La battaglia e il prezzo del prosecco e
un'inchiesta sui farmaci rubati: dove vanno a finire?
Ma prima l'appuntamento con le
inchieste di Sabrina Giannini.
Indovina chi viene a cena: la qualità
delle nostre farine
Ci sono alimenti insospettabili che
godono di una libertà, che significa pochi controlli.
Pane, dolci, fino al Sushi, che ha
dentro l'amico di frumento.
Si parte dal pane: il pane con dentro
farina semilavorata, con tanti lieviti, diventa gommoso prima ed è
più pesante.
Un pane che invece è fatto a regola
d'arte, ha bisogno di più tempo per la lievitazione.
Se si usano i “miglioratori”, gli
additivi per far lievitare prima il pane, acidi, talco, acidi grassi,
si fa in fretta a far uscire il pane dal forno.
La legge sta dalla parte dei furbetti,
consentendo di inserire gli additivi, non solo nel pane industriale
ma anche in quello artigianale: gli ingredienti non sono bene
indicati nei supermercati.
Cosa significano le sigle presenti
sulle confezioni? Le norme consentono di non scrivere proprio tutto:
in Francia hanno scelto come prodotto tradizionale da difendere la
baguette, mentre noi abbiamo protetto (per modo di dire) la
mortadella.
Questo perché a Bruxelles fanno più
gli interessi dei grandi produttori a discapito dei piccoli
panificatori.
I forni locali, in Inghilterra hanno
fatto battaglia ai prodotti industriali: chissà, forse mettendo
insieme le forze si riuscirà a fare una battaglia assieme.
Contro la Milasi malto genica, che
provoca malattie intestinali, ma noi non lo possiamo sapere.
Le aziende destrutturano i chicchi di
frumento, per dare la possibilità ad altre di ricreare le farine
combinate: nella lavorazione delle farine si perdono buona parte dei
principi nutritivi (calcio, potassio). La farina raffinata contiene
meno proteine ma più amido.
E i prodotti integrali? Ma le
etichettature sono ambigue anche qui, non specificando bene se si
usano veramente farine integrali o altre farine.
L'impasto del lievito madre è lento,
per consentire a tutti i principi nel grano di essere assimilati: ma
occorre fare in fretta e allora ecco le farine industriali.
Oggi la panificazione dura poche ore e
così gli enzimi non riescono a far diminuire il carico tossico nel
glutine: così oggi siamo più sensibili al glutine, di cui si parla
poco.
Nei paesi industrializzati stiamo
vivendo malattie infiammatorie come la celiachia – racconta un
professor Fasano, che insegna ad Harvard, alla giornalista: il
glutine si trova nella liquirizia, nel pesce, l'alga nel Sushi, negli
hamburger.
Anche nella pizza, senza che noi lo
sappiamo.
I prodotti senza glutine, per saziare
il nostro palato, sono invece più calorici: perché allora non
facciamo una dieta equilibrata? Frutta, carne, noci, … bisognerebbe
tornare a cucinare da sé.
Ma è faticoso, e i prodotti senza
glutine (che stanno prendendo mercato) sono così facilmente a
portata di mano ...
Le inchieste di Report di oggi: che
fine fanno i farmaci rubati? Un anticorpo molecolare costa fino a 800
ml di dollari, più dell'oro. Uno scandalo che passa per la Germania, dall'India per
arrivare fino ad Avellino.
Ma prima di tutto, il Prosecco.
527 cantine, 500 milioni di bottiglie,
un prodotto che fa concorrenza con lo Champagne: ottimo, ma come
tutte le medaglie ha un rovescio.
Come il fatto che oggi si coltiva tutto
con questa qualità di vino: significa impoverimento dei terreni, i
pesticidi che inquinano aria e fanno ammalare le persone.
Coltivare a Prosecco significa oro: oro
ma in mezzo alle case, vicino alle scuole, tra Valdobbiadene e
Conegliano.
I trattamenti si potrebbero fare fino a
20 metri dalla strada, con le macchine, ma le telecamere mostrano
trattamenti fatti a ridosso di case e strade: un'annata piovosa
costringe a maggiori trattamenti, che non fanno piacere alle famiglie
che vivono vicine ai vigneti.
Che non possono aprire le finestre,
stendere il bucato, far giocare fuori i bambini.
Nessuno avvisa, pochi scrupoli a
fermarsi se c'è vento: gli atomizzatori sono dappertutto, perché
l'uva del prosecco vale più delle altre. Ogni angolo viene
sfruttato, anche vicino agli asili, senza farsi troppi problemi, a
quanto mostrano le immagini raccolte.
Ci sono paesi dove le famiglie se ne
sono andate: si parla di tumori alle ovaie, causati dai trattamenti
per i defoglianti, di falde acquifere inquinate, di boschi
trasformati in vigneti, pascoli e alberi che non ci sono più.
