Sapeva che era sbagliato. Che era una pessima idea. E che dopo sarebbe stato difficile se non impossibile rimettere a posto le cose. Ma la rabbia era incontrollabile. Una rabbia strana che non aveva mai provato prima, che la rendeva luci da nei movimenti e nei pensieri ma la dominava totalmente.Era consapevole che se ne sarebbe liberata solo sfogandola.Su di lui. Su di lei. No, lei no. Luz era sua. Era tutta la sua vita. Anche adesso che stava tra le braccia di quel Wilson.L’immagine alimentò l’incendio che le divorava la mente.Quarto e ultimo capitolo della serie Le vendicatrici: donne in cerca della vendetta contro gli uomini che hanno fatto loro violenza, le hanno private della libertà, dell'amore, della vita.
Attraversò ed entrò nell’hotel che ospitava i due amanti. La hall era squallida come la loro relazione. Fece intravedere la chiave magnetica della stanza per non suscitare curiosità nel portiere. Infilò le scale senza attendere l’ascensore. Si fermò di fronte alla 232. Non aveva la minima idea di cosa avrebbe detto o fatto. La rabbia avrebbe guidato con sicurezza lingua e corpo, costringendola a frasi e azioni di cui si sarebbe pentita per sempre. Ma a volte la vita obbliga a imboccare strade senza uscita.
Chiuse gli occhi e sentí il rassicurante calore dell’ira rompere gli argini della ragione.
La serratura scattò con un ronzio appena udibile. Spalancò la porta con un calcio e irruppe nella camera. Il copriletto tirato fino ai cuscini nascondeva una sagoma informe.Pensò che fossero uno dentro l’altra e non avessero fatto in tempo a staccarsi. Il dolore le strozzò la voce: – Credete che non vi veda? Fuori la testa, vigliacchi!
Il prologo con cui
parte questo romanzo è in realtà ambientato a metà storia: per
capire cosa ci fa Ksenia nella camera di un hotel dove è ospite un
cowboy colombiano, di cui Luz è innamorata, dovremo fare un bel
flashback all'indietro.
Chi è questo Wilson, il proprietario
della camera in cui Ksenia fa irruzione? Che motivo ha Ksenia, la
ragazza siberiana con cui è iniziata questa serie, di essere gelosa
della sua compagna Luz? Chi ha ucciso, lasciandolo in un lago di
sangue, questo ragazzo venuto dalla Colombia? E, soprattutto, che
cosa è venuto a fare in Italia, dalla lontana Colombia?
L'ultimo
racconto della serie è una storia di amore e tradimento. Tutte le
domande del prologo troveranno risposta nella prima parte del libro:
che parte appunto da molto lontano. Dalla Colombia dove in una
piantagione di caffè si incontrano due ragazzi, Hernán
Montealegre, figlio del proprietario delle terre, e Mirabel,
figlia dei coloni che da generazioni lavorano per i Montealegre. Si
amano, i due ragazzi, di un amore che impossibile, anche pericoloso:
perché nella Colombia dei narcos e dei latifondisti, se sei povero
non puoi pretendere nulla. Il figlio dei Montealegre è già
promesso sposo della figlia di un'altra importante famiglia del
distretto.
Quando
la famiglia di lui scopre la relazione, Mirabel è costretta a
scappare via dal suo paese e dalla sua famiglia per non essere
costretta ad abortire.
Marisol, coi soldi che Hernan gli ha
lasciato, scappa proprio dalla lontana cugina Luz che la accoglie
nella “strana famiglia” di cui fa parte. Ksenia, la sua compagna,
Sara, Eva e il cubano Felix, l'infermiere e angelo custode di
Angelica Simmi (la malata terminale che accudisce).
