Questa mattina quando sono uscito dalla fermata del metrò mi sono trovato di fronte la camionetta dell'esercito, parcheggiata sul marciapiede.
Con due soldati che imbracciavano un mitragliatore.
No, non mi sono sentito più sicuro, anzi.
I soldati nelle strade mi hanno fatto venire in mente le immagini di Palermo dopo gli attentati a Falcone e Borsellino.
Le immagini in bianco e nero dei posti di blocco dopo il sequestro Moto.
Altri tempi.
Riccorrere ai militari per funzioni di presidio di strade e piazze è una risposta sbagliata ad un problema reale di sicurezza, in cui si mescolano problemi concreti nella vita delle persone, con altri più legati alla percezione del reale.
Ci sono problemi che non si risolvono con l'esercito e con lo slogan strade sicure: la precarietà, le case occupate, la crisi, un sistema del welfare che non copre tutto.
E ci sono altri problemi, le gang giovanili, lo spaccio, la microcriminalità, per cui la presenza dei militari può avere un effetto dissuasivo.
Ma non possiamo avere dei militari in ogni strada, non possiamo avere una pattuglia ad ogni fermata del metrò.
Mentre possiamo pretendere che l'informazione non distorca la percezione di sicurezza di questo paese.
Dobbiamo pretendere che i nostri governanti si occupino della nostra sicurezza anche in termini di trasporto pubblico, di inquinamento dell'aria e dell'acqua, di tutele nel mondo del lavoro, di tutele in termini di sanità e welfare. I soldi per le scuole, per i bambini disabili, per i bambini di Taranto e non solo per le fritture di pesce.
Per questo dovremmo essere grati al lavoro di Milena Gabanelli e dei giornalisti di Report.
Ieri Milena Gabanelli lasciava la conduzione del suo programma dopo 20 anni, affidandola a quella del suo coautore Sigfrido Ranucci.
Se in questi anni siamo stati cittadini più consapevoli e meno vulnerabili alle promesse che ci hanno raccontato, lo dobbiamo a queste persone.
Ieri, per la cronaca (mentre nei bar ci si accusava su casta, risparmi e riforme), Report ha raccontato come sono andate a finire le inchieste su Anas, sugli investimenti in diamanti, sui gettoni della Rai e la zecca, il marchio Ferrari, sulle antenne abusive piazzate sopra una torretta a Verona (patrimonio dell'umanità, le torri non le antenne) e sul modello per gestire l'immigrazione.
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