Prima di parlare di concorsi,
l'appuntamento con “Indovina chi viene a cena”: come mangiano i
bambini alla mensa in Olanda? La mensa non esiste, ha scoperto
Sabrina Giannini, i bambini si portano il mangiare da casa.
E si mangiano verdura e non merendine
confezionate o bibite gassate.
La scuola da le regole ai genitori, ma
l'educazione alimentare parte dalla famiglia.
In Italia invece i dolci industriali
possono entrare a scuola: abbiamo una costellazione di menù, per
tutti i gusti. Ma c'è anche la pasta della mamma.
E gli amministratori della mensa
saranno obbligati a mangiare proprio in una loro mensa: ma cosa
mangiano i bambini nelle mense?
Il tonno piace tanto alle
amministrazioni (come quella di Torino) ma non ai bambini.
A Napoli invece arriva il Pangasio,
scelto dal comune e dall'Asl: allevato nel delta del Mekong, una zona
inquinata.
Eppure nella gara d'appalto, il
Pangasio era solo l'ultima scelta: eppure è stato scelto, perché,
così dice un responsabile della società che cucina i cibi, ci sono
le spine.
Ops .. la legge che costringe gli
amministratori a mangiare in mensa non è vera.
Le mense in Italia non sono tutti
uguali e nemmeno le rette: a Torino si paga 7 euro, eppure i bambini
non sono soddisfatti e nemmeno le mamme.
Così, le famiglie si sono dotate delle
schisciette: esito di una lunga battaglia tra i genitori e le scuole.
Sentenza a cui il sindaco Appendino e
il ministro Lorenzin hanno fatto appello: per dare da mangiare le
pesche sciroppate e i salumi. Zuccheri e insaccati non sono
consigliati per i bambini, così dicono le organizzazioni
internazionali.
Le linee guida ministeriale sono
sbilanciate con troppe proteine animali: peccato che la mensa
pubblica non educhi ad una alimentazione più sana, come la dieta
mediterranea.
Più frutta e verdura, i legumi, per
esempio.
E i vegetariani? Devono farsi una
certificazione dal medico affinché il bambino possa non prendere la
carne, anche se una direttiva del ministero direbbe il contrario.
Questo perché le mense non sono in
grado di realizzare dei veri menù vegani equilibrati.
A Genova, sei comuni in valle si sono
uniti, per cercare di dare ai bambini una alimentazione biologica e
sana: pesce del mar Ligure, fresco, per cominciare.
E il pasto costa solo 5 euro: il pesce
fresco, biologico costa solo 50 centesimi di più.
L'azienda EP gestisce i pasti per
scuole di Napoli: non c'è modo di controllare se i cibi fossero
veramente bio, come scritto sulla confezione.
Le verdure sono surgelate e, almeno
quelle mostrate alla giornalista, non sono bio.
A Milano, altra azienda: nel menù, la
componente bio è solo il 10%. Così i genitori per controllare il
cibo devono entrare in commissione mensa: si scopre così che i
bambini quando non gradiscono il cibo, lo buttano via. Sono soldi
nostri.
La grande cucina, della Grande Milano,
ha preso il posto delle piccole mense: così fin da piccoli i bambini
milanesi si abituano ai prodotti industriali. Al cibo che non sa di
nulla.
Claudia Paltrinieri, la mamma di Milano
che in commissione valuta il cibo nelle mense, ha lanciato il sito
foodinsider.it: è anche un app, per dare i punti ai menù e dare un
giudizio alla mensa del figlio.
Nella puntata di Report di oggi, come si sceglie
il capitale umano nelle società pubbliche: sono obbligati i
concorsi, per scegliere i migliori.
Ma ci sono storie come quelle di Pavia:
un concorso annullato dalla direttrice ATS Anna Pavan, perché le
domande erano troppe complicate. Ma una candidata l'aveva superato,
perché non assumerla?
La direttrice ha spiegato che con
domande difficili si è tolta una possibilità a qualcuno: viene il
sospetto che c'era qualcuno già dentro da regolarizzare e che non ha
passato il concorso.
Lo Stato dei concorsi, di Giovanna
Boursier (qui il link al PDF)
Il concorso in Polizia di Stato si
fanno: perché però i poliziotti in strada sono così pochi?
Perché mancano i soldi, dicono. E il
ministero dell'Interno ha fatto l'anno scorso un concorso, poi
bloccato per un sospetto di un favoritismo verso un candidato.
Addirittura c'è il concorso che le
società che fanno le gare siano infiltrate, dalla criminalità.
Il concorso è ora sospeso e l'Anac sta
indagando: il capo della polizia sta verificando anche il concorso
per ispettori del 2014.
