Il 5 settembre 2010 veniva ucciso Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica: chi lo ha ucciso e perchè?
La risposta a queste domande, sta anche nella "bella politica" (raccontata a Presa diretta) che Vassallo ha messo in atto nel piccolo comune del Cilento: una politica tesa alla difesa dell'ambiente, alla sua valorizzazione, perchè questa potesse diventare fonte di reddito.
Alla faccia di quelli che dicono che non si può sempre dire di no, i no espressi dal sindaco hanno salvaguardato il parco marino, il porto, il paese.
Uno tra i pochi, nella zona, ad avere un piano regolatore che indica dove costruire e come, o meglio: anzichè costruire nel verde, rivalorizzare e ristrutturare costruzioni abbandonate.
Un comune con un depuratore (il primo comune del Cilento ad averlo) e con una raccolta differenziata porta a porta che arriva all'80%.
Le case valevano 1500 euro al metro quadro ai primi anni 90, ora, anche grazie a quei no, valgono 10000 euro: un territorio valorizzato richiama turisti e posti di lavoro, crea benessere.
"il nostro territorio è una miniera, dobbiamo solo valorizzarlo", diceva.
Per la sua politica, ben ponderata, si era creato qualche nemico: proprio quei no che hanno valorizzato il territorio, han dato fastidio a quanti, coi terreni, intendevano lottizzare per fare solo soldi.
Come a Montecorice, come a Torchiara.
Il sindaco Vassallo aveva protestato su alcuni lavori fatti male o parzialmente: la strada provinciale, alcuni lavori al porto. E poi c'era stata la questione dello spaccio sul porto, che lo aveva portato a scontrarsi, in prima persona, con degli spacciatori. Con tanto di polemiche, vere o presunte, sui carabinieri, accusati do fare poco per il controllo del territorio.
Iacona ha sentito il giornalista de Il mattino Antonio Manzo che ha seguito da vicino il caso: ne è venuta fuori una storia che parla di lottizzazioni, in altri paesi vicini.
Di una di queste, la lottizzazione a S. Nicola in mare a Montecorice, si sarebbe parlato ad una cena, a Vallo della Lucania: un affare di 35 milioni di euro. Un progetto le cui carte sono state acquisite dal comune e su cui Vassallo si era opposto. Come si sarebbe opposto ad un'altra, quella di Melaro, sui terreni del costruttore Gerardo Lembo, e su cui giravano lettere anonime, critiche del progetto.
Lettere anonime dietro cui ci sarebbero episodi di minacce e pressioni, nei confronti degli autori (il consigliere Francesco Malzone, l'ex presidente del consiglio comunale Giovanni Romito), da parte dei signori Damiani, di Montecorice.
A questo ci si riduce, in questo pezzo di paese che è ancora Italia: le denunce e le critiche contro progetti di lottizzazione devono essere fatti in forma anonima, e chi le fa rischia pure le minacce.
"In questi paesi, le sorti urbanistiche del comune sono decise da un gruppo d'affari ristretto ", racconta a Iacona un consigliere di opposizione, l'ex sindaco di Montecorice.
Vassallo si sarebbe opposto a questi progetti, uno stupro alla bellezza del territorio. E forse Vassallo, come presidente del parco, vi si sarebbe opposto.
Iacona è poi andato ad Agropoli a sentire l'avvocato Morrone, dello stesso partito di Vassallo (il PD), una delle ultime persone ad averlo visto vivo.
Sentiva la pressione sul Cilento, da parte di gente con tanti soldi: gente che intende mettere le mani sul territorio, a Pollica come ad Agropoli, l'ex perla del Cilento.
Paese cui nessuna collina, nessuna zona verde è stata risparmiata da case abusive o costruite senza il rispetto dell'ambiente (specie negli anni 70-80), se si esclude la zona dentro il Parco del Cilento. In attesa di un piano regolatore aggiornato, i privati continuano a costruire.
E forse, tolto Vassallo di mezzo, sarà più facile entrare sul territorio.
