A lavorare nei laboratori tessili di Prato ci sono dei fantasmi: immigrati cinesi, clandestini che vivono e lavorano dentro quei posti di lavoro che a volte poi si tramutano nelle loro tombe.
Stipendi in nero, evasione, assenza di controlli. Quello di Prato è il modello industriale di quanti vedono nelle norme di sicurezza e nelle tutele sul posto di lavoro un vincolo per i propri profitti. E lo stesso vale per le norme di sicurezza in ambito ambientale (vedi caso Taranto con l'Ilva).
Anche su questo si poggia, forse, una parte del made in Italy.
Di certo, i prezzi bassi che uccidono la concorrenza, che le regole le rispetta, si appoggia su questi schiavi che lavorano di notte e dormono di giorno.
E ogni tanto muoiono, sempre in silenzio.
Di loro se ne era occupata l'inchiesta di Report "Schiavi del lusso" nel 2007.
Di certo ora non si potrà parlare di tragedia improvvisa.
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