10 luglio 2018

Il tabù

Questo numero di Millennium, il mensile cartaceo del Fatto Quotidiano, è dedicato ad un tabù, forse uno degli ultimi rimasti in Italia: il tabù del porno.
"TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL PORNO MA NESSUNO HA MAI OSATO RACCONTARVI" 
Non fate i moralisti! la metà di voi guarda siti porno (donne comprese).Dalla preistoria in poi il sesso disegnato, dipinto e raccontato eccita gli esseri umani.Un viaggio nel mondo del proibito al fianco di storici, sociologi, scrittori e pornostar.
Il porno, quello online, quello alla portata di tutti (e quando dico tutti, intendo anche voi, non fate gli ipocriti), quello che ha rivoluzionato un'industria (quella dei film per adulti), quello che di fatto costituisce la prima forma di educazione sessuale per gli adolescenti (ne aveva parlato Iacona nella puntata di Presa diretta "Utilizzatori finali").
Viviamo nell’era del porno di massa. Tramontati i tempi dei “giornaletti”, dismessi i cinema a luci rosse (e poi le videocassette, e poi i dvd), grazie al web il “proibito” non è mai stato così a portata di mano. Anche di chi, per legge e per buon senso, dovrebbe starne lontano: bambini e ragazzini. In Italia il 73% di loro, tra gli 8 e i 16 anni, ha visitato almeno un sito porno (dati Telefono azzurro/DoxaKids), surrogato poco raccomandabile di un’educazione sessuale carente fra i banchi di scuola. Pornhub (controllato da Mindgeek, sede a Montreal, casa madre anche di RedTube, YouPorn e tanti altri) nel 2017 ha registrato 28,5 miliardi di visite (l’anno precedente furono 23 miliardi). Offre online talmente tanti video che per vederli tutti ci vorrebbero settant’anni filati. La politica del (quasi) tutto gratis, però, ha asfaltato un settore un tempo fiorente e a suo modo glorioso. Produttori, registi, pornostar e aspiranti tali sono costretti a reinventarsi per monetizzare le loro doti. Si aprono nuove nicchie: come il porno “di qualità”, filone nel quale si iscrive la rivoluzione del porno al femminile, pensato e girato da donne per piacere alle donne. Le quali sempre di più invadono un territorio un tempo “per soli uomini”. In Italia, nel 2017 le utenti di Pornhub sono aumentate del 22% sull’anno precedente, lasciando tracce nitide nel motore di ricerca del sito: mentre i maschietti puntano sempre più decisamente sulle mature “Milf”, l’altra metà del porno clicca massimamente la categoria “lesbian”. Fuori dai portali “istituzionali”, emerge il fenomeno del porno blasfemo: roba forte e, a quanto raccontano le operatrici specializzate, ben retribuita.

E' un lavoro molto approfondito, non fate battute o strizzatine d'occhio: i numeri riportati dai giornalisti di Millennium ci dicono che un italiano su due visita normalmente siti per adulti (che formula ipocrita, dichiari tu di essere maggiorenne?) e pure il 73% dei ragazzi tra 8-16 anni (sono le statistiche del Telefono azzurro).
Significa che gli uomini di domani si stanno "educando" al sesso muscolare dei video hard, a certe pratiche (dove la donna è considerata come oggetto).
Siamo puritani, siamo vecchi?
Oltre che cattiva educazione il porno rischia di diventare una malattia che mina la salute delle persone.

Sempre in questo numero si racconta dell'evoluzione dell'industria del settore: oggi molte attrici stanno facendo fortuna grazie ad una webcam e a video "domestici" in cui mostrano la loro vita.
Perché questo, dicono i numeri, cercano le persone da questi siti online: una donna, magari la donna della porta accanto con cui fare quelle cose che hai sempre desiderato e che alla tua ragazza non chiederesti mai.
Un'ultima cosa: la statistica delle categorie più cliccate su pornhub ci dice che al centro sud si cerca molto per "italiana".

Prima gli italiani...

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