26 maggio 2014

Paolo Borsellino – il magistrato che aveva visto la trattativa muoversi in diretta

Cosa aggiungere alla storia del giudice Paolo Borsellino? Travaglio nel suo spettacolo ha raccontato del depistaggio messo in atto da pezzi dello stato per imboccare la facile pista di Scarantino. Dell'ipotesi che l'amico frraterno di Falcone sia stato ucciso perché, avendo saputo dai Ros (Mori e De Donno) della trattativa, si sarebbe messo di mezzo.
Che raccontare ancora? Il suo suo senso dello stato, delle istituzioni e l'importanza del rispetto delle leggi.
Lo racconta egli stessi agli studenti:

"Se il mio vicino, il mio contraente, non mi paga, io devo essere in condizione di rivolgermi ad un giudice che lo condanni a pagare e che mi assicuri la possibilità di riprendermi quello che gli ho dato, di eseguire le esecuzioni immobiliari, pignoramenti e così via. Quando tutte queste cose non funzionano, cioè quando tutto questo clima di reciproca fiducia non viene assicurato dallo Stato, non funzionano perché la società civile non è ben vigilata dalla presenza pesante dello Stato; quando, nel caso di controversie nascenti tra le parti, lo Stato, con un'amministrazione della giustizia che è allo sfascio o inefficiente, non assicura la possibilità di risolvere pacificamente queste libere contrattazioni, allora, se esiste, se storicamente si è formata un'orgazzazione criminale in grado di assicurare qualcosa del genere, un surrugato di questa fiducia che lo Stato deve poter assicurare a tutti i cittadini, ecco che queste organizzazioni traggono forza, perché un surrugato di questa fiducia l'organizzazione criminale di tipo mafioso riesce ad assicurarlo. [..]Io posso rivolgermi a taluno al quale pagherò una tangente, un pizzo; in realtà mi da un servizio, mi protegge, nel senso che assicura che la mia fabbrica non sarà oggetto di attentati o non mi faranno ruberie o qualcosa del genere. La mafia nasce, si presenta, come qualcosa che assicura questi servizi. Naturalmente questi servizi non li può presentare a tutti perché per dare a uno deve togliere all'altro. Mentre la fiducia che lo Stato dovrebbe garantire - evidenziò Borsellino - riguarda imparzialmente tutti i cittadini, la fiducia che distribuiscono le organizzazioni criminali è una fiducia a somma algebrica zero perché, per fare il vantaggio di uno, le organizzazioni criminali devono fare necessariamente lo svantaggio dell'altro".
L'assenza dello stato, nell'assicurare i diritti ai cittadini, rafforza le mafie. Sono cose che diceva, invano, già Dalla Chiesa dieci anni prima.



Paolo Borsellino è uno dei magistrati citati da Antonella Mascali nel suo ultimo saggio “Vi aspettavo” .

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