L'odio in rete cresce, perché è un odio organizzato, pianificato, che dietro ha delle persone che su quell'odio basano la loro propaganda, la loro forza.
Persone che attaccano David Puente, perché fa debunking. Persone che attaccano i giornalisti accusati di essere dei criminali.
Persone come Greg che, da Tenerife, incita all'odio, invita a spaccare vetrine, crea campagne di shitstorm.
Attenzione, non è che siccome è odio in internet è meno pericoloso. Di virtuale qui c'è poco: ne parla il professor Ziccardi, si conoscono poco gli effetti dell'odio virtuale fatto da comunità che hanno in comune solo un nemico da attaccare.
Attaccare i vaccini, i medici i governi.
O persone come Claudia Liverini, la prima infermiera che si è vaccinata: ha subito attacchi di singoli haters ma anche di gruppi organizzati, che fanno attacchi mirati.
Ma non c'è solo la galassia novax, i gruppi che inneggiano alla libertà, contro la dittatura sanitaria: “c'è il covid, ma esiste anche l'influenza .. non esiste pandemia, giornalisti terroristi”.
I gruppi social dei negazionisti sono cresciuti in questi mesi: ma quale pandemia? E' tutta una commedia per tenere il popolo italiano schiavo.
E dove il nemico sono i medici e gli infermieri, oltre ai giornalisti.
A Milano, quartiere Quarto Oggiaro, vicino all'ospedale Sacco, qualcuno ha imbrattato il murales dedicato ai vigili.
Magari le stesse persone che fanno video davanti al Sacco, dove mostrano che non arrivano ambulanze nell'ospedale. Quale pandemia, dunque? Altro che pronto soccorsi pieni. “La pagherete tutti quanti..”
Peccato che da dentro i reparti, lavorando dentro le ambulanze, la storia sia diversa.
Si è rotto il patto di fiducia tra cittadini e personale medico, per colpa di tutte le bugie e le falsità in rete.
Le ambulanze che circolano? Sono vuote, fanno solo terrorismo, non sono esseri umani.
E dagli insulti arrivano anche le aggressioni al personale del 118: personale che per il covid è morto, che per andare a raccogliere persone a casa fa turni stremanti.
Come Nicola De Giosa, infermiere a Bari al reparto di terapia intensiva: l'aver pubblicato una lettera aperta su Repubblica l'ha esposto all'odio in rete di persone che non hanno mai visto un reparto come il suo, non hanno forse mai visto una persona intubata.
Francesca Olivi è un attivista digitale, che sfrutta l'algoritmo dei social per cambiare il messaggio, spegnere il fuoco dell'odio: non commentano gli odiatori per non dar loro visibilità, commentano post con un linguaggio positivo, per far sparire i commenti pieni d'odio.
Non ci sono solo i negazionisti in piazza: ci sono anche i neofascisti, che nei mesi passati hanno organizzato manifestazioni dove si passa dalle parole ai fatti.
A Roma si trova in piazza gente come Giuliano Castellino, che si è alleato in piazza all'ex generale dei carabinieri Pappalardo, leader dei gilet arancioni.
Un ufficiale dei carabinieri assieme ad un gruppo fascista come Forza Nuova a raccontare bugie, come i corpi bruciati per non fare le autopsie.
E la sera tutti a mangiare la pizza in un locale, nonostante il coprifuoco: me ne frego, avrebbe potuto dire Castellino, orgogliosamente fascista.
Un giornalista che conosce bene questi gruppi e Paolo Berizzi: i gruppi neofascisti stanno cavalcando l'onda, hanno preso visibilità col covid, stanno tornando ad occupare le piazze. Negazionisti dell'olocausto ieri, del covid oggi.
Ogni giorno una valanga di minacce, sentirsi sotto assedio di questo rancore, di queste divisioni, di questa stagione dove il nemico è da annientare, non una persona con cui confrontarsi.
La crisi economica accentua questi fenomeni di odio dell'estrema destra: è già successo con la crisi del 2008 e sta succedendo adesso col covid, che fa crescere teorie complottistiche, secondo cui dietro la pandemia c'è un disegno di sostituzione della popolazione.
Si attaccano i medici, gli infermieri, ma si attaccano anche gli ebrei, insultati, attaccati da gruppi di neonazisti o neofascisti.
Negli ultimi mesi questi attacchi sono aumentati: ne sa qualcosa il deputato Fiano, figlio di Nedo Fiano, sopravvissuto alla Shoa.
“Fa impressione che qualcuno abbia amore o fedeltà per quelle immagini [dei lager, dei forni crematori, dei cadaveri accatastati...]”
Fiano da anni si batte per fare una legge contro la propaganda fascista o nazista: internet e i social rendono facile fare propaganda senza rispettare alcun obbligo di legge, come dovrebbe fare una rivista.
“Il fascismo non è un'idea, è un crimine”: di queste idee criminali è pieno facebook e altri mondi virtuali e anonimi.
E dietro questi gruppi persone reali, con armi reali, con odio reale, con obiettivi reali. E in rete si trova tonnellate di materiale per la radicalizzazione.
Chi si sarebbe mai sognato di vedere, davanti al Campidoglio, quella marea variopinta dei sostenitori di Trump, che poi hanno assalito, in modo organizzato, i luoghi del potere?
In America questo è successo: l'assalto al Campidoglio, deputati messi in fuga, agenti presi di mira (e agenti compiacenti). E i morti per terra.
L'America ha avuto la sua marcetta su Roma, una vergogna che difficilmente verrà dimenticata.
Le parole della violenza non rimangono in rete, raccontano i ricercatori, ma possono trasformarsi in azioni concrete: attacchi contro gli immigrati, contro i giornalisti, contro i musulmani. C'è una correlazione tra i tweet di Trump e attacchi contro persone musulmane, l'odio non rimane solo in rete.
Emblema di questo mondo i complottisti di Qanon, che sono presenti anche in Italia con follower in comune con politici di destra, da Salvini a Meloni.
Persone che credono che esista un complotto mondiale, una lobby di pedofili controlla il mondo, è il deep state.
Persone che sono convinte che tra gennaio e marzo succederà qualcosa, un arresto eclatante, tra Biden, Mattarella o del papa.
Un mondo di persone che si avvicina a queste teorie strampalate anche per colpa degli algoritmi delle piattaforme: notizie false creano maggiori interazioni, dunque “attirano” sempre più persone, facendola diventare sempre più virale. Per questo oggi Facebook e altri social si sono dotati di fact checker che filtrano e controllano i contenuti.
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