Il sindaco di Agropoli (anche lui PD), intervistato da Iacona, si è detto favorevole ad iniziative come il campo da golf, o il club Mediterranee: un'altra filosofia rispetto al sindaco pescatore per cui la difesa del territorio non deve essere la sua mummificazione. Perchè questa non porterebbe ricchezza, alle persone. In contrasto con quanto fatto a Pollica.
Le telecamere sono andate a Torchiara, paese a pochi chilometri, dove questa filosofia del territorio ad uso e consumo per costruire ha portato a diverse lottizzazioni, colline disboscate dagli ulivi: si è costruito senza preservare il territorio, fino alla riva del mare e si continua a costruire.
"Qui vincono le amicizie, i potentati locali", ti dicono.
Ma lo sanno i dirigenti dei partiti a Roma, quelli che parlano della difesa del territorio, chi sono i loro amministratori locali?
E' poi venuto fuori un brutto risvolto: il suo vicesindaco aveva mandato una mail alla segreteria di Veltroni e all'attenzione dell'onorevole Bettini, per sponsorizzare la candidatura di Vassallo in parlamento.
Sarebbe stato bello, portare la sua "bella politica a Roma": ma questa mail non ha ricevuto risposta.
Solo una risposta del tipo "mandi il cv e il suo book fotografico".
Il Partito Democratico, racconta il fratello, non l'ha mai favorito e anzi l'ha sempre osteggiato.
Il partito dei De Luca, dei Bassolino. E anche dei Veltroni.
L'amico Valiante, commentava amaramente come la bella politica non arriva a Roma, ma anche che "noi che viviamo sul territorio abbiamo il diritto di sapere perchè è stato ucciso Angelo Vassallo".
Una storia di droga, probabilmente, ma un omicidio intenzionale che ha dietro i troppi interessi per mettere le mani su un territorio bellissimo. Una risorsa per il paese.
Vassallo, in quella terra di mezzo tra potere criminale e richiesta di legalità, aveva capito prima degli altri quale sarebbe stata l'entita dell'affare della droga, verso le coste del Cilento. Aveva capito come sarebbe cambiata la sua città, diversa da come lui l'avrebbe voluta.
La risposta a queste domande, sta anche nella "bella politica" (raccontata a Presa diretta) che Vassallo ha messo in atto nel piccolo comune del Cilento: una politica tesa alla difesa dell'ambiente, alla sua valorizzazione, perchè questa potesse diventare fonte di reddito.
Alla faccia di quelli che dicono che non si può sempre dire di no, i no espressi dal sindaco hanno salvaguardato il parco marino, il porto, il paese.
Uno tra i pochi, nella zona, ad avere un piano regolatore che indica dove costruire e come, o meglio: anzichè costruire nel verde, rivalorizzare e ristrutturare costruzioni abbandonate.
Un comune con un depuratore (il primo comune del Cilento ad averlo) e con una raccolta differenziata porta a porta che arriva all'80%.
Le case valevano 1500 euro al metro quadro ai primi anni 90, ora, anche grazie a quei no, valgono 10000 euro: un territorio valorizzato richiama turisti e posti di lavoro, crea benessere.
"il nostro territorio è una miniera, dobbiamo solo valorizzarlo", diceva.
Per la sua politica, ben ponderata, si era creato qualche nemico: proprio quei no che hanno valorizzato il territorio, han dato fastidio a quanti, coi terreni, intendevano lottizzare per fare solo soldi.
Come a Montecorice, come a Torchiara.
Il sindaco Vassallo aveva protestato su alcuni lavori fatti male o parzialmente: la strada provinciale, alcuni lavori al porto. E poi c'era stata la questione dello spaccio sul porto, che lo aveva portato a scontrarsi, in prima persona, con degli spacciatori. Con tanto di polemiche, vere o presunte, sui carabinieri, accusati do fare poco per il controllo del territorio.
Iacona ha sentito il giornalista de Il mattino Antonio Manzo che ha seguito da vicino il caso: ne è venuta fuori una storia che parla di lottizzazioni, in altri paesi vicini.