Alcuni poliziotti sono stati scartati e
sono arrivati i ricorsi: nelle tracce ci sono errori giuridici,
errori di grammatica. Chi è passato al concorso è passato quasi con
lo stesso voto, sembra una anomalia statistica.
Gli aspiranti ispettori falcidiati
avrebbero avuto anche i titoli, alcuni con due lauree, dice il
sindacalista Tonelli: forse perché bisognava aprire agli esterni?
Agenzia delle Dogane e Monopoli:
incassano le tasse e le accise su tabacchi e alcool.
Il DG può nominare sul campo un
funzionario di fiducia ma prima o poi devi fare il concorso.
Nel 2013 è stato fatto un concorso,
fatto apposta per sanare la posizione di alcuni dirigenti che avevano
a disposizione le tracce, dentro delle gazzette ufficiali.
Lo racconta uno dei candidati, assunto
per chiamata diretta, senza concorso: raccomandazioni, amicizie ..
Come quella del dottor Raimondi, segretario del DG Peleggi.
Posso chiamarla? Non lo so …
L'Agenzia riscuote ogni anno 50
miliardi: possiamo fidarci di questi funzionari e di questi
dirigenti?
La procura di Roma sta indagando sul
concorso, proprio sulle persone coinvolte. Che si occupano di
contenziosi, tra cittadini e lo Stato.
Dove spesso si danneggia il piccolo
contribuente, mentre si chiudono gli occhi di fronte ai grandi
evasori.
Claudia Giacchetti, una funzionaria
dell'agenzia, ha denunciato il concorso al TAR: “tutto questo serve
a creare una classe dirigente fedele, a discapito delle leggi e delle
norme, ovvero del cittadino”.
Agenzia delle Entrate: i dirigenti
dell'agenzia sono stati fatti decadere dalla Corte Costituzionale.
I tre concorsi sono stati tutti
impugnati dai sindacati e bloccati.
Il TAR ha datto ragione al sindacato,
poi c'è stato un rimpalleggio col Consiglio di Stato, sulla
valutazione dei titoli interni delle persone con già un incarico.
Chi era già dentro era troppo
avvantaggiato, dicono: si voleva stabilizzare i dipendenti o
selezionare i migliori?
Su 1100 dirigenti, 770 sono stati
retrocessi a funzionari: erano impiegati diventati dirigenti per
grazia ricevuta, dice una dipendente dell'agenzia.
Però ora gli uffici sono scoperti: nel
2015 un DL ha creato una nuova figura tra funzionario e dirigente,
con un incarico temporaneo. Sono 403 persone, con un incarico a
tempo.
Tutti aspettano la sentenza definitiva
del 13 dicembre, ma così non si farà in tempo a fare un concorso
entro il 31 dicembre.
La direttrice Orlandi non è favorevole
al concorso, dove non si valutano le esperienze: diverso avviso il
vice ministro Zanetti, nel pubblico si fanno i concorsi per i
dirigenti.
Bourier ha intervistato anche Cantone:
i concorsi rappresentano un sistema di valutazione, che danno una
valutazione non discrezionale.
La Orlandi vorrebbe persone di
esperienza, Zanetti difende i concorsi... Chi ha ragione?
Perché non si fanno concorsi
trasparenti e validi?
Qualcosa si deve cambiare.
La riforma di Equitalia: il concorso
non è obbligatorio per tutti, ma la selezione deve basarsi in base
ad esperienza e trasparenza. Ma la selezione è fatta da società
esterne: in che modo?
Giorgio Mottola ha fatto le pulci alla
Praxi, la stessa società che ha gestito il maxi concorso romano poi
bloccato.
Un ex dirigente di Praxi, Rossi, ora è
entrato alla Merito SRL che ora gestirà i concorsi per l'Agenzia
delle entrate.
Merito SRL preparerà le domande dei
futuri candidati.
La selezione dei nuovi dipendenti di
Equitalia chi la farà? Dal 2017 Equitalia andrà sotto il controllo
dell'Agenzia delle entrate, sono inquadrati come bancari (contratto
privato) e manterranno questo inquadramento.
Nel decreto c'è scritto che gli 8000
dipendenti saranno riselezionati: in che modo? Faranno una
chiacchierata?
Ma il modello Equitalia sarà ancora
vessatorio, come dice Renzi?
Un ufficiale addetto alla riscossione
ha spiegato come funziona: ogni ufficiale ha una sua discrezionalità,
l'importante è il budget a fine anno, che cambia in base all'area
geografica.
Le pratiche complicate, difficili, sono
scartate: il decreto del governo da questo punto non cambia.
Cambia invece la questione delle
vecchie cartelle, che saranno rottamate: agli sportelli si sono
presentate persone che volevano smettere di pagare, sentendo le
parole di Renzi.
Chi ci guadagna è chi non ha mai
pagato, perché scompare solo la sanzione.
