Un giallo stile hard boiled ambientato nei primi mesi del dopoguerra a New York e raccontato in prima voce da una delle due protagoniste: Willowjean Parker assistente (e anche altro) dell'investigatrice privata Lilian Pentecost che, in una sorta di diario, racconta questa prima indagine cercando di essere quanto più onesta possibile, nei confronti del lettore.
Per Lilian Pentecost, Jean svolge quei compiti pratici che ci si aspetta da un'assistente: seguire le indagini sul campo, sentire i contatti coltivati nel mondo della stampa, portarla in giro per la città che non dorme mai in macchina. Ma è anche la persona che si prende cura di lei mettendola a letto quando è troppo stanca, che raccoglie le sue confidenze, forse la cosa più vicina ad una amicizia, cosa non semplice per una persona che ha tutti i giorni a che fare con delitti e assassini.
Perché Lilian Pentecost, P nel libro, soffre di una malattia degenerativa, la sclerosi multipla, che la costringe a muoversi con un bastone, le rende difficile parlare a lungo e, perciò, seguire in prima persona i casi che decide di accettare. Casi che la polizia non è riuscita a risolvere per esempio, o caso che stuzzicano la sua attenzione.
Willlowjean e Lilian, due donne che più diverse non potrebbero essere: la prima è una ex circense scappata da casa a quindici anni da un padre alcolizzato, dopo la morte della madre, fisico mascolino sotto un cascata di riccioli rossi che fa fatica a tenere a bada.
La seconda una donna ricercata nel vestire, nei suoi pratici tailleur a tre pezzi (comodi perché hanno molte tasche nel tener le cose), una frezza grigia in mezzo ai capelli e una certa empatia per i casi che riguardano donne maltrattate, che hanno subito violenza.
La prima volta che incontrai Lillian Pentecost rischiai di spaccarle la testa con una spranga. Mi avevano assegnato qualche turno di guardia presso un cantiere edile sulla West Forty-second Street.
Il loro incontro è stato per caso, in un cantiere, quasi tre anni prima dei fatti narrati in questo romanzo: erano ancora gli anni della guerra ed era normale assegnare un incarico che una volta avrebbe fatto un uomo, ad una donna. Perché gli uomini in salute se n'erano andati in buona parte oltre oceano per cercare di far fuori Hitler.
Anziché spaccarle la testa, Will riesce perfino a salvarle la vita, finendo però qualche giorno in cella, ma rimediando in compenso la fiducia della sua futura datrice di lavoro, che le dà la possibilità di un nuovo lavoro, compreso vitto e alloggio nella sua residenza a Brooklin.
«Forse ha ragione» ammise infine. «Tuttavia ho imparato a fidarmi dell’istinto. Dopo aver visto con i miei occhi la sua capacità di osservazione e azione, e avendo sentito parlare delle sue competenze peculiari ..»
Capacità di prendere delle iniziative, saper fare quello che va fatto senza valutare troppo le conseguenze, nonché una certa abilità nel lanciare coltelli e sapersi difendere in uno scontro fisico (doti imparate in tanti anni di circo).
Il primo caso che ci viene raccontato è il caso dell'omicidio Collins, la signora Abigail Collins, la vedova del magnate dell'industria Alistair, anche grazie agli appalti con l'esercito.
.. se dovessi raccontare una storia soltanto, vorrei che fosse l’omicidio Collins. Per molti versi fu un momento di svolta per entrambe. Fece cadere molte tessere del domino e mi procurò parecchie ferite, fisiche e non solo.
La signora Collins è stata trovata uccisa nella sua stanza, chiusa dall'interno, durante il ricevimento per Halloween. L'assassino l'ha colpita con una sfera e poi ha dato fuoco alla stanza.
Anni prima la famiglia Collins era finita sulle cronache per il suicidio del marito, Alistair: un suicidio le cui cause però erano rimaste ignote.
Lilian viene ingaggiata dall'amministratore dell'azienda, Harrison Wallace, che si presenta nell'ufficio assieme ai figli di Abigail, che sono anche suoi figliocci, i gemelli Rebecca e Randolph.
