10 maggio 2014

La mia prima indagine con Montalbano

La mia prima indagine con Montalbano è stata col libro “La gita a Tindari”.
Devo confessare che ho conosciuto Salvo Montalbano non dai libri di Camilleri, ma dopo che in Rai andarono in onda i primi due episodi con protagonista il commissario di Vigata.

Sono rimasto folgorato, da questo investigatore così anticonformista, così diverso dagli altri personaggi televisivi: ho voluto allora leggermi tutti i suoi libri, a cominciare appunto da La gita a Tindari.

Che fosse vigliante, se ne faceva capace dal fatto che la testa gli funzionava secondo logica e non seguendo l'assurdo labirinto del sogno, che sentiva il regolare sciabordio del mare, che un venticello di prim'alba trasiva dalla finestra spalancata”.

Un giallo che parte da un primo omicidio di un giovane, ucciso davanti casa. Come faceva a campare questo Nené, che aveva la casa piena di oggetti elettronici di ultimo modello, un'auto di lusso in garage e un lavoro come consulente informatico?
Un omicidio passionale, forse. Perché il picciotto era pure un dongiovanni. Forse un marito geloso ..
Nello stesso stabile spariscono due anziani signori, i coniugi Griffo, di ritorno da una gita a Tindari.
Il vecchio capomafia, don Balduccio Sinagra, gli lancia un messaggio che solo un siciliano verace come Salvo può intepretare. Il nipote Masino, braccato dalle forze dell'ordine, vorrebbe costituirsi. Nipote che fa parte di un'altra mafia, che spara senza guardare in faccia a nessuno, mentre quelli della generazione di don Balduccio “sapevamo quale era la linea che separava l'uomo dalla vestia”.


Il caso si presenza complicato, perché complicato risalire alle ragioni dei delitti (nel frattempo i coniugi Griffo sono ritrovati cadaveri, giustiziati con un colpo alla nuca). Complicato anche per la bestalità della natura dei delitti. Nené Sanfilippo aveva raccontato la sua storia in un romanzo diario, con protagonisti dei robot. Robot che pensano come noi, che amano come noi. Robot che vengono smontati per sostituire altri robot rotti.
Una storia di amore, ma anche di orrore, di una mafia che nel nuovo secolo usa internet, è globalizzata, non si ferma davanti a nessuno scrupolo morale.

"Autocontrollo? Mancanza di sensibilità. No, certamente la ragione era più semplice: la differenza d'età. Lui era un cinquantino e Mimì un trentino. Augello era già pronto per il 2000 mentre lui non lo sarebbe mai stato. Tutto qua.
Augello sapeva che stava naturalmente trasendo in un'epoca di delitti spietati, fatti da anonimi, che avevano un sito, un indirizzo su Internet o quello che sarebbe stato, e mai una faccia, un paro d'occhi, un'espressione. No, troppo vecchio oramà".
Ad aiutare le indagini, l'aiuto della svedese Ingrid, le meditazioni sotto un ulivo saraceno, le capacità informatiche di Catarella e il non pentimento di un “innominato”.
Un giallo che è anche commedia, dove si racconta un mondo siciliano fatto di silenzi e sguardi, di personaggi unici, non solo quelli principali, ma anche quelli che fanno da sfondo alla storia.


Un romanzo dove la scoperta del intreccio giallo si associa al piacere della lettura, elegante, colta, divertente. Come i dialoghi tra il commissario e Catarella:
“Ca quali affari e affari. Littre di pilo sono”“Non ho capito”.Arrosì Catarella.“Sono littre comu a dire d'amori, ma ...”“Va bene, ho capito. E in quei dischetti?”.“Cose vastase, dottori. Mascoli con fimmine, mascoli con mascoli, fimmine con fimmine, fimmine con armali ...”La faccia di Catarella pareva pigliasse foco da un momento all'altro.“Va bene Catarè. Stampameli”.“Tutti? Fimmine con omini, omini con omini ...”.
Per i venti anni di Montalbano, Sellerio ha deciso di riproporre in edizione speciale tutti i romanzi, a cominciare dal primo “La forma dell'acqua”:
Lume d'alba non filtrava nel cortiglio della «Splendor», la società che aveva in appalto la nettezza urbana di Vigàta, una nuvolaglia bassa e densa cummigliava completamente il cielo come se fosse stato tirato un telone grigio da cornicione a cornicione, foglia non si cataminava, il vento di scirocco tardava ad arrisbigliarsi dal suo sonno piombigno, già si faticava a scangiare parole.
Ma questa è un'altra storia .. Buon compleanno Salvo!

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