28 ottobre 2022

La marcia su Roma e la storia che si ripete in farsa

Si dice che la storia si ripete sempre due volte, la prima volta in tragedia e la seconda in farsa.

Vale anche per noi italiani, che cento anni dopo la marcia su Roma rivediamo una forza politica dichiaratamente non antifascista (e con più di qualche nostalgia col fascismo che è stato e che è) a capo di un governo.

Tranquilli: nessun fez, nessuna camicia nera, nessun manganello. O forse no, i manganelli sono pronti per sanare il dissenso in piazza contro i professionisti della violenza, come ci ha avvisati il solerte ministro dell'interno.

Ma c'è una cosa che si ripete, pari pari allora come adesso: la capacità da parte di questa destra, estrema, nel sapersi presentare come patriottica, come forza popolare, che difenderà gli interessi degli italiani che, ora, con una presidente del Consiglio donna, potranno di nuovo rialzare la testa.

Per capire il bluff non abbiamo nemmeno dovuto aspettare troppo: il regalino agli evasori, ai no vax, ai furbetti che non hanno rispettato le regole.

Mano libera alla grande e piccola impresa che non ha bisogno di lacci e lacciuoli per lavorare: chi vuole fare profitto, in qualunque modo, è ben accetto a questa destra.

Allora come adesso.

Altro che un cambio di rotta, altro che destra sociale.

Dove sta la difesa degli ultimi?

Ai voglia a dire che questi comunque rimarranno imbrigliati dalle regole europee, dalla burocrazia. Faranno in tempo a smantellare la scuola pubblica, la sanità pubblica.
... massì, proviamoli per qualche mese


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