21 settembre 2007

Annozero: il fenomeno Grillo

Sono stanco di senti parlare di V-Day, V-Day e solo V-Day ... dei vaffa.. gridati alla piazza di Bologna contro il ministro degli interni (che ha paura della microcriminalità ma non disse nulla contro l'indulto), contro il ministro della giustizia (che vuole certezza della pena, ma non fa nulla contro le prescrizioni abbreviate e le leggi vergogna) ...

Parlare contro Grillo è diventato uno sport nazionale da parte di cani e porci: Grillo è populista, fumoso, fascista, pericoloso ...
Basta! Parliamo delle proposte di Grillo, che non sono né fumose, né populiste, né fasciste.Ad Annozero si è cercato un po' di andare oltre, ma alla fine a farla da padrone è stato ancora lui, il Beppe nazionale.
In studio il politologo Sartori, il senatore Polito, Sabina Guzzanti. Oltre agli interventi di Travaglio (contro Dumbo Mastella) e le vignette di Vauro.

Il punto è: non possiamo accorgerci adesso degli sprechi della politica. Troppo tardi.
Delle sue inefficienze; dei condannati e inquisiti in parlamento. Dei politici che prendono soldi e voti dai mafiosi (la battuta di Grillo sui socialisti è del 1987). Questo stupore è assolutamente inappropriato, fuori luogo: possiamo ancora aspettare un rinnovamento dall'interno?
Non credo: non dal partito democratico.
Bello da fuori e brutto da dentro: candidato alla segreteria in Campania De Mita; nel consiglio dei saggi Bassolino ..
Lo stesso Veltroni, parla di TAV eco-compatibile, e non spende neppure un parola slla questione morale.
Si dice che con l'abbattimento dei partiti si lascia spazio al dittatore (Scalfari su Repubblica e anche D'Alema).
Ma il Caimano è gia arrivato, dopo la prima crisi dei partiti dopo Tangentopoli: anche lì, come oggi, il re era nudo. Nessuno politico si poteva permettere di andare contro i giudici di Milano. Perchè le tangenti, le mazzette erano lì, sotto gli occhi di tutto.

Come l'indebitamento che stava allontanando l'Italia dall'Europa.
Tangentopoli è stato un rinnovamento a metà: perchè pochi politici ha raccolto l'eredità e fatto della questione morale la sua battaglia.La maggior parte ha pensato solo a riciclarsi, in partiti dalle molte sigle. I nomi di oggi sono spesso gli stessi di ieri.
Anche oggi i numeri sono impietosi: la spesa pubblica; la spesa per la macchina politica; sprechi, conflitti di interessi e baronati.“Cosa insegno ai miei figli? Che il più grande banchiere d'Europa è un pregiudicato? Geronzi. Che valori trasmetto? Quelli di Corona e Fiorani?”

Anziché aver paura della dittatura, i politici, i giornalisti sapienti, dovrebbero aver paura della generazione di “mostri” che stiamo creando.
Che democrazia è questa? Si chiedeva la Guzzanti, testimone di un dubbio nel suo film, riguardo il senso della battaglia politica. Ha ancora senso cercare di “salvare l'aragosta”?
Domanda retorica: l'aragosta deve essere salvata. Pena il disfacimento del nostro stato.

Si parla della libertà del nostro paese, dove in televisione possiamo ancora vedere le inchieste di Report, di Iacona.
Ma ogni volta, alle denunce così circostanziate, non fa seguito alcuna eco, dal mondo politico.
Parli degli sprechi della macchina di giustizia (i beni requisiti che rimangono a giacere in Posta, per es.) e l'indomani il nulla, il silenzio.


Iacona mostra lo stato del tribunale di Locri e non succede nulla.
A Pane e Politica si mostra il caso di due periti cui non viene rinnovato il contratto perchè senza tessera, e i due ragazzi sono ancora lì ad aspettare giustizia.Il successo del V-Day ha dimostrato che noi abbiamo voglia di cambiamento.
Dal basso: cambiando la classe politica (dopo due legislature via e se due sono poche, facciamo tre) e cacciando i condannati (sarebbe un gran gesto) e togliendo dalle liste gli inquisiti.Con la possibilità di scegliere il nome in lista.
La proposta di Grillo si ferma al riciclo del parlamento: con le liste civiche si può pensare di far politica dal basso.

Ma poi dall'alto qualcuno si dovrà iniziare a muovere. Come chiedeva anche Sartori, asciando da parte l'arroganza nel non volersi lasciar giudicare, nel non volersi mettere in gioco, nel non voler rischiare.Lasciate da parte le poltrone e i privilegi.
Da una parte la tolleranza zero contro i lavavetri e dall'altra la tolleranza tutto contro? Nessuno li ha eletti, i 24 condannati.
Sono stati piazzati lì, in cima alle liste (per essere sicuri del posto), dalle segreterie di partito, che sapevano quello che stavano facendo.

Siete offesi dal Vaffa? Ma è un'offesa anche il mancato rispetto delle istituzioni. E soprattuto il mancato rispetto degli elettori, che danno un voto con la fiducia del rispetto di un programma.Per concludere, spero che l'effetto V-Day termini, e che si inizi a parlare di come cogliere questa opportunità dalla piazza.
Cosa ne facciamo di questo entusiasmo, delle proposte (su cui si può essere d'accordo o meno, ma che non sono fumose).
Si dice che i politici non sono meglio degli italiani: forse. Ma non di quegli italiani in piazza.

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