Subito prima di oltrepassare la porta e scomparire dall'inquadratura, il bambino, senza alcun motivo apparente, si girò verso la telecamera, quasi volesse salutare con uno sguardo i suoi cari amici del commissariato di Pizzofalcone.Ci porta un un posto oscuro e buio, in questo romanzo, lo scrittore napoletano, al terzo capitolo sui bastardi di Pizzofalcone a Napoli, la squadra messa insieme prendendo gli scarti qua e là per rimpiazzare altri colleghi finiti in una brutta indagine sullo spaccio di droga.
Il gesto inaspettato provocò un vuoto nello stomaco nei presenti. Ottavia mormorò: - Madonna santa! - Guida inspirò in modo rumoroso, Lojacono si strinse la testa nelle mani.
Il volto di Dodo era inespressivo; non tradiva paura, inquietudine o dolore nell'attimo in cui guardò in direzione della telecamera. Sembrava sereno. Poi sparì alla vista.
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Non risparmia niente, né al lettore, né alla sensibilità umana degli uomini e donne di questa squadra, questa volta alle prese col rapimento di un bambino.
La cui ultima immagine impressa
in un video di una telecamera di sorveglianza è proprio quello
sguardo, rivolto a qualcuno. Forse il papà, il suo eroe, o forse
proprio quegli agenti di quel commissariato che porta su di sé una
brutta fama.Dodo, preso per mano da una signora bionda, è
sparito, finito dentro una stanza buio, con la sola compagnia del
pupazzo del suo supereroe preferito. Batman.
Magari avessimo la nostra lucina, eh Batman. Magari avessimo almeno un poco di luce, in questo stanzone enorme.E anche un cuscino, per metterci sopra e stare comodi.Dormire, no, però. Dormire è impossibile. C'è troppo buio, per dormire.Per tenere lontani i brutti sogni, c'è troppo buio.Pagina 62Del caso, inizialmente seguito solo dagli agenti Aragona e Romano, se ne occupa l'intera squadra, ciascuna per le sue competenze. Pisanelli, sentendo i suoi informatori nel quartiere e nella città, per avere qualche informazione non ufficiale in più sulla famiglia del bambino. Ottavia Calabrese, con le sue ricerche su internet. Lojacono e la Di Nardo, a seguire anche l'altro caso, uno strano furto in un appartamento, dove i ladri si sono concentrati solo sulla cassaforte ma non su altri beni.
La strana coppia Aragona e
Romano, l'agente con la fissa dei telefilm americani e Romano e
quello che fatica a contenere i suoi scatti d'ira, è incaricata di
seguire il caso: interrogare i membri della famiglia, capire se ci
sia stato un basista in famiglia, sentire le intercettazioni, capire
chi possano essere i rapitori. Un brutto caso: in genere in un
rapimento la rapidità è importante, per impedire che il “caso”
si raffreddi. Ma qui c'è anche un bambino: quell'ultima immagine ha
toccato un po' tutti. Anche la coppia dei genitori, separati: lui un
industriale del nord, che vede il figlio solo durante i fine
settimana. Lei, figlia di un importante e discusso palazzinaro della
città, con un fidanzato che tratta come animale alla corda e succube
del padre, il nonno di Dodo.
Anziano e costretto alla sedia a
rotelle, con l'aiuto della sua fedele segretaria: ma con ancora una
vitalità forte dentro.
Purtroppo anche le tensioni in
famiglia, esplose dopo il rapimento, per l'affidamento del figlio,
per i vecchi rancori tra marito e moglie (e col nuovo fidanzato di
questa), giocano a sfavore dell'indagine e dell'azione della
squadra.
Nonostante sia un bel maggio primaverile, ci sia
il sole, il timore di non farcela, il ticchettio del tempo, l'assenza
di una pista da seguire, gettano un velo d'ansia sugli agenti. Non
bisogna fidarsi di maggio ..
