Ci sono i concorsi, la risposta.
E poi, per le gare, i contratti, c'è sempre l'Anac a vigilare.
Peccato che lo stato dei concorsi nel nostro paese sia stato, spesso, solo una questione di facciata per giustificare nomine clientelari e di raccomandazioni.
Il servizio di Giovanna Boursier partirà dal 2013 quando l’Agenzia delle dogane ne indice uno per 69 dirigenti, che poi è finito in una farsa di carte (e gazzette) truccate.
Un dirigente che ha partecipato al concorso ha raccontato alla giornalista il trucco della Gazzetta Ufficiale, in uso agli esaminandi, dove erano stati inseriti i testi d’esame al posto delle pagine della pubblicazione.
Nel 2014 c'è stato il concorso indetto dal Ministero dell’Interno per la Polizia di Stato, con l’attuale capo Franco Gabrielli costretto a sostituire la vecchia commissione.
Ma il punto forte del servizio sarà il racconto di quanto sta succedendo dentro l'Inps di Tito Boeri che, in attesa della riforma Madia, la rottamazione la sta facendo da solo.
Peccato che il DG da lui nominato, Cioffi, gli abbia nascosto una "vecchia" storia di contributi non versati (quando era all'Enel):
Giovanna Bousier ha intervistato proprio Cioffi.
“Quando arriva in Inps, perché non informa immediatamente Boeri visto che c’era un evidente conflitto, no? ”.“Il conflitto è nato dopo – replica Cioffi –. La prima ispezione dell’Inps dentro l’Enel si è conclusa con un verbale nel 2014, prima che io venissi a lavorare qua, per questo non ho detto nulla a Boeri, consideravo la vicenda chiusa”.“Era chiusa in senso negativo per l’Enel”.“Per l’Enel, è vero...”.“E perché non glielo ha det-to?”.“Sono d’accordo, vuole che dica che ho sbagliato? Può essere che abbia sbagliato. L’ho informato il 5 marzo, il 6 marzo, quando l’Inps è andata in Enel. Sono stato nominato il 27 febbraio 2015. Il 5 marzo l’Inps va in Enel. A questo punto ho detto a Boeri: ‘Guarda, l’Inps è andata in Enel’ e questa probabilmente è una vicenda che segue quella che conoscevo di cui non gli avevo detto nulla, ma perché per me era chiusa. Dopo è stato esteso ad altre società (di Enel, n-dr)”.“Insomma –spiega Report –Cioffi dice che ha informato Boeri nel 2015. Boeri dice che lo scopre dai giornali a inizio 2016. L’ispezione Inps, però, non si era mai chiusa, come conferma il direttore della vigilanza Inps, Fabio Vitale”.
Qui potete seguire l'anteprima su Reportime (ripresa dal blog).
Qui invece la scheda del servizio: Lo stato dei concorsi, di Giovanna Boursier
Per diventare dirigente nella pubblica amministrazione si deve fare un concorso, lo dice la Costituzione. Lo ribadiscono a Report anche il viceministro all’Economia, Enrico Zanetti, e il Presidente dell’Anac Raffaele Cantone. Eppure da anni le agenzie fiscali sono piene di dirigenti “incaricati”, che il concorso non l’hanno mai fatto. A sanare la loro posizione sono stati nel tempo i governi di turno, che hanno lanciato ai dirigenti ciambelle di salvataggio varando leggi e decreti che consentivano di conservare gli incarichi per un periodo limitato. Ma poi questo sistema è diventato la regola, finché la Corte Costituzionale nel 2015 ha sentenziato: queste leggi sono incostituzionali e dunque gli incarichi ai dirigenti sono illegittimi. All’Agenzia delle entrate su 1.100 dirigenti gli incaricati erano 767, e il direttore Rossella Orlandi li ha dovuti retrocedere. Oggi i concorsi son tutti bloccati dai ricorsi ai tribunali amministrativi e adesso anche dalle indagini giudiziarie. All’Agenzia delle Dogane ne avevano indetto uno nel 2013, per 69 dirigenti. Ma poi sono saltate fuori carte truccate: Giovanna Boursier ha intervistato in esclusiva un dirigente che con altri ha truccato una Gazzetta Ufficiale inserendo, al posto delle pagine normali, i temi d’esame. Anche nella Polizia i concorsi non funzionano: per esempio il ministero dell’ Interno ne ha indetto uno nel 2014, per 1.400 viceispettori, ma appena dieci giorni fa il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha dovuto sostituire la vecchia commissione d’esame. Intanto la ministra Madia sta varando la riforma della pubblica amministrazione, ma anche qui il parere del Consiglio di Stato non è del tutto positivo. All’Inps invece Tito Boeri sta provando a riformare la dirigenza, ma a bloccarlo sono gli stessi vecchi dirigenti che vorrebbe tagliare. Tra coloro che lo contrastano di più c’è anche il dg che aveva scelto lui stesso: Massimo Cioffi, che da capo del personale Enel non avrebbe versato quaranta milioni di contributi all’Inps.Il secondo servizio riguarda un argomento di forte interesse, visto che è appena uscito dalla manovra per il 2017: la rottamazione di Equitalia.
