04 aprile 2011

La scuola pubblica a Milano


A Milano, la scuola media Gramsci da in affitto alcuni suoi locali ad un istituto privato. Succede questo, nel comune il cui sindaco (nonchè candidato) promette dall'alto dei suoi cartelloni, (alcuni taroccati qui) libri gratis per le scuole.
La decisione del Comune sulla media Gramsci: “Così incasseremo 30 mila euro”.
Metà scuola data in affitto a una privata. Succede alla media pubblica Gramsci di Milano, dove il Comune ha deciso di affittare un intero piano dell´istituto alla scuola steineriana Cometa relegando i ragazzi delle medie al piano terra. Dove adesso ci sono quattro classi, la biblioteca, due aule informatiche (una con la lim, la lavagna elettronica) le aule di scienze, storia e geografia, arte, musica, tecnica e due aulette studio, dal prossimo anno ci saranno le classi per i bambini che pagano una retta di 4mila euro l´anno all´associazione Cometa. Alla Gramsci rimarrà un piano. Qui, al posto di due aule verranno realizzati tre laboratori, da altre due aule verrà realizzata un´unica sala mensa per sei classi, la segreteria diventerà aula professori e la presidenza si trasformerà in laboratorio. La steineriana pagherà al Comune un affitto di 30mila euro all´anno più altri 30mila per le spese di riscaldamento.

La mossa dell´assessorato alle Politiche sociali arriva in un momento critico per la scuole pubbliche della città - molte delle quali attendono da anni aiuti economici e ristrutturazioni - ed è stata vista da i genitori come penalizzante e troppo sbilanciata a favore della Cometa.
«Ci hanno messi nel sottoscala - protesta Domenico Scaiano, papà e presidente del consiglio d´istituto della scuola - quello che è successo è inspiegabile, non si può danneggiare una scuola pubblica in questo modo, per di più favorendo una privata». Un´agevolazione che, secondo i genitori, è evidente anche per la sproporzione di quanto assegnato. «La Cometa aveva chiesto nove locali - spiega Luca Benedetti, papà di un ragazzo delle Gramsci - mentre con questa riorganizzazione avranno a disposizione 20 stanze».
Che vergogna. Anche per il modo con cui l'assessore Moioli liquida le proteste dei genitori: «Sono aizzati a protestare da quattro insegnanti».

Le dichiarazioni dell´assessore fanno però infuriare ancora di più i genitori.
«Non sono quattro insegnanti sparuti - ha detto Scaiano - in un documento sottoscritto da tutti i docenti della scuola si manifestava la forte preoccupazione per la decisione presa dal Comune. Le istituzioni adesso devono fare un passo indietro e mettersi a un tavolo insieme a noi per trovare una soluzione condivisa».

Nessun commento: