18 febbraio 2014

Presa diretta - quando lo stato è peggio della mafia

"Era meglio la gestione di Saverio Sorangelo (l’ex proprietario della struttura a cui lo Stato ha confiscato l’immobile, ndr) che lo Stato: almeno lui pagava gli stipendi": questo dicevano al giornalista di Presa diretta i lavoratori dell'Antica Masseria dell'Alta Murgia, riferendosi al vecchio proprietario, condannato per mafia.
Nel 2011, dopo la confisca dei beni, subentrò lo stato, che chiamò lo chef Vissani per gestirla, ma il rilancio è durato solo un anno. Nel 2012, con un debito di 600 ml per i lavori di restauro, lo stato ha chiuso tutto, abbandonando la struttura a se stessa. E lasciando i lavoratori per strada, nonostante ci fossero tante prenotazioni.
Meglio il mafioso, dicono queste persone.

Una sorte peggiore è toccata alla Riela Group a Catania: quando era in mano alla mafia era un'azienda era solida.
Poi nel 1999 la confisca e l'arrivo della legalità: ma gli amministratori giudiziari hanno continuato a pagare i dirigenti dell'azienda, legati alla mafia.
Così come sono stati pagati affitti a capannoni limitrofi, in mano a famiglie mafiose.
Ora, dopo anni di cattiva gestione, l'azienda sta chiudendo.
Appalti dallo stato, negli anni dei commissari non se ne sono visti: alla fine è stato un doppio fallimentoun fallimento nella sfida alla mafia.

IL servizio di Presa diretta è proseguito parlando dei lavori pubblici a Reggio Calabria in mano alle ndrine, col patto del boss Viuzzo per la spartizione degli appalti.
Anche dopo la confisca, era sempre il boss che dava ordini all'amministratore giudiziario.
Ci sono poi le ville bunker confiscate ai boss di Platì, di S. Luca in Calabria e a Bacoli in Campania, tutti beni che lo stato non ha saputo far fruttare.
Anche su questo argomento il procuratore Gratteri è intervenuto: "meglio abbatterle se non sono a norma", perché costerebbe troppo allo stato per trasformarle in scuola o caserme.
Servirebbe una gesitone manageriale che oggi manca.
Come manca anche il personale per la sua gestione e forse anche la volontà di attaccare la mafia frontalmente. Sui patrimoni, sul controllo del territorio.


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