel 1947 a Vienna, tra macerie, spie, nazisti in fuga (“Un requiem tedesco”) e nel 1949, quando a Monaco gli viene chiesto di rintracciare un ex ss responsabile di crimini contro l’umanità in Polonia (“L’uno dall’altro”).
Bernie è un poliziotto capace di fare quel mestiere, con un umorismo tagliente che non esita a tirar fuori anche di fronte a superiori o gerarchi del partito di Hitler: rappresenta quella parte dei tedeschi che avevano capito che l’arrivo di Hitler sarebbe stato un dramma per il paese, altro che uomo d’ordine che avrebbe risolto i problemi delle persone, dalla disoccupazione alla criminalità diffusa.
Nonostante questo, sebbene abbia rischiato di finire in carcere come nemico della patria, anche lui ha indossato una divisa nel corso della guerra, da ex poliziotto della Kripo è entrato dentro le SS, è finito sul fronte orientale dove è stato fatto prigioniero dai russi .. Ma anche una volta tornato a casa, in quello che era rimasto della Germania, ha dovuto guardarsi le spalle, per non finire giustiziato da un commando di giovani sionisti, incapaci di distinguere un nazista vero da un altro, dovrà scappare, in Argentina appunto.

In questo romanzo lo troviamo in compagnia di altri due connazionali: il primo è un signore dall’aspetto insignificante il cui nome è Ricardo Klement, ma il suo vero nome e Adolf Eichmann, il burocrate dello sterminio di massa, della soluzione finale.
L’altro tedesco si chiama Herbert Kuhlmann: tutti e tre sono ricevuti sul porto da Horst Fuldner, altra SS che durante la guerra aveva svolto un importante incarico di spionaggio in questo paese, l’Argentina guidata da Juan Peron.

È proprio il presidente ad invitare presso la casa rosada Bernie, alias Carlos Hausner, credendolo un medico, come scritto nelle carte. Qui incontra anche la moglie, l’ex attrice Eva Duarte, “Evita”

.. scorsi una biondina armoniosa che ci guardava con interesse. Aveva addosso più diamanti di quanto sia conveniente all’ora della prima colazione e sfoggiava una pettinatura elaborata a forma di pagnotta.

Di fronte al presidente, Bernie rivela la sua identità, l’essere stato un ex investigatore famoso nella Kripo, dove aveva risolto alcuni casi che erano poi finiti sui giornali. Questo attira l’attenzione del colonnello Montalban, vicecapo della sicurezza e del controspionaggio che gli chiede di tornare ad svolgere il suo mestiere di investigatore per risolvere una serie di casi che sembrano legati e che riguardano giovani ragazze di buona famiglie scomparse: una di queste era stata infine ritrovata morte e viene mostrata a Bernie

Avevo visto ferite più chiaramente fatali solo nel 1917, sul fronte orientale. Tutto ciò che stava sotto l’ombelico sembrava rimosso.

Una adolescente uccisa e con gli organi genitali esportati. Un lavoro da professionista: il colonnello Montaban gli chiede di trovare questo assassino e di trovare l’altra ragazza scomparsa, Fabienne Von Barden, figlia di un importante banchiere tedesco.
Questo delitto ricorda a Bernie un suo vecchio caso, uno che non era riuscito a risolvere nel lontano 1932, ai tempi in cui era un ispettore a Berlino.

«Va bene. Ecco dove voglio andare a parare. Qui a Buenos Aires sono venuti a vivere molti tedeschi.

[..] Non tutti coloro che sono venuti in Argentina negli ultimi cinque anni sono degli angeli. Alcuni possono essere dei demoni. Proprio come in quel vecchio locale di Berlino, il Paradiso e inferno..».


Qui il racconto si sdoppia, alternando pagine nel tempo presente, l’Argentina del 1950, coi i mesi precedente le elezioni del 1932, che portarono ad un primo momento di stallo, fino alla nomina di Hitler come cancelliere.

Il suo sesso era confermato solo dal seno piccolo, da adolescente, poiché il resto degli organi sessuali era stato rimosso assieme all’intestino inferiore ..

La ragazza morta si chiama Anita Schwarz, era figlia di un pezzo grosso delle SA, le squadracce del partito nazista: la sua morte non impressione molto i genitori che, da “buoni” nazisti, erano convinti che quella ragazza, in quanto handicappata, fosse solo un peso per lo Stato. È la teoria della difesa della razza, per cui gli elementi inferiori, le persone con deformità, problemi mentali, farebbero meglio ad essere eliminate. Per il bene della patria.

Sto parlando di un principio generale, ecco tutto. Sto parlando di sprecare denaro per membri inutili della società. Ti rendi conto che al governo di questo paese tenere in vita un disabile costa sessantamila marchi in più..

