28 dicembre 2017

Finito un Gentiloni se ne farà un altro?

Doveva essere solo un intermezzo tra la batosta del referendum e le elezioni da rinviare (per evitare altre batoste), invece il presidente del Consiglio Gentiloni è diventato quasi una sicurezza.
Non solo è durato, ma potremmo anche ritrovarlo a capo del prossimo governo delle larghe intese.
Che, probabilmente, proseguirà nel cammino intrapreso nel 2013 con Letta per le famose riforme della Costituzione, per rendere il paese più efficiente, perché "la sicurezza nazionale viene messa a rischio da un sistema che rallenta le implementazione delle decisioni".
Così parla il ministro Calenda, che pure ha dimostrato di saper e voler risolvere i problemi (come in Sardegna, nella vicenda Alcoa).
Peccato che parli come un manager e che, invocando la Costituente si dimentichi che la Costituente del 1946 fu votata dagli italiani. Furono gli elettori che scelsero i costituenti, le migliori menti del paese, non i saggi scelti da re Giorgio.

La Costituzione è uno strumento per frenare il potere dei sovrani e (in seconda battuta) dell'esecutivo.
A questo servono le Costituzioni.
L'impressione che ho quando sento parlare di nuova costituente, riforma della Costituzione, è che si voglia in realtà trasformare il modello da parlamentare a ultra presidenziale, senza nemmeno i contrappesi.
Governare senza dover rispondere a nulla, nemmeno agli elettori che firmano una cambiale in bianco e che non hanno diritto a ficcare il naso nelle scelte (tipo la nomina di persona condannate o invischiate nei fatti di Genova) o nei capitoli di spesa.

Sento parlare in questo momento Gentiloni che, dopo aver ricordato ai giornalisti la situazione in Italia, migliorata in questi ultimi anni e auspicandosi che la prossima campagna elettorale non sia basata sulle prossime promesse o sulla paura.
Ma, purtroppo, è quello che è successo l'anno scorso.
E' quello che succede oggi quando si parla di lavoro, crescita del PIL, della fiducia. 
Dalle promesse di Berlusconi sul reddito di dignità, alle promesse di Di Maio che parla di 50 miliardi da trovare tagliando gli sprechi per una banca pubblica di investimenti.
Cosa succederà dopo marzo?
La soluzione Gentiloni bis è molto più probabile e lo diventa sempre di più ogni volta che viene smentita.
E ci ritroveremo nuovamente nella situazione della primavera 2013.
Con alcune leggi sui diritti civili in più, con delle leggi che sarebbero servite in meno (una vera legge contro la corruzione, una legge sul conflitto di interessi) e con delle riforme sul groppone che ci dovremo tenere (e che hanno causato forti tensioni sociali).
Il lavoro, la scuola, il welfare, il meccanismo dei sussidi.
E, probabilmente, una futura missione militare in Niger, sul tema dell'immigrazione dai paesi africani verso l'Europa.
Senza capire che l'unica soluzione e creare condizioni affinché la gente non abbandoni la propria terra, non creare lager o solo controlli alle frontiere.

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