22 luglio 2018

Sbirre, di Massimo Carlotto, Giancarlo De Cataldo e Maurizio De Giovanni


Tre tra i principali autori del noir italiano si cimentano in un racconto che ha come protagonista tre donne, o meglio, tre poliziotte molto diverse tra loro che però, in un certo momento della loro esistenza, si trovano di fronte ad una scelta. Una scelta che sarà di vendetta nei confronti di coloro che le hanno portate in quella situazione: non ci troviamo di fronte a delle eroine, ma tre donne che amano o hanno amato, che hanno creduto nella divisa ma che ora la divisa le ha lasciato quel senso di delusione. Sbirre che però non dimenticano il torto subito e che sapranno odiare e vendicarsi-

Anna – Senza sapere quando di Massimo Carlotto

Anna arrivava sempre per prima. Voleva prendersi il tempo di un bagno caldo, per avere la mente libera da pensieri e preoccupazioni, quando lui avrebbe aperto la porta. Una volta ogni tre settimane saltava nel vuoto con quell’uomo che le si era conficcato nella mente e nel ventre. L’amore non c’entrava nulla. Lei lo riservava con qualche perplessità al marito, che la credeva al lavoro. Non erano solo amanti: erano complici. Anche nel sesso. Scopavano e bevevano. Bevevano e scopavano fino a stordirsi. Poi per ventuno giorni filati non sentivano il bisogno di parlarsi, vedersi, sfiorarsi. Era sempre stato così, fin dall’inizio, fin da quando lei lo aveva baciato a tradimento. Aveva voglia di un uomo e quello che l’aveva condotta all’altare non era a portata di mano. Ma, soprattutto, aveva smesso di essere un compagno di letto interessante. Lui l’aveva guardata e aveva sorriso. “Sei sicura che sia una buona idea?” aveva chiesto con quell’inconfondibile parlata del confine.

Il vicequestore Anna Santarossa ha oltrepassato da tempo il confine che separa ciò che è lecito da ciò che non lo è: da quando ha iniziato a vendere informazioni alla mafia russa, in combutta con un poliziotto di confine che è anche il suo amante.
Ecco, quel confine, che non è solo metaforico, lo supererà del tutto, quando si troverà di mezzo tra la mafia russa, che la considera una sua proprietà e gli ex colleghi, per cui cui Anna è solo una mela marcia che può anche morire. Non prima di averli condotti dal capo della banda mafiosa, che si nasconde a Roma.
Sarà proprio in quel confine, in quella zona tra legge e crimine, in quella zona geografica al confine con l'Italia dove vige una legge tutta diversa, che l'aiuterà a salvare la pelle.
«Lei aveva una carriera e un marito. Un buon tenore di vita, e un futuro destinato a soddisfazioni e delusioni come succede alla maggior parte delle persone che vivono un'esistenza scontata.Invece è venuta a cercare emozioni forti nel posto peggiore: la frontiera. Che da queste parti è doppia, quindi ancora più infida. E ora è precipitata in un abisso da cui dubito riuscirà a venir fuori .. »

Alba - La triade oscura di Giancarlo De Cataldo
Mi chiamo Sergio, ho sedici anni e sto per uccidere i miei genitori”. 
Un uomo e una donna sedevano davanti allo schermo di un computer sul quale si stagliavano il viso di un adolescente come tanti. Si trovavano in un ufficio d'angolo della Direzione Investigativa della polizia di Stato, in un palazzo arioso a vetri nel quartiere dell'Eur. Era una sera di fine marzo.L'uomo, un cinquantenne sovrappeso dagli occhi iniettati di sangue, si chiamava Paolo Petti ed era titolare dell'indagine.La donna non aveva ancora raggiunto i trenta, indossava un tailleur grigio, con una camicetta bianca e gonna al ginocchio ..

Chi sono gli haters, gli odiatori seriali che sfogano la loro rabbia, le loro frustrazioni in rete, contro quella persona, categoria di persone?
E cosa spinge alcuni adolescenti, forse i più fragili, a compiere azioni estreme, mettendo a rischio la loro vita o quella di persone accanto.
Cosa si nasconde nel web o, sotto la punta dell'iceberg, nel dark web?
Lo scoprirà Alba Doria, commissario di polizia, seguendo un'indagine tutta sua, non autorizzata dal suo capo, il dottor Petti. Uno di quei dirigenti presuntuosi che considerano le colleghe giovani come prede con cui provarci.
Paolo Petti fissava Alba con una strana intensità. C’era qualcosa di rapace nello sguardo del vicequestore. Era noto per il pessimo carattere. Ma aveva più arresti all’attivo lui dell’intera Mobile romana. Sul suo conto circolavano voci contrapposte. C’era chi lo considerava una sorta di mito della Omicidi. E chi un corrotto e un pezzo di merda. Alba non aveva ancora deciso, ma cominciava a propendere per la seconda ipotesi.”

