"Il fuoco parla una sua lingua", e Jack Wade, perito della California Fire and Life, un'assicurazione nel settore vita e immobiliare, lo conosce molto bene. Perchè Jack è stato un poliziotto proprio nel dipartimento incendi, prima di venire sbattuto fuori dalla polizia per una storia di falsa testimonianza e per aver voluto proteggere un testimone durante un processo.
Nessuno meglio di Jack ne sa interpretare i segni che lascia sul terreno, sui mobili, sui muri, sulle persone: come si sviluppa, quali le cause accidentali e quali le modalità con cui inscenare un incidente per cui chiedere i danni all'assicurazione.
E oggi è proprio Jack che, per conto del suo capo, Billy Hayes dell'ufficio sinistri, deve stilare una perizia sul rogo in una villa nella contea di Orange County, in cui è anche morta una donna, la moglie del proprietario di casa.
Un immigrato russo, Nicky Vale, alias Dazjatnik Valesin, che non perde tempo nel chiedere all'assicurazione il rimborso per la villa e i preziosi mobili di cui lui è collezionista.
Questo comportamente insospettisce Jack che, nonostante relazione dell'ufficio dello sceriffo (un pò frettolosa forse) parli di morte e incendio accidentali.
Non convinto da questa versione e dell'idea invece che nel lavoro, come nella vita d'altronde, si debba sempre fare al meglio il proprio lavoro, Jack inizia ad interrogare ciò che resta dell'incendio, a parlare "la lingua del fuoco". Arriva a stilare una perizia del tutto opposta: altro che accidentale, la donna sarebbe stata uccisa e l'incendio serviva a coprire i debiti che questo Nicky, un immobiliarista dagli affari poco trasparenti, ha fatto negli anni.
"Ci sono tre motivi alla base di un incendio doloso: folia, vendetta e denaro. E il principale e il denaro".
Ma, attenzione, nulla è come appare. Come dietro le ceneri del fuoco (il pasto dell'alligatore affamato, come lo chiamano gli esperti) si può nascondere una verità diversa (come si è sviluppato il fuoco), anche dietro le persone e le storie si può nascondere una realtà ben lontana dalle apparenze.
Qui la maestria di Winslow la fa da padrone: come nei migliori libri di Forsyth, Winslow è capace di raccontarti, senza appesantire mai la lettura, della bolla immobiliare in California, nata dal boom di richieste abitative e dalle catastrofi naturali. Della mafia russa usata dal Kgb per inquinare l'economia americana.
Di un ex spione, che, nell'arco di una sola generazione, passa dalla guerra afgana al voler abbracciare il sogno americano, fare un sacco di soldi, e fregare tutta l'organizzazione mafiosa in terra d'america (l'Organizatsya) e il suo codice di comportamento , lo Vorovskoj Zakon, per farsi un suo esercito. Passare dal'inferno delle carceri russe, al sole della California.
Un libro che sa essere al tempo stesso analitico, come un libro di storia, e adrenalitico, quando ti inchioda alle pagine senza lasciarti scampo.
Un libro che sa essere al tempo stesso analitico, come un libro di storia, e adrenalitico, quando ti inchioda alle pagine senza lasciarti scampo.
Nemmeno le pagine dove l'autore racconta di come si sviluppa un incendio, degli acceleranti, dei segni che lascia sul terreno, sono meno scorrevoli nella lettura di questo giallo avvincente e pieno, nella seconda parte, di colpi di scena.
Nulla è come sembra: e Jack, che in questa inchiesta non è riuscito ad esserne distaccato ma ha commesso l'errore di farne una questione personale contro Nicky, lo imparerà a sue spese, quando si renderà conto di essere stato usato. E anche il lettore imparerà quando possano essere profonde le radici della mafia dentro l'economia (anche quella americana, sì), quali le nuove frontiere del crimine.
Una storia di fuoco, vita e tanto sangue.
La scheda sul sito di Einaudi.
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Technorati: Don Winslow
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