L'ingresso
di Mirabel scardina gli equilibri delicati su cui si regge il
rapporto tra le due donne, la siberiana e la colombiana. Le cure e
l'affetto che Luz e la piccola Lourdes hanno nei confronti della
ragazza in fuga, la fanno sentire come un estranea: “si sentiva
trascurata, tagliata fuori dal rapporto che si stava creando tra Luz,
Lourdes e Mirabel, esclusa dalla loro lingua, ora che non c’erano
piú pause pranzo dedicate a fare l’amore”.
Ma
c'è un altro pericolo che minaccia le donne: i Montealegre non
possono permettersi che ci sia in giro un altro bambino che, un
giorno, potrebbe pretendere un pezzo delle loro ricchezze.
Mirabel
deve morire: la famiglia spedisce a Roma un suo uomo fidato, Wilson.
Tra
Luz e Wilson, scocca qualcosa: forse la lontananza della compagna
Ksenia, partita per la Siberia a trovare la famiglia, o anche il
desiderio di un uomo, che era rimasto nascosto per tempo.
Ma
.. qui torniamo al prologo: qualcuno uccide Wilson nel suo letto e
Ksenia, nel frattempo tornata in Italia che ha scoperto la relazione
della compagna, diventa la principale indiziata.
Tocca
alle sue amiche aiutarla: la “strana famiglia” si metterà
in moto per capire chi poteva avere interesse ad eliminare l'uomo dei
Montealegre.
Il
racconto prende una brusca accelerazione: per provare l'innocenza
dell'amica Ksenia, e ritrovare Mirabel che nel frattempo è scappata
di casa, Sara Eva e Luz dovranno affrontare una sicaria turco-tedesca
professionista, dai vestiti sgargianti.
Seguire le piste dei migranti dal sud verso il nord del paese, da Roma a Verona, snodo verso la Germania e gli altri paesi del nord Europa. Un prete chiamato “Il santo” che si occupa degli immigrati clandestini e che tra il rispetto della legge (sull'immigrazione) e il rispetto dei diritti dell'uomo ha scelto la seconda, ed è per questo inviso alla polizia. Ma sarà proprio lui a salvare la ragazza finita nelle mani di una organizzazione di bulgari di trafficanti di esseri umani. Gente che pescava a strascico nei bassifondi delle città, per trovare persone da immettere nel giro della prostituzione o peggio, per finire poi nel mercato illegale dell'espianto degli organi per trapianti.
Seguire le piste dei migranti dal sud verso il nord del paese, da Roma a Verona, snodo verso la Germania e gli altri paesi del nord Europa. Un prete chiamato “Il santo” che si occupa degli immigrati clandestini e che tra il rispetto della legge (sull'immigrazione) e il rispetto dei diritti dell'uomo ha scelto la seconda, ed è per questo inviso alla polizia. Ma sarà proprio lui a salvare la ragazza finita nelle mani di una organizzazione di bulgari di trafficanti di esseri umani. Gente che pescava a strascico nei bassifondi delle città, per trovare persone da immettere nel giro della prostituzione o peggio, per finire poi nel mercato illegale dell'espianto degli organi per trapianti.
“La gente non aveva ancora capito come funzionava. Le persone sparivano e diventavano personaggi di trasmissioni televisive specializzate che ne trattavano i casi anno dopo anno. Fornivano[..] l’unica verità da raccontare era che il mondo è pieno di predatori che si alzano la mattina con l’unico scopo di impadronirsi di altri esseri umani. Poteva trattarsi di semplici individui o di bande organizzate”.Dall'amore passionale alla disperazione degli ultimi: l'ultima vendetta delle quattro donne, restituirà alla famiglia un nuovo equilibrio e anche la speranza di una serenità a lungo inseguita da queste donne coraggiose, che non si sono rassegnate ad un destino che sembrava già scritto.
“Il romanzo che chiude il ciclo delle Vendicatrici è una storia d’amore passionale e un thriller che mette in scena con naturalezza la ferocia piú estrema. E una inaspettata speranza, che può ribaltare e annullare tutto, perfino il dovere della vendetta.”
Gli altri libri della serie delle Vendicatrici
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