Un'indagine che la porterà a scoprire, mettendo a rischio una carriera, un mondo di persone che si ritrovano attorno ad un forum e governato da un'entità misteriosa chiamata il maestro. Persone che odiano: che odiano non solo per insultare una persona.
Alba dovrà immergersi, nonostante i moniti del capo, dentro il dark web (vi ricordate la leggenda del Blue Whale?), alla ricerca di un falco nero e dell'identità di questo maestro.
Prima che spinga all'omicidio qualche altra persona.

Perché l'odio è una cosa seria.Odiare è un'arte.Lui sì che ne era capace. 
E come chiunque, anche nell'odio aveva delle preferenze. 
Odiava le donne. Puttane che quando gli conviene ti seguono ovunque con quegli occhi da cane umido e fedele, ma appena hai un momento di crisi, allora non vali più un cazzo. 

Odiava i politici. I magistrati. I sindacalisti. categorie che il suo furore accomunava in erbaccia con cui comporre fascine da bruciare su roghi non per forza simbolici ..
 
Odiava gli stranieri. La categoria comprendeva gente dell'est e dell'ovest, arabi e russi, gialli e neri, rossi e marroni ..

Ma Alba scoprirà quanto è dolce il sapore dell'odio sulle labbra.

Sara – Sara che aspetta di Maurizio De Giovanni
Rannicchiata nella macchina, ascoltando le folate improvvise di vento gelido che si infrangono sulle poche auto in transito lungo la strada, Sara aspetta.È quello che le riesce meglio. È stato il suo lavoro per tanti anni, aspettare con pazienza, non lasciarsi sommergere dall'onda lunga della fretta, non anticipare gli eventi per non smarrire l'obiettività dell'analisi. Freddezza, imperturbabilità, distacco.

Sara che aspetta è il prequel del romanzo “Sara al tramonto”: l'ex dirigente di quella branca dei servizio, che formalmente nemmeno esisteva, che si occupava di intercettare le persone. Sara con la sua capacità di interpretare i segnali della mimica facciale delle persone, i sussurri colti da lontano.
Sara che aveva abbandonato marito e figlio, a pochi anni, per l'amore della sua vita. L'amore vero, quel sentimento che arriva una sola volta nella vita e per qualcuno mai.
Quel sentimento che ti fa riconoscere nell'altro la persona che stavi aspettando.
Nel caso di Sara, il suo responsabile in questa unità dei servizi.

Ora in pensione, si ritrova davanti al corpo del figlio, che non vedeva da anni, morto investito da un auto. Un incidente fortuito, l'investitore non si da pace, l'ha visto all'ultimo momento, sembrava che volesse buttarsi sotto la macchina..
Ma Sara Morozzi ha bisogno di capire, anche andando incontro ad altro dolore: incontrare la compagna del figlio da cui aspettava un figlio. Tanto gelida la madre,quanto disponibile ad ascoltarla, Viola, la figlia. Quella ragazza che ora la sta facendo diventare nonna.
A lei spiega il perché di quell'abbandono. Il significato dell'amore:

«Hai detto che sei innamorata. Che significa?»Sara rivide davanti agli occhi Massimiliano. Non com'era alla fine, nel letto dell'ospedale, rinsecchito e annichilito dalla malattia, quando aveva sentito defluire la vita dalla mano che gli stringeva, ma quando lo aveva incontrato per la prima volta, seduto sulla scrivania, in mezzo a tre assistenti, che sollevava gli occhi su di lei e con un gesto lento si toglieva gli occhiali per guardarla meglio.«Significa che certe passioni,se si ha la fortuna di provarle,si riconoscono. E che si può scegliere se essere sinceri e seguirle alla luce del sole,o vigliacchi e consumarle in segreto. Ma a quelle passioni è impossibile rinunciare.»

Unendo i punti alle linee, Sara ricostruisce gli ultimi anni della vita del figlio, brillante ricercatore chimico, con qualche segreto. Tutto sembra un incidente, ma Sara è sempre una poliziotta che non crede alla fatalità.
E alla fine si trasformerà anche lei, come Anna prima e Alba poi, in una sorta di giustiziere, in un mondo che assomiglia, troppo, ad un moderno far west.

La scheda del libro sul sito dell'editore Rizzoli
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