Incipit (che trovate qui)
Mi stavo ancora riprendendo dal fatto di essere morto e, lasciatemelo dire, si trattava di un ritorno in piena regola.Sono morto due volte in ospedale, dopo essere stato accoltellato, e l’ultima cosa che ricordo prima del risveglio dalla morte è che Leonard era lì, a ingozzarsi di biscotti, mentre attendeva che mi riprendessi. A dire il vero ero sveglio, ma riuscivo a tenere gli occhi aperti appena quanto bastava per vedere lui. Mi sentivo alla deriva su una barca lenta diretta verso il nulla, con un bastone infilato nel pisello. Che poi si è rivelato essere un catetere, solo che a me sembrava un bastone. E pure bello grosso.Medici e infermieri mi avevano salvato dal fosso immenso e oscuro, e quando tornai in superficie non fu a Gesù che dissi grazie. Ringraziai lo staff di medici, i loro anni di preparazione, le loro enormi capacità. Ho sempre immaginato che, se fossi stato un dottore e avessi salvato la vita a qualcuno, e quel qualcuno si fosse risvegliato e avesse detto «grazie Gesù», gli avrei infilato un paio di pinze su per il culo e gli avrei detto di provare a vedere se Gesú poteva tirargliele fuori.Morale della favola, ero tornato. Mi ci volle qualche mese per rimettermi in sesto, ma alla fine ci riuscii quasi del tutto, e ormai ero praticamente autonomo. Avevo perso qualche chilo mentre facevo la dieta del tubo-in-gola (non lo stesso tubo che era nel mio uccello, mi preme specificarlo), ma negli ultimi tempi ero tornato in gran forma. Sentivo di poter sollevare due quintali e mettere al tappeto un gorilla incazzato, anche se forse non in uno scontro leale.
Bentornato Hap!
Ci eravamo tanto preoccupati di non
vederti più, dopo quel finale tragico in Honky
Tonk Samurai ..Come avrebbe fatto tuo fratello Leonard (un
fratello con la pelle un po' scura) a far andare avanti la l'agenzia
investigativa (che poi sarebbe di Brett, ma lasciamo perdere)?
Eccoli qua, invece: Hap e Leonard sono
tornati sono di nuovo insieme e questa volta se la dovranno cavare da
soli o quasi perché Brett (e anche la figlia Chance) si sono prese
una brutta influenza.
Una mattina, terminate tutte le
elucubrazioni (che trovate nell'incipit) sulla sua doppia morte e
ritorno alla vita, sull'influenza di Brett e sul crisi amorosa
dell'amico Leonard (che si era mollato col suo fidanzato
John), all'agenzia bussa una signora di colore “con un'ampia maglia
verde e delle pantofole rosa”.
In cerca dei due neri che ogni tanto,
dalla casa di fronte, vedeva entrare in quella specie d'ufficio (l'ex
poliziotto Marvin e Leonard): per l'incarico proprio di due neri
avrebbe bisogno, perché si tratta di andare a ficcare il naso nelle
case popolari di Camp Rapture.
.. guidai fino a Camp Rapture. Non era distante da LaBorde, e le case popolari sembravano un luogo dove i sogni si suicidavano e la speranza la prendeva nel culo.
Un “buco di merda”, così lo
chiama la donna, dove il figlio è stato ucciso. Un caso su cui i
poliziotti di quel dipartimento non sembrano averci investito tante
energie.
Per questo Louise si è rivolta a loro:
dovranno andare a parlare con questo possibile testimone, una persona
che avrebbe visto qualcosa legato all'omicidio del figlio:
- D'accordo. Mi dica di cosa dobbiamo parlare, io e questo tizio. A parte l'omicidio, intendo. Avrò bisogno di dettagli. Dovrò parlare anche con la polizia.
Lei scosse la testa. - Non mi piace questa cosa. Le ho detto che ci ho già parlato io. Merda. Sono quasi certa che siano stati loro.
Benvenuti nel lato sbagliato
dell'America, Camp Rapture: un posto dove non si è troppo
abituati a vedere girare un bianco come Hap e nemmeno ad uscire fuori
da quel ghetto, dove fin da bambini si è abituati al peggio della
vita. Spaccio, droga, violenza, emarginazione
- L'East Texas non è mai stata la terra delle grandi occasioni, per le persone di colore.
- Non lo è mai stata per nessuno. A meno che tu non sia un dottore, un avvocato o uno spacciatore. Ma essere nero e povero non significa dover per forza vivere nelle case popolari e farti tormentare da qualche delinquente del cazzo con un cuffietta in testa. Io vivo dove mi pare.
Jamar, il figlio di Luise,
è stato trovato morto a Camp Rapture, ma Hap e Leonard si riescono a
capire cosa ci facesse in quel posto, come ci è arrivato. E perché
sia stato ucciso: il testimone che avrebbe visto qualcosa, Timpson
Weed, racconta di un pestaggio da parte dei poliziotti.
Jamar aveva cercato di difendere la
sorella Charm fermata da una pattuglia di agenti con un
pretesto e portata in centrale. Qui, gli stessi agenti, l'hanno
umiliata tenendola legata ad un termosifone coi pantaloni calati ..
