Hanno usato i malati di diabete e cancro per i loro slogan per il si al referendum.
Raccontando una bugia, l'ennesima, che col si alla riforma i malati potranno curarsi alla stessa maniera al nord come al sud. Al sud dei clientelismi benedetti dall'esecutivo, come quello sbandierato dal governatore De Luca, che sarà anche commissario alla sanità.
Peccato che questi signori non abbiano seguito le previsioni del tempo altrimenti avrebbero infilato nello storytelling l'ennesima promessa: col si, niente fiumi che strariperanno.
Al sud, come al nord nelle regioni dell'eccellenza Lombardia e Piemonte.
Regioni dove sono sufficienti poche giornate di pioggia (nemmeno eccezionale per questo periodo) per far ingrossare i fiumi e creare problemi.
L'anno scorso era successo a Benevento col fiume Calore che aveva devastato la zona industriale.
Oggi tocca al Tanaro, nella regione del TAV e del terzo Valico.
E l'onda di piena potrebbe arrivare presto nelle zone lombarde: quelle delle inutili autostrade (sul groppone del pubblico) come la Pedemontana e la Brebemi.
Cosa cambierà col sì dopo il 5 dicembre?
Anziché occuparsi di malati, dei costi della politica (ingrossati dai costi delle grandi opere), la ministra potrebbe occuparsi dei casi di violenza contro le donne.
L'ultimo ieri a Seveso, a Monza.
Un uomo di 56 anni ieri ha strangolato la compagna, nel giorno del compleanno della figlia: era già stato denunciato dalla donna due mesi fa. Dopo l'ennesimo litigio ieri in casa sono anche arrivati i carabinieri, prima che si arrivasse alla tragedia.
Non è servito a niente: perché in questi casi la legge è ancora troppo articolata, i fondi per i centri per le vittime delle violenze domestiche sono pochi, le regioni fanno ancora poco o nulla per queste donne.
Forse sto strumentalizzando anche io, come uno sciacallo. Sperando che, magari, questa tragedia (di fronte ai bambini) serva a qualcosa.
Nessun commento:
Posta un commento