04 dicembre 2017

Un anno dopo

Un anno dopo il referendum sulla grande riforma costituzionale renziana, che lezione abbiamo imparato?
Leggendo le dichiarazioni dei candidati al voto prossimo futuro, molto poco.
L'ex presidente rivendica tutte le sue riforme, a cominciare dal jobs act (e il milione di posti di lavoro).
Tralasciando quelli che dovrebbero stare dall'altra sponda politica (mi riferisco al centro destra più o meno berlusconiano salviniano): a sinistra hanno imparato qualcosa dal voto dello scorso 4 dicembre?
Ieri i "partitini" a sinistra del PD si sono riuniti in una nuova formazione, "Liberi e uguali" un nome che richiama uno dei massimi principi della nostra Costituzione. A parlare di fronte alla platea il presidente del Senato Grasso, ma poco oltre le prime file c'erano i molti volti noti della sinistra passata, gente che ha già avuto incarichi di governo, da Bersani a Vendola.
Se riusciranno ad evitare che questa nuova formazione sia la solita fusione a freddo, mettendoci dentro quelle energie nuove emerse dalla scorsa campagna referendaria, forse avremo qualcosa di nuovo a sinistra.
Non solo gente che usa slogan di sinistra.
A Firenze Tomaso Montanari (che assieme ad Anna Falcone è stato una delle colonne dei comitati per il no) si è detto molto scettico di questa operazione, calata dall'alto, con un leader rassicurante come Pietro Grasso.

Riuscirà Grasso ad intercettare il voto delle persone nauseate da questa politica, che ha bisogno solo di capire se c'è ancora spazio per difendere gli esclusi e gli ultimi?
Quelli che non si riconoscono né nelle favole berlusconiane, né nel sovranismo salvinista (che ripropone ancora la teoria vecchia di 40 anni della curva di Laffer con la flat tax e nemmeno nella sinistra che fa le riforme di destra (con qualche foglia di fico) con tanto di ciaone.

PS: dice il segretario PD che votare Grasso è un favore a Salvini e Berlusconi.
Col primo hanno fatto una legge elettorale e fatto passare i nuovi voucher.
Col secondo hanno fatto una riforma costituzionale (da cui poi Berlusconi si è sfilato).

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