Anche con l'elicottero si irrora, come
in Apocalypse now: anche i sindaci sono consapevoli del problema, ci
sono percorsi naturalistici sulle colline che sono vietati quando ci
sono i trattamenti.
Ma chi ci abita sulle colline come fa?
Si sono organizzati in comitati e si
danno dei consigli su come vivere: super sensibilità agli odori,
capogiri.
La regione Veneto ha stabilito delle
linee guida, ma poi concede delle deroghe ai produttori: “puttanate”
così dice il presidente di concooperative Veneto, che è anche a
capo dell'associazione produttori. Nessun sindaco si è lamentato.
Anche il medico del lavoro e quello
dell'USSL di Conegliano raccontano che i pesticidi non fanno male,
che non si deve drammatizzare, non ci sono conseguenze acute.
Quante multe sono state fatte per le
trasgressioni, sulle linee guida della regione? Solo tre, ammettono
in regione Veneto.
Ma il disagio è amplificato, ci sono i
fomentatori.
E oggi i produttori hanno ottenuto
altri tre milioni di ettari per la coltivazione: la richiesta dei
mercati è oggi superiore a quello che si produce...
Chissà se queste persone andassero ad
abitare vicino alle vigne, quando ci sono i trattamenti e vediamo se
fa meno male dell'aspirina.
Solo questi produttori possono usare il
nome Prosecco: questo fa la fortuna del prodotto.
Serve un luogo, per legare prodotto
alla località, per questa tipologia di vino: ma il luogo non è in
Veneto, ma sopra Trieste.
Nel 2009 Zaia ha stabilito per decreto
che Glera è sinonimo di Prosecco: questa operazione produce un
fatturato di 2,5 miliardi di euro.
Una fetta di questa torta vorrebbero
averla anche a Prosecco, sull'altopiano carsico, dove non si produce
Prosecco.
A Prosecco si produce altro vino, con
minor resa: l'operazione da furbi è stata quella di far diventare
l'origine del vitigno nello sconosciuto Prosecco.
Il ministero e la regione avevano
firmato una intesa coi produttori del Carso, che volevamo essere
partecipi di questo spettacolo.
Come se in Lombardia dicessero che
Granturco è una frazione di Cremona e solo a Cremona si può
coltivare Granturco ..
Gli agricoltori triestini sono
arrabbiati: non si considerano del FVG, ma più sloveni.
Vorrebbero avere una contropartita
dalla regione: soldi per coltivare sui terrazzamenti del costone
carsico, servirebbero 25 ml di euro.
Il ministero parla di assenza di
risorse certe ..
I produttori sono pronti ad azioni
legali: vogliono una royalty per ogni bottiglia, una sorta di
autotassazione. Se anche questa non dovesse passare, faranno un nuovo
ricorso, per togliere la denominazione di origine geografica.
Ma il presidente del Consorzio non
vuole dare alcuna royalty: una cosa inammissibile, che non gli verrà
mai data.
C'è un altro problema: la difficile
convivenza tra chi lavora biologico e chi lavora in modo
tradizionale. I trattamenti inquinano anche le viti biologiche.
Il servizio rileva una anomalia: la
resa bio sarebbe la stessa, tra quelli bio e non bio. Come è
possibile?
In alcuna bottiglie bio sono state
trovate tracce di residui di prodotti chimici..
Oggi la regione Veneto ha candidato la
zona del Valdobbiadene in patrimonio dell'Unesco: servirebbe che non
si inquinassero le falde, i terreni.
(Qui il pdf con la trascrizione della puntata).
(Qui il pdf con la trascrizione della puntata).
La via dei farmaci – Luca Chianca
C'è un intero sistema, sul traffico di
farmaci, che è stato scoperto perché truffatori hanno voluto
esagerare. È la storia ricostruita da Luca Chianca, dei medicinali
rubati nelle farmacie italiane e che sono finiti in Germania.
Sul mercato tedesco sono arrivati così
tanti farmaci contraffatti che non possono essere arrivati solo
dall'Italia: molti erano veri e propri medicinali contraffatti.
I farmacisti non sono in grado di
garantire al cento per cento la qualità: molte persone sono state
curate con farmaci che forse, li hanno fatti stare male.
I farmaci arrivavano dalla Farmaceutica
internazionale, di Avellino: società sparita appena gli
investigatori sulla truffa si sono avvicinati a loro.
Un farmacista è stato sospeso per
diversi giorni, per aver comprato dei farmaci rubati, da una società
montenegrina, che dietro aveva un italiano, oltre ad un'altra società
polacca.
Con dietro sempre altri italiani.
Il farmacista si difende dicendo che
non sapeva, che la merce rubata arrivava in Slovenia e qui veniva
pulita per tornare in Italia, per rifornire i distributori italiani,
che forse sapevano che merce trattavano.
(Qui il pdf con la trascrizione del servizio).
(Qui il pdf con la trascrizione del servizio).
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