Di una di queste, la lottizzazione a S. Nicola in mare a Montecorice, si sarebbe parlato ad una cena, a Vallo della Lucania: un affare di 35 milioni di euro. Un progetto le cui carte sono state acquisite dal comune e su cui Vassallo si era opposto. Come si sarebbe opposto ad un'altra, quella di Melaro, sui terreni del costruttore Gerardo Lembo, e su cui giravano lettere anonime, critiche del progetto.
Lettere anonime dietro cui ci sarebbero episodi di minacce e pressioni, nei confronti degli autori (il consigliere Francesco Malzone, l'ex presidente del consiglio comunale Giovanni Romito), da parte dei signori Damiani, di Montecorice.
A questo ci si riduce, in questo pezzo di paese che è ancora Italia: le denunce e le critiche contro progetti di lottizzazione devono essere fatti in forma anonima, e chi le fa rischia pure le minacce.
"In questi paesi, le sorti urbanistiche del comune sono decise da un gruppo d'affari ristretto ", racconta a Iacona un consigliere di opposizione, l'ex sindaco di Montecorice.
Vassallo si sarebbe opposto a questi progetti, uno stupro alla bellezza del territorio. E forse Vassallo, come presidente del parco, vi si sarebbe opposto.
Iacona è poi andato ad Agropoli a sentire l'avvocato Morrone, dello stesso partito di Vassallo (il PD), una delle ultime persone ad averlo visto vivo.
Sentiva la pressione sul Cilento, da parte di gente con tanti soldi: gente che intende mettere le mani sul territorio, a Pollica come ad Agropoli, l'ex perla del Cilento.
Paese cui nessuna collina, nessuna zona verde è stata risparmiata da case abusive o costruite senza il rispetto dell'ambiente (specie negli anni 70-80), se si esclude la zona dentro il Parco del Cilento. In attesa di un piano regolatore aggiornato, i privati continuano a costruire.
E forse, tolto Vassallo di mezzo, sarà più facile entrare sul territorio.
Il sindaco di Agropoli (anche lui PD), intervistato da Iacona, si è detto favorevole ad iniziative come il campo da golf, o il club Mediterranee: un'altra filosofia rispetto al sindaco pescatore per cui la difesa del territorio non deve essere la sua mummificazione. Perchè questa non porterebbe ricchezza, alle persone. In contrasto con quanto fatto a Pollica.
Le telecamere sono andate a Torchiara, paese a pochi chilometri, dove questa filosofia del territorio ad uso e consumo per costruire ha portato a diverse lottizzazioni, colline disboscate dagli ulivi: si è costruito senza preservare il territorio, fino alla riva del mare e si continua a costruire.
"Qui vincono le amicizie, i potentati locali", ti dicono.
Ma lo sanno i dirigenti dei partiti a Roma, quelli che parlano della difesa del territorio, chi sono i loro amministratori locali?
E' poi venuto fuori un brutto risvolto: il suo vicesindaco aveva mandato una mail alla segreteria di Veltroni e all'attenzione dell'onorevole Bettini, per sponsorizzare la candidatura di Vassallo in parlamento.
Sarebbe stato bello, portare la sua "bella politica a Roma": ma questa mail non ha ricevuto risposta.
Solo una risposta del tipo "mandi il cv e il suo book fotografico".
Il Partito Democratico, racconta il fratello, non l'ha mai favorito e anzi l'ha sempre osteggiato.
Il partito dei De Luca, dei Bassolino. E anche dei Veltroni.
L'amico Valiante, commentava amaramente come la bella politica non arriva a Roma, ma anche che "noi che viviamo sul territorio abbiamo il diritto di sapere perchè è stato ucciso Angelo Vassallo".
Una storia di droga, probabilmente, ma un omicidio intenzionale che ha dietro i troppi interessi per mettere le mani su un territorio bellissimo. Una risorsa per il paese.
Vassallo, in quella terra di mezzo tra potere criminale e richiesta di legalità, aveva capito prima degli altri quale sarebbe stata l'entita dell'affare della droga, verso le coste del Cilento. Aveva capito come sarebbe cambiata la sua città, diversa da come lui l'avrebbe voluta.
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