Bernie riesce ad individuare una pista che da Anita Schwarz porta ad un importate industria medica, fino ad arrivare a Goebbels stesso. Un suo collega di Monaco gli racconta di un caso analogo, un’altra ragazza trovata morta e con gli organi interni asportati: se i casi sono legati è in circolazione un pazzo assassino che ha competenze mediche e che si è spostato da Monaco?
Non riuscirà a portare a termine il suo lavoro, Bernie, perché quel caso potrebbe coinvolgere persone che non devono essere toccate: non solo gli viene tolto il caso, ma viene anche spostato dalla sezione omicidi.
Sono i mesi in cui Berlino è scossa da scontri tra comunisti e nazisti, dove di notte la città poteva offrire un menù erotico per tutti i gusti, anche quelli più disgustosi. Sono i mesi in cui tanti, anche non nazisti, pensavano che alla fine bisognasse trovare un accomodamento coi nazisti, con Hitler, per evitare di far sprofondare il paese nel caos e nell’anarchia.

La maggior parte dei tedeschi voleva avere solo qualcosa in cui sperare per il futuro. Un lavoro. Una banca che rimanesse solvibile. Un governo che potesse governare.

Forse era tutto lì, già visibile per chi lo volesse vedere, tutto il male che avrebbe portato al Reich, all’eliminazione degli indesiderabili, alla notte dei cristalli, alla soluzione finale, alle camere a gas.

Com’è che tutto è diventato così terribile? Credo che alla Germania sia accaduto qualcosa dopo la Grande guerra. Lo si poteva vedere, nelle strade di Berlino.

Una profonda indifferenza alle sofferenze umane. E forse dopo tutti quegli assassini pazzi, talvolta cannibali che abbiamo avuto durante la repubblica di Weimar avremmo dovuto sentire avvicinarsi gli squadroni di assassini e le fabbriche della morte.

Buenos Aires 1950

Forse il lavoro che gli offre il colonnello Montalbal è l’occasione per risolvere quel caso lontano: Bernie comincia così, con la copertura da agente del Side, il servizio segreto, ad incontrare ex nazisti approdati in Argentina, deve scoprire se tra questi è presente un assassino, cosa assurda in quanto tutti ex SS, diciamo un assassino dai gusti particolari.
Ma questa indagine lo porterà a scoprire altri misteri, ben più pericolosi del caso della povera Anita Schwarz: ci sono i segreti della politica argentina per quanto riguarda gli immigrati ebrei, le famiglie (soprattutto donne e bambini) in fuga dall’Europa. Politica che costò la vita a migliaia di ebrei, col sospetto che molti di loro morirono in campi di concentramento non molto diversi da quelli costruiti dalle SS nell’est.
Ci sono i milioni rubati dai nazisti in tutta Europa agli ebrei e nascosti nei caveau in Svizzera,
soldi si cui tanti hanno intenzione di mettere le mani.

Tutti cercano di offrire un lavoro a Bernie Gunthers, l’investigatore di Berlino: anche una ragazza di origine ebraica, Anna, che gli chiede di mettersi alla ricerca dei genitori, arrivati come immigranti irregolari in Argertina e poi spariti.
La ragazza ebrea e l’ufficiale delle SS, che lavorava nei servizi di controspionaggio: una coppia quanto mai inusuale, ma Bernie sente di dover aiutare quella ragazza, non solo perché bella, ma anche per rimediare agli errori del passato, di quelli della sua generazione.

.. stavo ficcando il naso nel più grande segreto argentino. Non il caccia a reazione Pulqui II e neppure la bomba atomica, ma il destino di diverse migliaia di rifugiati illegali ebrei.

Nella loro indagine, Bernie e Anna arriveranno ad incontrare Mengele, l’angelo del male di Auschwitz, il generale Kammler, l’ingegnere che costruì i campi di sterminio, Otto Skorzeny, il colonnello delle SS che liberò Mussolini dalla prigione sul Gran Sasso. Soprattutto arriveranno a scoprire un segreto che sarebbe stato meglio non scoprire: uno di quelli per cui gli oppositori del regime di Peron finivano per essere caricati su un aereo e gettati sul mar della Plata.

Dove finisce la storia e dove comincia il giallo, l’invenzione dello scrittore? Molti dei personaggi citati sono realmente esistiti ed è altrettanto provata la collaborazione del governo Peron nel proteggere criminali nazisti alla fine della seconda guerra mondiale. Come è altrettanto vera la famigerata “direttiva 11” sulla gestione degli immigrati ebrei.
Come non è una invenzione la fuga di Eichmann in Argentina (conclusasi con la cattura nel 1960) e nemmeno le torture agli oppositori coi voli di stato sul mar della Plata.

Possiamo anche solo leggerlo come un thriller però,
un racconto ben scritto e documentato, con un ritmo molto serrato con al centro un protagonista che non si può non amare, anche per quel suo umorismo che sa usare perfino nei momenti peggiori. Il paragone con l’investigatore di Chandler, Marlowe, forse non è così azzardato.

Arrivati all’ultima pagina spero che anche voi non vedrete l’ora che Fazi pubblichi il prossimo capitolo della serie di Bernie Gunthers: esiste un blog dei fan di questo autore dove si può trovare qualche anticipazione sulle prossime uscite. Che riserverà il futuro a questo investigatore in fuga dal suo passato?

La scheda del libro sul sito di Fazi editore e il link per leggere il primo capitolo

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