O chi ha fatto delle frodi carosello e
non ha pagato.
Gli interessi di rateizzazione sono al
7,5%, mentre la sanzione è al 6,5%: ci sono casi dove si pagherebbe
anche di più con la rottamazione.
Se uno ha troppe rate, se uno non
riesce a pagare in poche rate …
Perché nel decreto non sono stati
penalizzati i furbi?
Zanetti ha dato la colpa al Parlamento
(ma non si sta parlando di un decreto del governo?).
Ci sarà spazio per ulteriori
miglioramenti, dice Zanetti: sembra che la rottamazione sia un
cambiamento solo di facciata.
Come se ne esce da questo problema? Con
la riforma Madia: tutti i dirigenti entrano in unico elenco da cui
tutte le amministrazioni possono poi pescare.
Nella carriera dei dirigenti entra il
merito, dice il ministro: avranno un incarico a tempo e potranno
anche essere retrocessi. La selezione dei dirigenti la fa il
ministero tramite una commissione (di burocrati ministeriali), scelta
dal ministro Madia (dentro cui c'è dentro anche Cantone).
Il Consiglio di Stato ha valutato in
parte negativamente la riforma.
Nell'Inps la riforma la sta facendo
Boeri: ha sforbiciato i dirigenti che riteneva in eccesso, ma ora il
problema sta diventando lui.
Da 48 sono scesi a 36, riequilibrandoli
sul territorio: dentro l'Inps sono entrati i dirigenti di Enpdap e di
altri enti, con stipendi pesanti.
Boeri vorrebbe assumere nuovi
funzionari, coi soldi risparmiati dai dirigenti, creare un CDA e
ridimensionare il Consiglio di vigilanza.
Nel passato le nomine erano dettate dal
sindacato, che dettava anche le politiche in azienda.
Come DG, Boeri si erano nominato
Cioffi: il capo di tutti i dirigenti ha però una visione diversa da
quella del presidente (Cioffi non voleva ridurre i dirigenti).
Cioffi viene dall'Enel ed è sotto
indagine perché si ritiene che non abbia versato i dirigenti: dal
2006 al 2014 Cioffi era dirigente del personale in Enel.
L'evasione sarebbe di 40ml di euro:
arrivato in Inps, Cioffi non ha avvisato Boeri.
Cioffi pensava che la vicenda la
considerava chiusa: l'ispezione Inps non si era però mai chiusa,
come dice Cioffi.
A Nocera Cioffi è indagato a Nocera,
dove sono indagati anche Mastrapasqua e altri dirigenti: ora
l'inchiesta è passata a Roma.
Il conflitto di interesse esiste o no,
su questo caso? Lui sostiene di non aver mai preso una decisione su
Enel, dunque non c'è nessun conflitto.
Ma dalle carte dell'inchiesta emerge
che Cioffi non si sarebbe astenuto, perché avrebbe incontrato
Vitale, il capo della vigilanza, che era andato in Procura a parlare
del caso.
E che è stato sanzionato per delle
irregolarità su appalti e su un mutuo agevolato.
Un complotto o una lotta intestina?
Non ci interessano, mentre ci
interessano i 40 ml non versati dentro le casse dell'Inps.
Cosa deciderà Poletti sul caso Inps?
Darà fiducia a Boeri?
Milena Gabanelli ha ricordato la
vicenda dei 42 ml di contributi non versati dall'ospedale
israelitico, quando presidente era Mastrapasqua, che era anche
presidente dell'Inps …
Tanto per rinfrescare la memoria: l’ex presidente dell’Inps Mastrapasqua, dopo anni che tutta la stampa è andata avanti a raccontare i suoi 2 piedi in 40 scarpe, è stato costretto a dimettersi e non ha lasciato un buon ricordo. Bene, nominato nel 2008 da Tremonti presidente dell’ Inps, mentre è già vicepresidente di Equitalia e direttore generale dell’ospedale israelitico. L’ospedale deve versare i contributi all’Inps, ma li compensa con i crediti che ha con la Regione. Bene, Mastrapasqua è costretto poi a dimettersi nel 2014, quando salta fuori che la Regione non versa all’Inps,perché le prestazioni dell’ospedale sono gonfiate. Cosa avrebbe dovuto fare l’Inps di cui Mastrapasqua è presidente? Attivarsi per il recupero, attraverso Equitalia, di cuiMastrapasqua è vicepresidente. Bene, il totale dei contributi non versati dell’ospedale israelitico è di 42 milioni di euro comprese sanzioni e more. Boeri ne sta recuperando tre, gli altri, per gli altri dipenderà dall’esito del processo. Ecco se c’è una cosa che non vorremmo più vedere dentro all’ente previdenziale è dirigenti coinvolti in storie di contributi non versati.
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