16 marzo 2009

Aldo Moro: le bugie di via Fani

16 marzo 1978, l'agguato in via Fani da parte delle Brigate Rosse, il rapimento del presidente della DC Aldo Moro e l'uccisione della sua scorta.
Il maresciallo dei carabinieri Oreste Leonardi, i brigadieri Domenico Ricci e Francesco Zizzi, gli agenti di polizia Giulio Rivera e Raffaele Iozzino.

Da anni sentiamo come unica verità, verità a cui ci siamo abituati, quella raccontata dai BR Mario Moretti e Morucci.
Una verità piena di bugie. A cominciare dalla dinamica dell'agguato: possibile che Leonardi si sia lasciato ammazzare rimanendo in macchina quando attorno i colleghi venivano crivellati?
Possibile che l'auto di Moro non abbia segni dell'urto e che invece la 128 di Moretti sia riuscita a bloccare la 130 del presidente che pesava 4 volte tanto?
93 colpi in 10 secondi: 43 da un solo mitra e non è quello di Morucci o Moretti, che si sarebbe inceppato. Un'operazione pulita, un agguato che sembra tanto un'operazione militare e non di terroristi.
Altro mistero (o bugia) il misterioso killer sul lato destro dell'incrocio. Quello che secondo la più probabile ricostruzione avrebbe ucciso Leonardi come prima cosa.
La notizia del rapimento data da Radio Città futura, prima che il rapimento avvenisse. Chi sapeva nell'ambito dei movimenti? E chi, invece, sentuta la notizia, non ha fatto nulla?
Dal libro “
Doveva morire” pg 82:
“Le Br erano intenzionate a rapire un importante uomo politico. L’informativa scritta era firmata da Emilio Santillo, il funzionario più importante dell’antiterrorismo italiano... Santillo fu trasferito ad altro incarico.”

Il colonnello del Sismi Camillo Guglielmi, presente quella mattina in via Fani. Risultato poi appartenente alla loggia P2 di Gelli (anche qualche altro presidente del Consiglio):
“Nella cerchia di coloro che, ai vertici delle istituzioni, diressero, coordinarono, indirizzarono e seguirono le indagini sul sequestro ben cinquantasette erano iscritti alla P2.” [Doveva morire pg 82]
Il ruolo della P2, dell'Ucigos nei depistaggi, nelle coperture.

Il colpo di grazia riservato alla scorta.
Cosa non dovevano vedere o testimoniare gli agenti?
La verità, forse, è ancora tutta da raccontare.


Alcune letture:
- Doveva morire di Ferdinando Imposimato e Sandro Provvisionato
- Il golpe di via Fani di De Luttis
- Il lungo intrigo di Alfio Caruso

1 commento:

Admin Lux ha detto...

Bellissima descrizione!
ne ho parlato anche io stesso sul mio sito the populi alla pagina: http://www.thepopuli.com/?p=97
è incredibile il ruolo dei servizi segreti sulla vicenda...