Wallace chiede all'investigatrice di trovare l'assassino, la polizia ha fatto tante domande, ma ancora non ha trovato niente. Chiede soprattutto molta discrezione, per il buon nome della famiglia e dell'azienda, la cui salute non è messa bene, non solo per quella morte così strana, ma anche per l'intenzione della signora Collins di smettere la produzione di armi. Per una questione di etica che però aveva mandato in fibrillazione gli azionisti.
Ma anni prima aveva fatto scalpore anche un'altra notizia, ovvero il matrimonio tra Alistair e l'allora sua segretaria, Abigail, che era rimasta incinta.
Abigail negli ultimi anni era stata avvicinata da una specie di chiromante, Ariel Balestrade: anche quella sera era presente alla festa, dove aveva organizzato una seduta spiritica in cui veniva invocato lo spirito del defunto marito, che si era perfino palesato, tramite la voce della signora Balestrade.
Belestrade era una di quei cittadini d’interesse di cui ero incaricata di individuare i nomi ogni volta che comparivano sulla carta stampata. Essendo la consulente spirituale di una piccola parte dell’élite locale ..
Personaggio interessante questa Balestrade: una “consulente spirituale” dai molti agganci nelle famiglie importanti della città, ma anche una persona che sembra conoscere molte cose, sia di Lilian che della stessa Will. E anche Lilian sembra molto interessata a lei, ma questa è una delle cose che scopriremo solo a lettura inoltrata.
L'indagine si muove su più fronte: Will e Lilian indagano sugli invitati al ricevimento, sulla situazione finanziaria dell'azienda (un filone che interessa anche la polizia a quanto pare) e poi anche sul passato di Abigail. Sembra che questa donna sia apparsa in città all'improvviso e che del suo passato si sappia poco o nulla.
Di certo non è stato il maggiordomo, come accade qualche volta nei gialli che Will ama leggere (ma nemmeno nei romanzi di Chandler l'assassino è così scontato): la coppia di domestici dei Collins racconta loro che negli ultimi tempi i rapporti tra i coniugi si erano come dire raffreddati e che era stata proprio grazie all'influenza della Balestrade che Abigail si era fatta venire gli scrupoli sugli appalti con l'esercito.
Chi ha ucciso la signora Abigail? Non il maggiordomo e nemmeno lo spirito del marito.
Rimasi seduta lì per un po’ pensando a Belestrade, a Markel e al clan dei Collins. In pratica stavo spostando le tessere del puzzle sul tavolo. Non solo non riuscivo a farle combaciare, non ero nemmeno in grado di intravedere il quadro generale.
Per comprendere chi e perché, è importante conoscere il passato dei personaggi coinvolti in questo delitto.
Partendo dalla signora Collins, nata Pratt: da dove veniva, cosa nasconde il suo passato? Altro passato da scoprire, quello di Ariel Balestrade, la consulente spirituale?
Ne viene fuori una storia di ricatti e di segreti per cui qualcuno ha pensato che valesse la pena uccidere.
Una ragnatela di ricatti che non si ferma alla sola famiglia Collins perché questo giallo in realtà nasconde più enigmi, come quella serie di delitti rimasti insoluti o archiviati come suicidi, su cui Lilian Pentecost stava portando avanti una sua indagine parallela.
E' un buon giallo, questo “La fortuna aiuta il morto”, prima di una serie, molto originale nella scelta delle protagoniste, due donne molto diverse nell'America del dopoguerra (in un periodo in cui le donne avevano sostituito i maschi nel mondo del lavoro).
Godibile la trama della storia dove, vi assicuro, non sarà facile intuire l'assassino o l'assassina tra i vari personaggi della storia, con diversi colpi di scena.
E' una sorta di battesimo, questa prima indagine: un battesimo in cui la detective “non più giovane”, Lilian, cerca di passare tutte le sue conoscenze alla giovane (e ancora emotiva) assistente, consapevole che la sua malattia un giorno le avrebbe chiesto il conto
È la sclerosi multipla a farmi stare male» dichiarò. «Se mi spingo più in là di quanto dovrei, è perché so che il mio tempo è limitato. Ecco il motivo per cui mi preoccupo della sua salute fisica ed emotiva..
La scheda sul sito di Mondadori
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