Non è l'articolo 18 il tabù da eliminare, per far felice confindustria (e i falchi del lavoro). E i mini indulti, i condoni, i braccialetti.
Sono anche situazioni come queste, dell'assessore dell'Abruzzo De Fanis, dove si trova tutto il peggio della politica: il sospetto della corruzione, spreco di soldi pubblici, peculato (l'assessore avrebbe usato l'auto pubblica per viaggi privati), maschilismo da una parte, e poco senso etico dall'altra (perché pare che la segretaria ne abbia anche approfittato):
”Vai a timbrare, poi esci e vai a farti bella…. ” , ordinava De Fanis. Non sapendo che gli investigatori tenevano drizzate le orecchie sul suo telefono. “Poi ritorni e timbri. Basta che fai quattr’ore… Chi ti conta la jurnata… capit?”.
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