07 febbraio 2006

C'era una volta la P2

Un passato dal quale non riusciamo a staccarci. Della P2 ne parla Sergio Flamigni a l'Unità.
Ecco alcuni pezzi interessanti:


Cosa è rimasto della loggia di Gelli nella politica italiana dei nostri giorni ?
"Tante cose, a partire dal presidente del Consiglio e candidato premier per il centrodestra, Silvio Berlusconi, affiliato alla Loggia di Gelli nel gennaio 1978: tutt'ora ne incarna la continuità politica e ideologica. .."
Berlusconi occupa un posto importante: è il terzo in ordine gerarchico nel gruppo “Informazione e mezzi di comunicazione di massa”. Viene dopo Fabrizio Trifone Trecca (grande reclutatore di piduisti e braccio organizzativo di Gelli), segue il direttore del Corriere della Sera Franco Di Bella, precede giornalisti ed esperti Tv in un elenco nel quale figurano ufficiali superiori della marina militare con incarichi nei servizi segreti;
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Certi giornalisti continuano a dirigere riviste, o collaborano al Foglio, al Giornale, a Panorama, sempre proprietà Berlusconi. C’è chi appare alla Rai con la continuità di un buon contratto. È solo un caso - immagino - ma anche Claudio Lanti, direttore di “Velina Azzurra”, periodico interno di Forza Italia, figurava nell’elenco P2. Non parliamo dei politici: l’on. Fabrizio Cicchitto, reclutato da Trifone Trecca mentre era deputato della sinistra socialista, è diventato uno dei pilastri di Forza Italia. Gustavo Selva, giornalista della destra Dc, direttore del GR2, oggi deputato di Alleanza Nazionale e presidente della Commissione esteri della Camera. Publio Fiori, democristiano in era piduista, è vice presidente della Camera, eletto nelle liste di Alleanza Nazionale, ministro nel governo Berlusconi Uno. Da non dimenticare l’aspirante piduista Antonio Martino, difensore della segretezza delle Logge coperte della massoneria, ministro degli esteri nel governo Berlusconi Uno e ministro della Difesa nel Berlusconi di questa legislatura.
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Questo governo ha realizzato programmi previsti dalla P2?
L’elemento più inquietante è contenuto nella legge di revisione della Costituzione: rompe l’equilibrio tra i poteri dello Stato, riduce la sovranità del Parlamento, concede spazi all’autoritarismo come era nella filosofia della P2. È la strada tracciata da Gelli. Altro provvedimento negativo, dal forte profumo piduista, è la legge sull’ordinamento giudiziario per la riduzione dell’autonomia della magistratura. Ma la vera essenza della P2 resta rappresentata dal dominio dei mass media.


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