23 ottobre 2020

La passione per il delitto 2020 – domenica 18 ottobre: storie di vecchi poliziotti

 

Matteo Lunardini, Marco Proserpio,Andrea Fazioli e Daniele Bresciani

Quarto incontro della rassegna letteraria La Passione per il delitto, con tre scrittori e i loro investigatori, tutti con una lunga storia alle spalle, presentati da Marco Proserpio

  • Daniele Bresciani, Anime trasparenti, Garzanti

  • Andrea Fazioli, Il commissario e la badante, Guanda

  • Matteo Lunardini, Al Giambellino non si uccide, Piemme

Daniele Bresciani ha una trama avvincente, protagonista è l'ispettore Miranda, nel romanzo la prima parola che pronuncia è un vaffa. Nello stesso ufficio da anni, perché aveva appeso al muro un collega.

Dario Miranda chi è?

E' un poliziottone, corpulento, con dentro un'umanità, che ho poi messo in tutti i personaggi.

Gli piace il lavoro che fa, si trova al confine tra giustizia e legalità e a volte questo confine lo supera. “Tu li difendi, questi qui?” gli dice un collega: questi qui sono gli immigrati che non fa finta che non esistano, li vede e li conosce.

Nel romanzo le donne sono vittime, ma anche personaggi capaci di cambiare le storie delle altre persone: nel romanzo uno dei luoghi è un asilo clandestino per immigrati. E' gestito da una donna, Gloria, una zona franca dai problemi della realtà.

Nel romanzo è inventato ma a Roma è stato inventato veramente un posto simile, dove i bambini non hanno nazionalità e possono giocare tra di loro.

Bambini a cui è stato insegnato di nascondersi, perché là fuori ci sono degli squali, come nell'immagine della copertina: sono loro le “anime trasparenti”.

Il 25 maggio è la giornata dei bambini scomparsi, ogni anno sono 180: è stata la scoperta di questi numeri che mi ha portato a scrivere questo libro. Bambini scomparsi, bambini che perdono i genitori, bambini che finiscono nel traffico di esseri umani.

Dal fatto di cronaca, dai suoi numeri, ho costruito una storia di fantasia.

Anche nel libro di Lunardini si parla di immigrazione: protagonista è il detective Zappa (tributo al musicista), che conosciamo in una giornata afosa.

Questo detective l'ho costruito per presentare tante storie della mia città, Milano: storie alte e storie basse. Zappa ha fatto una rapina in gioventù, è stato in galera negli anni 80 e quando è uscito ha trovato un mondo nuovo: in carcere ha potuto studiare sé stesso e la criminalità, con cui tende poi a giustificare “gli altri”, i delinquenti.

Nel libro su mescolano episodi inventati con storie vere, come quella di Lutring, il solista del mitra. Anche lui è del Giambellino, come l'autore.

Si parla della periferia ovest di Milano: la prostituzione, lo spaccio. Ma anche la storia della città, come gli episodi della resistenza, la storia dell'immigrazione, la genesi del fascismo, delle brigate rosse.

L'intreccio dei fatti si incrocia con episodi della storia del protagonista: una prima della Scala nel 77, un concerto di Frank Zappa dell'82. La prima rapina in banca fatta il 16 marzo del 1978, il giorno in cui fu rapito Aldo Moro.

Le date sono importanti: è quasi un modo di raccontare autistico, perché Zappa è ossessionato dal tempo, essendo stato in galera per anni.

Nel tempo, la criminalità è cambiata negli anni, è cambiata la prostituzione: oggi è gestita dalla criminalità di secondo livello mentre negli anni settanta era in mano a mafiosi come Turatello.

Con Andrea Fazioli andiamo all'estero, in Svizzera: protagonisti sono un ex commissario, la sua badante tunisina.

Il libro è composto da 85 racconti che, letti assieme danno l'idea di un romanzo: nasce da un racconto, in cui volevo mettere due persone completamente diverse, un poliziotto anziano che deve convivere con una badante che viene da fuori, da un'altra cultura, giovane.

Da quel racconto, ne sono venuti altri e raccontano la loro quotidianità, non sempre c'è un giallo, un delitto.

Ognuno dei due capisce chi è quando inizia ad interessarsi dell'altro: accettare l'alterità, anche il litigio, anche se ognuno dei due resta sé stesso.

La scelta del racconto è stata anche una sfida: racconto dopo racconto, settimana dopo settimana, ho imparato a conoscerli meglio. Succedeva qualcosa a loro, nel quotidiano, e succedeva qualcosa anche a me.

Sulle spalle dei protagonisti, due persone sole, c'è una grande sofferenza, che deriva dal loro passato: nei racconti però si passa dal noir, all'ironia, al dolore e alla fine le solitudini vengono colmate.

I racconti sono ambientati in vari luoghi, possono essere letti anche non in seguito: alcuni sono ambientati nella Svizzera di oggi, lontana dai luoghi comuni, è un paese fortemente multietnico. In Svizzera l'incontro con altre lingue è forte: i due protagonisti si incontrano con una umanità variegata, che ha problemi di tutti i giorni.

C'è anche il razzismo: Zaynab si deve confrontare con la paura, con la diffidenza per il diverso (per il velo che deve portare sempre), col pregiudizio anche di Robbiani, che pure ha una mente aperta. Ma se c'è speranza per un domani, sta proprio nell'incontro con gli altri.

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