Jamar aveva iniziato a seguire i
poliziotti, fotografarli: per questo è stato ucciso? Vero che da
persone stupide e ottuse (come sembra siano gli agenti di Camp
Rapture) non puoi aspettarti comportamenti coerenti, ma c'è
qualcosa, in questo racconto, che non torna.
L'inchiesta sulla morte di un ragazzo
di colore, che non interessa a nessuno, nemmeno alla polizia, diventa
un viaggio nel quartiere ghetto, dove i nostri due investigatori
devono usare le mani coi ragazzi per farsi rispettare. Dove
incontrano Reba una ragazzina con la lingua lunga, che Leonard
battezza (non troppo benevolmente) “fottuto vampiro nano di
quattrocento anni”.
E dove l'unico locale della zona si
chiama solo “Locale”, dove l'ultimo bianco che si è
presentato è stato scotennato dagli indiani nel '700. Posto
simpatico eh?
Viene fuori una verità, difficile da
dimostrare, che parla di poliziotti sporchi, che usano la divisa per
portare avanti i loro traffici, di incontri clandestini di boxe nella
vecchia segheria in collina e anche di incontri tra cani. Incontri
che si concludevano con la morte di questi animali gettati nel
laghetto pieno di segatura. I cuccioli arrugginiti, per il colore che
prendevano quando tornavano a galla:
… state attenti mentre scavate. Tutti i maledetti pezzi grossi della città sono collegati a loro, in un modo o nell'altro. Sono tutti impegnati a farsi un culo a vicenda, e se cercate di mettervi in mezzo farete la fine di un cucciolo arrugginito.
Proprio visitando questo luogo abbandonato e triste di giorno, ma affollato di notte, i due si imbattono in due componenti della squadra di poliziotti che potrebbero aver pestato Jamar: Sheerfault e la sua ombra, Bobo. Il primo è un poliziotto che, una volta, ha battuto Leonard in un combattimento, ma ai punti.
Il secondo non è un poliziotto e ha un
approccio semplice alla vita ("mi piace picchiare"): una
mente non proprio brillante visto "che è stato investito da
un camion cinque anni fa e non è che anche allora fosse una mente
eccelsa; ma ha spento un bel po' di lucine nella sua testa".
- Secondo me la madre di Bobo rimpiange di non averlo soffocato con il suo orsacchiotto quando era piccolo, - dissi.
Il trio dei poliziotti sporchi su
chiude con Coldpoint, bello come un divo e anche abbastanza furbo ma
mandare avanti gli altri due per i lavoro sporchi.
Per scoprire cosa si nasconde dietro la
morte di Jamar e soprattutto cosa succede nella vecchia segheria, Hap
e Leonard dovranno girare tra i ragazzi del ghetto, anche quelli che
girano con una cuffietta da doccia per farsi fighi.
Come in tutte le avventure del duo, non
mancheranno le botte, verranno perfino rapiti due volte nella notte e
dovranno anche prendersi a botte tra di loro, pur di sopravvivere.
Certo, sono passati più di vent'anni
dalle prime avventure e la stanchezza inizia a farsi sentire: l'età,
ma anche tutti i pensieri per le storie del passato, per le cose che
Hap, in particolare, il più riflessivo dei due, ha dovuto fare ma
che non avrebbe mai voluto. Ora non è più solo, ha una compagna,
Brett, una figlia Chance (che pure vorrebbe lavorare con loro),
perfino un cane, Buffy, golosa di gelato alla vaniglia.
La realtà mi stava venendo addosso solo ora che avevo tempo di rilassarmi e assorbire tutto. Ero stato prelevato due volte in una notte e tenuto sotto tiro, e le sensazioni che avevo rimosso dopo essere tornato dal regno dei morti si erano risvegliate. Tremai un po'. Avevo affrontato cose peggiori di quei due teppisti, e più di una volta, ma in quel momento mi cadde tutto addosso: loro due e tutte le cose che avevo fatto e che non avrei dovuto fare.
Molto più affilato e diretto del
precedente, nei dialoghi feroci, nelle battute velenose, Bastardi
in salsa rossa è un racconto dell'America
dell'emarginazione, quella che non si vede, nei film o in
televisione. La parte sbagliata di un paese che sembra rimasto alle
regole e alle leggi del secolo passato (la segregazione,
l'emarginazione), un paese che non è affatto “the land of
opportunity”.
Quella parte del
paese che forse è rassegnata a vedere le cose destinate a non
cambiare, a confrontarsi col male tutti i giorni. Come succede alla
fedele coppia di investigatori dell'East Texas, Hap e Leonard. Due
veri duri, ma con un cuore grande!
- Siamo davvero una bella coppia di duri, - disse Leonard.
- Cerca duri nel vocabolario e sotto la definizione troverai la nostra fotografia.
- Esatto, - disse Leonard. - Io però sono un duro che adesso ha bisogno di riposare per qualche giorno, cagare un po' di sangue e farsi curare le costole. E forse rimpiantarsi un paio di parti bioniche.
- Ho anche io i miei problemi di salute.
- Amico, sei riuscito a sfuggire alla mia presa, - disse Leonard. - Davvero cazzuto.- Dici?
- Adesso tocca a te farmi un complimento, - disse Leonard.
- Sai cadere bene, risposi.
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