E' tutto oro quello che luccica?
A chi conviene, questa "rottamazione"?
Il servizio di Giorgio Mottola racconterà che, in realtà, si tratta di una sorta di condono parziale: le norme poste a regolare le modalità di riscossione, che Renzi ha definito "vessatorie" , rimangono come ora e così gli interessi e l’aggio (la tassa fissa che paghiamo a Equitalia per la riscossione).
Una "rottamazione" che è un vantaggio solo un numero ristretto di ricchi evasori: in alcuni casi si potrebbe invece pagare di più di quanto si dovrebbe oggi.
La scheda del servizio: La rottamazione di Equitalia, di Giorgio Mottola in Collaborazione di Ilaria Proietti
Pochi giorni fa è stato approvato il decreto fiscale che porterà all’abolizione di Equitalia. Il nuovo ente cambierà nome e sarà interamente controllato dall’Agenzia delle entrate. Al momento, però, a parte il cambio di denominazione non sembrano esserci altre novità sostanziali. Le norme che regolano le modalità di riscossione, definite “vessatorie” dal premier Renzi, rimangono invariate e così gli interessi e l’aggio, la tassa fissa che paghiamo a Equitalia. Ci sarà invece una “rottamazione” delle sanzioni che rischia però di avvantaggiare soltanto un numero ristretto di ricchi evasori. In alcuni casi, aderendo alla rottamazione, si potrebbe persino pagare più di quanto si dovrebbe oggi. Le sanzioni, inoltre, verranno abolite solo per le cartelle degli ultimi dieci anni. Stando a quanto c’è scritto oggi nel decreto, per il futuro rimane tutto così com’è.Gli ultimi due servizi, sono due storie di merito: la prima di merito che rischia di mancare, nell'antico Conservatorio San Pietro a Majella a Napoli dove c'è un maestro di musica (il professor Alfonso Amato) che insegna agli studenti a diventare professore d'orchestra, che fa il pendolare dalla Cina.
Onore al merito: Il maestro, di Antonella Cignarale
Il Conservatorio San Pietro a Majella dal 1808 deve il suo prestigio ai grandi artisti che l’hanno attraversato e alla qualità didattica offerta da bravissimi docenti ai tanti allievi oggi riconosciuti a livello internazionale come grandi musicisti. Secondo il direttore oggi il Conservatorio ha il dovere di mantenere alta la tradizione e la qualità, offrendo agli studenti una programmazione di spessore sia per la programmazione sia per il livello di docenze. Una delle specificità proprie dell’offerta didattica infatti è la lezione frontale tra docente e allievo, una relazione uno a uno che, a detta del direttore, “crea quel rapporto padre figlio che in altre scuole non esiste”. Un rapporto che però anche all’interno del noto conservatorio San Pietro a Majella è faticoso da coltivare per un allievo se il suo maestro fa il pendolare dalla Cina.La seconda storia riguarda il merito negato ad una candidata, così brava da rispondere a domande più difficili di quanto dovevano essere.
E a cui i posto è stato negato. Ma qual è l'interesse pubblico?
Onore al merito merito: la candidata di Antonella Cignarale
Sei disoccupato e partecipi a una selezione per un posto di lavoro aspirando a ottenerlo perché è a tempo indeterminato. Sei l’unico a rispondere correttamente alle prove, sei idoneo per il posto richiesto. Il posto è tuo? No. O meglio lo deciderà il giudice. È successo a chi ha partecipato a una selezione avviata dall’Agenzia di tutela della salute di Pavia per ricoprire il posto di coadiutore amministrativo di supporto nel settore della sanità animale presso il dipartimento di Prevenzione veterinaria. Una commissione di esperti, composta da dirigenti e membri della stessa agenzia sanitaria, viene nominata per stabilire le prove che devono sostenere i candidati e per valutare l’idoneità di questi a ricoprire la mansione. A poter partecipare sono 64 candidati iscritti in una graduatoria del centro per l’impiego di Pavia. Una sola persona risulta idonea a ricoprire il posto richiesto, ma il direttore generale dell’agenzia, Anna Pavan, non ci sta e ritenendo le domande troppo complesse rispetto a quanto previsto dal bando annulla la procedura e decreta di rifare la selezione da capo. Questo “a tutela dell’interesse pubblico”. Non è forse di interesse pubblico avere persone competenti all’interno del sistema sanitario? Perché l’unica persona che supera le selezioni di idoneità non merita di essere assunta?
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