Parto dall'intervista a Berlusconi ieri sera su La7: "Sono il politico che è stato di meno in televisione ..." rispondeva all'osservazione della Armeni sulla sua presenza in video.
In effetti è andato a Ballarò solo una volta su 29, al contrario dei vari Fassino, Bertinotti, Rutelli (sempre presente). Ma Ballarò è, a sentire il premier, una trasmissione di parte. Dal presentatore, alla rete agli spettatori (come li sceglieranno? Avranno una lista rossa?)
A parte che noi, auguriamo al premier di andare altre volte a Ballarò, visto gli esiti della sua ultima partecipazione (le votazioni regionali del 2005).
A parte che, anche quando non era presente in video alle trasmissioni, sempre di lui si parlava ... la lingua batte dove il dente duole.
A parte le conferenze stampa di fine anno, conferenze fiume nelle quali più che portare la croce, decantava le sue lodi, a parte le interviste (sul Milan ..), non mi ricordo un telegiornale, degli ultimi anni, dove il suo faccione sorridente non comparisse.
Questo per dire che noi telespettatori non l'abbiamo dimenticata la sua faccia.
Allora? E' servito agli altri politici andare spesso nelle tramissioni di approfondimento? E' stato lui svataggiato nell'aver scelto di non andare?
Sicuramente, vista la sua presenza in video, a prescindere, non l'ha svantaggiato. La televisione può servire a far conoscere politici nuovi.
Ma quali volti nuovi si sono affacciati sullos chermo? A parte Scalfarotto, non mi viene in mente nessun nome.
E se le facce sono le stesse, anche le parole e i discorsi spesso sanno di deja vù.
I confronti, quando non si trasformano in rissa (dove ciascuno parla sopra all'avversario), servono i politici quando non hanno nulla da nascondere, quando non hanno remore ad esprimere un'opinione netta, anche fastidiosa o scomoda. E' mio parere che, il non aver partecipato alle trasmissione di approfondimento, abbia giovato più a lui. Poteva presentarsi in televisione, di fronte ad un D'Alema, ad un Fassino, dopo la battaglia dei ponti? Dopo il siluramento di Tremonti?
Ora, a due mesi dalle elezioni, si può sollevare il polverone, mostrando tabelle, grafici, numeri, senza dare spiegazioni, avvalorando una tesi e il suo contrario.
Abbiamo fatto 5 grandi riforme in 5 anni, come nei 30 anni precedenti, i governi precedenti.
Sì, è vero. Ma nei 30 anni precedenti, mio padre era riuscito, con un solo stipendio, a fami studiare, a comprare una casa.
Con le nuove riforme di scuola, mercato del lavoro, pensioni, riuscirò a fare lo stesso io?
Concludendo, la televisione non serve alla politica: perchè tende a semplificare, tende ad esaltare l'immagine piuttosto che i contenuti.
Ma può servire, come strumento propagandistico a qualche politico . Ma questo lo sapevamo già.
Technorati: televisione, politica
1 commento:
Mi sembra uno dei casi in cui più eclatantemente il medium sia il messaggio alà MacLuhan.
Certo non è in toto così, le cazzate o le pensate brillanti passano, ma forse non a tutti.
E se è vero quanto detto in testa, confesso di temere più per Prodi l'effetto Nixon. Insomma, non è molto avvincente.
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