Non fidatevi, di maggio.Maggio vi frega in in niente. Basta un attimo di distrazione, un'idea cambiata, una risata in più e vi frega.Perché maggio sa prendervi alle spalle, in questa città. Arriva di soppiatto e in un lampo vi fa credere di essere altrove, o in un altro tempo. Vi abbraccia coi suoi tentacoli soffici e vi fa pensare che tutto sia a posto, che tutto sia come prima. E invece …. Pagina 98
La
nuova opportunità al commissariato di Pizzofalcone ha trasformato
gli scarti in agenti motivati, una squadra: questo racconto è, forse
più di altri dello stesso autore, il più corale di tutti. Tutti gli
agenti sono alla ricerca di qualcosa che manca (non solo il bambino
rapito assieme al suo pupazzo).
Lojacono,
il cinese, cerca qui una nuova vita, una nuova opportunità, assieme
a Marinella, sua figlia.
Il
commissario Palma vorrebbe avare una vita, una famiglia vera oltre a
quella del commissariato.
Pisanelli,
il presidente, vorrebbe congedarsi dalla vita risolvendo il caso che
segue di nascosto, gli strani suicidi nel quartiere.
Ottavia
Calabrese una famiglia l'ha pure, un bambino con problemi di
apprendimento, un marito perfetto. Ma avrebbe bisogno anche di
amore.Alex di Nardo ha un segreto, che non può confessare a nessuno, nemmeno al padre, il generale, che non capirebbe.
A
Francesco Romano manca la moglie, senza cui non riesce a stare da
solo in quella casa enorme e vuota.
Infine
Marco Aragona, coi suoi occhiali a specchio, vorrebbe essere come un
poliziotto delle fiction americane, senza sapere che ha molto più
intuito di quanto creda.A Pizzofalcone erano tutti sopportabili per Alex. Pisanelli, Ottavia, Romano con il suo carattere difficile: le andavano tutti a genio. Mele bacate come lei, forse, ma veri. Perfino Aragona, con la sua scorrettezza, era quello che sembrava, e sapeva essere addirittura simpatico, a volte. Tutti soli, chi per un motivo, chi per un altro. Meglio soli, però, che finire a odiarsi come i due del furto.Pagina 166
Anche se è un libro senza sangue, senza morti, è un libro molto
duro. Il dolore di una madre che vede suo figlio sparire
nell'immagine di una telecamera. I rancori di una famiglia divisa
dall'odio e dal denaro.
Oltre al dolore della famiglia c'è
anche l'angoscia per la squadra (allargata al procuratore Palmas)
nella sua lotta contro il tempo: una durezza e una crudeltà che
contrastano con la bellezza del posto, il sole di maggio.
Fino all'intuizione del poliziotto: proprio da Aragona, quello
pazzo al volante che scimmiotta i gesti dei poliziotti americani.
Proprio a lui arriva l'intuizione, quella che purtroppo fa risolvere
il caso:
Chiedetelo a qualsiasi poliziotto.Vi risponderà che certe idee sono come una pietra
aguzza sotto un telo da spiaggia, che non vi lascia dormire, e vi
girate e rigirate, la cercate per gettarla via ma non la trovate. Vi
risponderà che l'idea se ne sta lì, appena sotto la coscienza, a
farvi ciao con la manina e marameo davanti al naso, irritante e
inafferrabile. Vi risponderà che è per colpa dell'idea se ha la
fronte corrugata come se avesse mal di testa, se sembra distratto
quando gli parlate.
Qualsiasi poliziotto vi dirà che certe idee,
finché non vengono a galla, sono come un mal di denti.
Pagina 279
Non
è solo un noir, Buio.
Tra
le righe, emerge il volto oscuro della crisi dei nostri giorni, che
non è solo quella degli imprenditori alle prese con le banche.
Questa crisi ha portato al disfacimento etico di larghe fasce della
società: la logica del profitto, che porta a dover avere tutto, a
qualunque costo. Dal bravo ragazzo rapinatore per necessità, la
guardia giurata che diventa assassino, l'orco in famiglia. Abbiamo
dimenticato l'etica, i buoni insegnamenti, le cose che si devono fare
e quello no: e ora, di fronte a questa crisi, non abbiamo più gli
strumenti per affrontarla.
Non fidatevi di maggio
...
La scheda del libro sul sito di Einaudi (e lo speciale sul libro) e il link per scaricare il primo capitolo.
La presentazione del libro alla Feltrinelli di
Milano.
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